sabato 8 settembre 2012

Per riderci su



Riflettevo su un commento fatto poco fa, sulla difficoltà che c'è spesso nel dire la verità. Si dice "sto bene" quando invece non è così, tanto per fare un esempio. Come se la verità non si potesse dire perché altrimenti, boh, non ti ascoltano, non ti credono. Come se ci volesse un modo, diplomatico e costruito, per esprimersi. E a questo proposito, mi è venuta in mente una barzelletta vecchissima, che non ricordavo bene e per fortuna ho trovato sul web. :D e che rende bene il concetto che voglio esprimere, cioè non tanto l'importanza quanto la necessità di usare la diplomazia. Non dico che bisogna dire la verità nuda e cruda, ci vuole sensibilità e tatto, soprattutto tatto, sempre. La brutalità non è schiettezza né tanto meno verità. Però per questa sorta di scrupolo, spesso e volentieri la verità viene velata, o addirittura evitata. E questo non mi piace, quando io mi trovo, perché è capitato spesso, nelle condizioni di dover mentire, camuffare o nascondere la verità, mi sento fuori posto, vorrei volatilizzarmi piuttosto. E non mi sento per niente a mio agio, anche al pensiero che mi andranno a giudicare in base a quello che dico. 
E ora ridiamoci su va :P

il brigadiere Caputo chiama dalla caserma di servizio i suoi genitori. 
Caputo-"Pronto Papà,come stai?? 
padre di Caputo-"bene bene!" 
Caputo - "e la mamma??" 
padre di Caputo - "bene pure lei!" 
Caputo - " senti...e il mio gattino??" 
padre di Caputo - "è crepato." 
Caputo - "ma...ma papà!sei una bestia...ma potevi dirmi,non so...giocava con un GOMITOLO,è salito sul tetto,non ce ne siamo accorti...papà,sei proprio una bestia...va bene..dai...cmq..la nonna? come sta?
padre di caputo - "eh..sai...giocava con un GOMITOLO,è salita sul tetto,non ce ne siamo accorti...."



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