sabato 17 marzo 2012

La spiegazione dell'amore



"L'amore ha qualche spiegazione?" chiese Felix pensieroso... ...perchè dietro alla parola amore, con tutto il romanticismo che implica, c'è una fitta serie di operazioni neuronali di grande importanza e non solo un concetto poetico e filosofico...
"L'amore è una reazione chimica abbastanza curiosa. Sappiamo che lo sforzo di concentrazione che mette in atto il cervello per desiderare una persona, e renderla speciale, rispetto al resto dell'umanità e nobilitarla, non è paragonabile a nient'altro. Praticamente quando si è sotto questo effetto non si possono dedicare i cinque sensi ad altro. Per questo quando appare, quando si manifesta, viene immediatamente riconosciuto. E' una delle poche volte in cui si ha certezza, l'amore."
(Clara Sanchez - La voce invisibile del vento)
mi piace molto già il fatto che si cerchi una spiegazione dell'amore. E qui mi ha poi colpito l'accostamento tra la componente romantica e la motivazione "scientifica" della chimica. Un'alchimia, un misto tra magia e fisica.

Oggi ho letto un articolo interessante e mi riaggancio a questa frase perché anche là si parlava di amore e reazione chimica. Per la precisione, collegava l'amore agli ormoni. Pare che un video maker americano si sia posto questi quesiti: 
esiste chi sa amare di più? E l'innamoramento è una questione legata alle esperienze e quindi all'età oppure è innato? 
Per trovare una risposta si è rivolto all'università di Stenton, dove hanno organizzato una Gara con campioni selezionati tra un'età dai 10 ai 75 anni. Queste persone hanno dovuto parlare di sé e dello stato di innamoramento in cui erano mentre venivano ripresi, nel frattempo si rilevavano i livelli di ossitocina e serotonina, per constatarne eventuali variazioni. E' venuto fuori che il "vincitore" del test è un uomo di 75 anni, come uomo che ama di più, e al secondo posto si è classificato un bambino di 10 anni che ha parlato dei suoi sentimenti per la cuginetta appena nata. Da ciò gli studiosi hanno dedotto che l'innamoramento non dipende dall'età e dall'esperienza, ma è innato e non ci si può fare niente, e che sì, alcune persone sono più inclini all'amore di altre. 
In effetti il risultato è sorprendente, se si considera che i primi due classificati con i massimi punteggi appartengono, quanto ad età, ai vertici presi a campione per il test. Il bambino è sicuramente privo di ogni pregiudizio o sovrastruttura, che non ha ancora avuto il tempo di accumulare, e l'uomo anziano stessa cosa, perché evidentemente se ne è ormai liberato tanto da lasciarsi quindi trasportare dal sentimento puro e semplice.
Quanto all'altro aspetto, cioè chi è più e chi meno incline ad amare, mi pongo io qualche quesito. Se nel test alcuni soggetti hanno rivelato scarso, se non addirittura nullo, aumento di attività ormonale, non potrebbe essere che ancora non si sono innamorati, che non hanno trovato la persona che ha stimolato in loro l'aumento ormonale? Di contro, anche se fosse così, ci si può chiedere il perché, nel senso, non si sono ancora innamorati in quanto non hanno ancora incontrato la persona di cui innamorarsi, o perché di fatto sono meno capaci di amare? Forse però a quest'ultima domanda la risposta c'è già, e sarebbe che non sono inclini, visto che il bimbo di 10 anni prova innamoramento già da questa età, per cui andando avanti, sarà sempre propenso. Mentre chi, per quanto avanti in età, ancora non ha provato innamoramento, evidentemente ha una scarsa propensione ad arrivarci, e sebbene anche in lui sia innato, ne ha meno capacità di altri soggetti. 

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