sabato 29 giugno 2013

Fede e/o scienza


C'è una frase di Margherita Hack:

"Credo che uccidere qualsiasi creatura vivente sia un po' come uccidere noi stessi, e non vedo differenze tra il dolore di un animale e quello di un essere umano"

che condivido totalmente. La particolarità che mi ha maggiormente colpito è che a dirla sia stata proprio lei, la scienziata atea, che, ammetto, non conosco quasi per niente, ho letto pochissimo e quello che ho letto mi è sempre suonato piuttosto scontato, semplicistico, che non ti aspetti da una studiosa delle stelle razionale e materialista, dalla quale penseresti di sentire parolone incomprensibili e formule di fisica e matematica. Ho sempre pensato che scienza e fede non si escludano mai del tutto a vicenda. Gli stessi grandi scienziati della storia, se non tutti quasi tutti, hanno riconosciuto che la mente umana ha i suoi limiti oltre i quali regna il mistero (della fede, forse). Resta però fermo anche il fatto che la fede è qualcosa di soggettivo e personale (come l'amore), ognuno la trova e la vive a modo suo, non può essere forzata né inculcata da niente e nessuno (come l'amore), né tanto meno ricercata in dimostrazioni "visibili". Tornando alla frase citata, la condivido fino in fondo, in ogni senso - dato anche che sono assolutamente contro la vivisezione e ritengo che torturare vite in nome della scienza per la vita (come certi scienziati ritengono, arrogandosi il diritto anche di decidere chi far morire) sia in realtà legalizzarne un suo abuso, nonché una presa in giro bella e buona.  Ma quello che più di tutto mi fa pensare, è che, nonostante questo pensiero appartenga ad una scienziata dichiaratamente atea, a mio parere si tratta di un pensiero tutt'altro che ateo. Al contrario, il concetto di comunione gli uni con gli altri, di rivedere noi stessi negli altri,  di riconoscere e comprendere, quindi evitare, la sofferenza altrui in quanto esseri viventi come noi, è il fondamento della fede. Anche se non si parla né si accenna minimamente ad una qualche presenza soprannaturale, credere fortemente nella vita in sé, animale e vegetale che sia,  amarla e magari spendere tutto il proprio tempo a prodigarsi per salvaguardarla, è il più esplicito atto di fede che ci sia.

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