venerdì 18 gennaio 2013

Morale della favola

La volpe, il caprone e il pozzo
Una volpe era caduta in un pozzo e non voleva più uscire.
Poco tempo dopo, un caprone assetato arrivò allo stesso pozzo, guardò dentro e la vide:
- E' buona quest'acqua?
Era la fortuna inattesa.
- Se è buona! Scendi giù, amico mio, scendi: è una delizia!
E quello si cacciò giù e bevve fino a sazietà. Poi si guardò intorno.
- E ora come si fa a risalire?
- Già, è un affaraccio; ma c'è un modo di salvare te e me. Guarda: tu appoggi i piedi davanti, così, in alto, contro il muro, e alzi le corna; io mi arrampico e poi ti tiro su: va bene?
- Facciamo pure così - rispose quel bonaccione.
E così fecero.
La volpe, saltando svelta lungo le gambe, le spalle, le corna del suo compagno, si trovò subito fuori del pozzo; e già stava per andarsene. 
- Ohè - gridò il malcapitato - che cosa fai? Te ne vai? E così mi tradisci?
La volpe si voltò verso di lui: - Se tu avessi tanti ragionamenti nella testa quanti peli hai sotto il mento, non saresti sceso giù, prima di aver pensato al modo di risalire.
Morale: Prima di fare una cosa pensiamo alle conseguenze e se è possibile contare solo su noi stessi
di Esopo

A me sembra che qui ci sia anche un ottimo insegnamento sullo stare attenti a dare fiducia; che la generosità d'animo paga sempre al peggio; e che se non ci fossero i caproni fessacchioni (generosi), le volpi sarebbero tutte estinte.

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