lunedì 19 marzo 2012

Si zeppola?

ma sììì! 
Auguri a tutti i papà! Passati, presenti e futuri.
Come per ogni festività, sono andata a cercare da dove proviene. Ed ecco Wiki Wiki cosa ci dice:
Storia
La festa del babbo, come la intendiamo oggi, nasce nei primi decenni del XX secolo, complementare alla festa della mamma per festeggiare la paternità e i padri in generale. La festa è celebrata in varie date in tutto il mondo, spesso è accompagnata dalla consegna di un regalo al proprio padre.
La prima volta documentata che fu festeggiata sembra essere il 5 luglio 1908 a Fairmont in West Virginia, presso la chiesa metodista locale. Fu la signora Sonora Smart Dodd la prima persona a sollecitare l'ufficializzazione della festa; senza essere a conoscenza dei festeggiamenti di Fairmont, ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma del 1909, ella organizzò la festa una prima volta il 19 giugno del 1910 a Spokane, Washington. La festa fu organizzata proprio nel mese di giugno perché in tale mese cadeva il compleanno del padre della signora Dodd, veterano della guerra di secessione americana.
Data e associazione
La data in generale varia da Paese a Paese. Nei Paesi che seguono la tradizione statunitense, la festa si tiene la terza domenica di giugno. In molti Paesi di tradizione cattolica, la festa del papà viene festeggiata il giorno di san Giuseppe, padre putativo di Gesù, ovvero in corrispondenza con la Festa di San Giuseppe.
In alcuni Paesi la festa è associata ai padri nel loro ruolo nazionale, come in Russia, dove è celebrata come la festa dei difensori della patria
Mi piace leggere in giro che ci sono tanti bei rapporti con i propri padri, specialmente tra le donne. Ci sono padri che se lo meritano davvero, sono persino "mammi" più delle mamme stesse (là dove le mamme mancano quasi del tutto o del tutto). E' la natura, che, per fortuna,  ristabilisce sempre i suoi equilibri.


e ovviamente le 


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ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE


Dolci caratterizzati dalla forma di un grosso bignè con un ciuffo di crema pasticcera e una ciliegia candita al centro, vengono prodotti in Abruzzo durante tutto l’anno e in particolare per la festività di San Giuseppe, che cade il 19 marzo. Per la sua preparazione si mettono in una casseruola acqua, strutto e sale e si porta il tutto a ebollizione; poi si versa poco per volta la farina, mescolando sempre. L’impasto sarà pronto quando si staccherà dai bordi del recipiente e, una volta raffreddato, si aggiungono le uova separatamente, sempre lavorando la pasta. Quindi, con le mani unte di olio, si vanno a formare dei bastoncini, curvandoli e incrociandoli ai capi, per dare loro forma di zeppole. A questo punto si friggono in olio bollente e, man mano che si tolgono dalla padella, si spolverano con zucchero e cannella. Quindi si riempiono con crema pasticcera e si decorano nella parte superiore con la stessa crema e un’amarena. La cottura delle zeppole può essere fatta anche al forno.
Le zeppole di San Giuseppe

Ingredienti

Per l'impasto
250 ml di acqua
75 gr di burro
25 gr di strutto
5 gr di sale
250 gr di farina
310 g di uova intere*

Per la crema
400 ml di latte
100 ml di panna fresca
4 tuorli
120 gr di zucchero
40 gr di farina
buccia di un limone.

*corrispondono a circa 6 uova medie intere
Procedimento
Mettere in un tegame adatto l’acqua ,il burro e lo strutto con il pizzico di sale. Portare all’ebollizione e togliere il tegame dal fuoco. Versare in un sol colpo la farina e mescolando vigorosamente con la spatola di legno, incorporarla al liquido. Rimettere al fuoco e mescolando far asciugare la pasta che sarà pronta quando si staccherà dalle pareti e dal fondo del tegame, facendo un rumore come se friggesse. Togliere dal fuoco e mescolando far un poco raffreddare. Utilizzando le fruste elettriche unirvi le uova intere una alla volta. Fare assorbire bene ogni uovo all'impasto prima di versare il successivo. L'impasto dovrà presentarsi morbido ma abbastanza sodo ed elastico.
Mettere la pasta in una tasca da pasticceria con bocchettone a stella ed ora possiamo procedere in due modi:
1) Si formano delle ciambelline sopra dei piccoli quadratini di carta forno che si immergono capovolti in padella, in olio non troppo caldo (anche se la tradizione vuole che si utilizzi lo strutto).
2) Si formano i cilindri di pasta su una placca da forno rivestita di carta e si mettono in forno ad 80° per 10 minuti (si formerà una leggera crosticina che consentirà all’impasto di assorbire meno olio durante la cottura). Si sfornano, si ritaglia la carta forno intorno alla pasta e si procede con la frittura.
La temperatura dell'olio dev'essere bassa durante la prima fase per consentire alla pasta di gonfiarsi e cuocersi e più alta successivamente per consentire la doratura finale. Di solito è previsto l'uso di due padelle per questa operazione.
Un segreto per un aroma ancora più intenso: sostituire una piccola parte di acqua con del buon vino bianco.
Per la crema
Mettere in infusione le bucce del limone (senza la parte bianca) nel latte bollente per circa 10-15 minuti. Nel frattempo in un pentolino versare i tuorli, lo zucchero, la farina (per averla più densa ho aggiunto poca più farina) e mescolare. Aggiungere la panna e il latte privato delle bucce e cuocere mescolando costantemente fino a quando la crema non si addensa.
Comporre il dolce decorando con amarene sciroppate e completare con una spolverizzata di zucchero a velo. 

non possono mancare.

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