Strettamente collegato alle festività
religiose cattoliche, il Carnevale ha però origini pagane, la sua
funzione originale, che poi è rimasta la stessa, era quella di
rovesciare l'ordine delle cose - da cui l'uso di maschere, scherzi e
bagordi vari - per poi ricostituirlo risanato e ripulito. Personalmente
non è che lo abbia mai sentito né amato più di tanto, anche se ne ho
ricordi di bambina piuttosto divertenti, specialmente per il fatto di
poter indossare indumenti diversi da tutti i giorni e magari truccarsi,
ed essere "qualcun altro" o "qualcos'altro". Vediamo un po' come si è
caratterizzato nelle varie regioni della penisola italiana:
Carnevale in italia
Il Carnevale di Venezia, il Carnevale
di Viareggio, lo Storico Carnevale di Ivrea, il Carnevale di Striano e in
Sicilia il Carnevale di Acireale e il Carnevale di Sciacca il carnevale di Fano
nelle marche, sono considerati tra i più importanti al mondo. La loro fama,
difatti, travalica i confini nazionali e sono in grado di attrarre turisti sia
dall'Italia che dall'estero. Il Carnevale più lungo d'Italia è però quello di
Putignano.
Uno dei carnevali più antichi d'Italia
arrivato ai giorni nostri è il Carnevale di Verona, risalente al tardo medioevo
e il cui nome originale è Bacanàl del Gnoco.
Il Carnevale di Venezia è conosciuto per la
bellezza dei costumi, lo sfarzo dei festeggiamenti nella magica atmosfera della
Laguna e consta di diversi giorni fitti di manifestazioni di svariato tipo:
mostre d'arte, sfilate di moda, spettacoli teatrali ecc.
Il Carnevale di Viareggio ha origine nel 1873
ed è uno dei più importanti e maggiormente apprezzati carnevali a livello
internazionale. A caratterizzarlo sono i carri allegorici più o meno grandi che
sfilano nelle domeniche fra gennaio e febbraio e sui quali troneggiano enormi
caricature in cartapesta di uomini famosi nel campo della politica, della
cultura o dello spettacolo, i cui tratti caratteristici, specialmente quelli
somatici, vengono sottolineati con satira e ironia.
Lo Storico Carnevale di
Ivrea,
famoso per il suo momento culminante della Battaglia delle Arance, è invece
considerato uno tra i più antichi e particolari al mondo[20], seguendo un
cerimoniale più volte modificatosi nel corso dei secoli. L'intero carnevale ha
il pregio di rappresentare, sotto forma di allegoria, la rivolta dei cittadini
per la libertà dal tiranno della città, probabilmente Ranieri di Biandrate,
ucciso dalla Mugnaia su cui si apprestava a esercitare lo jus primae noctis. Fu
quell'evento a innescare la guerra civile rappresentata dalla battaglia tra il
popolo e le truppe reali che viene rievocata durante il carnevale, dove le
squadre di Aranceri a piedi (ossia il popolo) difendono le loro piazze dagli
aranceri su carri (ossia l'esercito) a colpi di arance a rappresentare le
frecce, mentre tra le vie della città sfila il corteo della Mugnaia che lancia
dolci e regali alla popolazione.
Il Carnevale di Striano è considerato uno
dei più importanti carnevali della Campania e d'Italia. I carri allegorici, che
sono i più grandi e movimentati della Campania, sfilano ogni anno in un luogo
diverso della città di Striano. Il Carnevale Strianese, se non il più grandioso
è sicuramente uno dei Carnevali più conosciuti e visitati della Regione
Campania, con la sua trentennale storia. Il Carnevale a Striano resta la
manifestazione per eccellenza, e ogni anno coinvolge attorno a sé centinaia di
partecipanti, dai carristi ai gruppi coreografi e non mancano i turisti che con
grande gioia vengono a visitare le maestose opere di cartapesta.
Il Carnevale di Sciacca rinomato per la
bellezza delle sue opere in cartapesta realizzate dai locali maestri ceramisti,
è il carnevale più antico di Sicilia, con origini che risalgono al periodo
romano. Oggi è caratterizzato da sfilate di carri allegorici che percorrono
l'antico centro della città accompagnati da gruppi mascherati che danno vita a
coreografie realizzate sulle note di musiche a tema.
Famoso è
il Carnevale di Acireale, comunemente definito "il più bel
Carnevale di Sicilia" per la bellezza dei suoi carri allegorici e
infiorati. Esso è frequentato da numerosi forestieri, i quali approfittano di
questa festa popolare per visitare o rivisitare i monumenti della città
barocca.
In Sicilia si ricorda ancora il
Carnevale di
Paternò del secondo dopoguerra, che dall’Epifania al martedì Grasso
attirava masse di pubblico in cerca di divertimento da varie province,
invadendo l’intera città, trasformata in una enorme balera all’aperto, sotto
una fantasmagorica illuminazione artistica. Infatti esso era caratteristico non
solo per le varie sfilate (di gruppi in maschera, macchine infiorate e carri
allegorici notevoli per grandezza e bellezza) che si svolgevano negli ultimi
tre giorni ed erano dotate di ricchi premi in denaro, ma anche per la
possibilità data a tutti di ballare per le vie e le piazze, oltre che nei
ritrovi notturni, mediante musiche diffuse da altoparlanti, tutti i giorni fino
a mezzanotte, esclusi i venerdì (in cui non c’erano né musiche né balli). Erano
vietate le allegorie politiche e religiose. Un’altra caratteristica era quella
che per scherzo di Carnevale le persone mascherate potevano “impegnare” quelle
non mascherate e ballare insieme o farsi pagare consumazioni al bar, mentre si
potevano intrecciare relazioni amorose, magari senza mai conoscere l’identità
della controparte in maschera. In quel periodo nessun tipo di reato veniva
commesso: e questo era l’unico divertimento di tutto l’anno, tanto che il
Carnevale di Paternò era detto "il più divertente Carnevale di
Sicilia".
La Puglia è la regione
italiana con il maggior numero di manifestazioni abbinate alla lotteria
nazionale del carnevale: il già citato Carnevale di Putignano, Carnevale di
Massafra, Carnevale di Gallipoli, Carnevale di Manfredonia e il Carnevale
Terranovese a Poggio Imperiale.
In Basilicata è molto conosciuto
il Carnevale estivo di Laurenzana in provincia di Potenza. Evento nato per
promuovere le bellezze monumentali (Castello del XII secolo, Chiesa madre,
Convento benedettino ecc.) e paesaggistiche (l'Abetina di Laurenzana conosciuta
per la presenza dell'Abete Bianco). Si festeggia il primo sabato dopo
ferragosto. Molto importante per la regione lucana risulta essere il Carnevale
di Lavello. La maschera tradizionale della città risulta essere il Domino. Ogni
sabato fino al sabato successivo al mercoledì delle ceneri si festeggia questo
carnevale con grandi balli. L'ultimo sabato del carnevale lavellese è segnato
dalla tradizionale rottura della pentolaccia.[21]
A Oristano, nell'isola di
Sardegna, si svolge, durante gli ultimi tre giorni di carnevale, la splendida
giostra mascherata a cavallo, denominata Sa Sartiglia. Durante la quale i
cavalieri si sfidano in bravura ad infilzare una stella forata al centro,
nonché realizzando spettacolari acrobazie sopra i cavalli lanciati al galoppo
sfrenato.
Carnevale ambrosiano
Dove si osserva il rito ambrosiano,
ovvero nella maggior parte delle chiese dell'arcidiocesi di Milano e in alcune
delle diocesi vicine, la Quaresima inizia con la prima domenica di Quaresima;
l'ultimo giorno di carnevale è il sabato, 4 giorni dopo rispetto al martedì in
cui termina dove si osserva il rito romano.
La tradizione vuole che il vescovo
sant'Ambrogio fosse impegnato in un pellegrinaggio e avesse annunciato il
proprio ritorno per carnevale, per celebrare i primi riti della Quaresima in
città. La popolazione di Milano lo aspettò prolungando il carnevale sino al suo
arrivo, posticipando il rito delle Ceneri che nell'arcidiocesi milanese si
svolge la prima domenica di .
In realtà la differenza è dovuta al
fatto che anticamente la Quaresima iniziava dappertutto di domenica, i giorni
dal mercoledì delle Ceneri alla domenica successiva furono introdotti nel rito
romano per portare a quaranta i giorni di digiuno effettivo, tenendo conto che
le domeniche non erano mai stati giorni di digiuno.
Questo carnevale, presente con diverse
tradizioni anche in altre parti dell'Italia, prende il nome di carnevalone.
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