mercoledì 9 novembre 2011

Diario di "bRoDo"

bb uo nase raaa!!
oggi sono in ritardo cronico, davvero. Mi direte che hai fatto? Niente! Di pratico almeno. La mattinata è volata, e non me ne sono accorta, idem il pomeriggio, sto vedendo ORA l'ORA...le 17:19!! E sto perdendo altro tempo a perdere tempo a dire che ho perso tempo e sto perdendo tempo

IL PASSATO
spesso nei discorsi si parla di quanto a volte sia difficile superarlo. Nella mia esperienza, è capitato, per episodi o rapporti negativi e complicati, di dimenticare, se così si può dire, tutto da un giorno all'altro. Letteralmente, ieri c'era quella data situazione opprimente, il giorno dopo finita, come appartenesse ad un passato remoto. L'effetto che mi fa è quello, (paragone irritante ma efficace) di quando parte il dolore al dente: c'è quel tac da cui inizia tutto, fino al tac in il cui dolore si placa, completamente. Così mi succede, un tic che innesca la miccia e il tic che la spegne di colpo. Parlo per esperienza reale, e in più di una situazione. Però so che non è così facile come dirlo. I ricordi comunque restano. Ma il coinvolgimento, che era totale il giorno prima, sembra sparire senza lasciare traccia. Non per tutti è così, ovviamente. C'è chi non riesce nemmeno dopo tempo, o ci sono casi in cui ci vuole un atto di volontà vero e proprio, che però io non riesco a fare. Alcuni usano degli espedienti, come fossero riti, concreti, a simbolo di passaggio, per esorcizzare il passato e superarlo, tipo, strappare le fotografie, cancellare i numeri o indirizzi, eliminare cioè tutto ciò che è visibile o tangibile che riporti al passato. Ecco, questo a me, e ripeto a me, sembra inutile, nel senso che per me strappare le foto resta un gesto fine a se stesso, perchè le immagini sono dentro di me. Sono azioni che non cancellano comunque il ricordo e quindi mettendole in atto non mi aiuterebbero a raggiungere lo scopo. Per alcuni però questi riti sono fondamentali, come segno di frattura visiva col passato, il gesto concreto di gettare via i pezzi di fotografie simboleggia il gettarsi il passato dietro le spalle e non vederlo più. Ma è davvero un bene non vederlo più? Mi viene in mente un dilemma: come sarebbe meglio vivere, vedendo la vita in sequenza temporale collegata, passato-presente-futuro? o senza collegamento, come gli animali, che vivono ogni giorno fine a se stesso, svegliandosi ogni mattina senza avere alcun ricordo del giorno precedente?  Per quanto mi riguarda penso che si vive secondo la prima domanda ma l'ideale sarebbe vivere seguendo la seconda. Di base ed esperienza penso che il passato va affrontato per superarlo, non possiamo liberarcene, nè dobbiamo alla fine, perchè comunque fa parte di noi, ci può insegnare tanto, e far capire cosa vogliamo e cosa no nel presente, per costruire il futuro. Almeno penso. Concludo senza conclusione, citando il saggissimo Shakespeare 
"Possiamo chiudere col passato, ma il passato non chiude con noi".

4 commenti:

mothy ha detto...

Non si riesce a dare un taglio netto col passato, è vero alcune situazioni che si protraggono per molto tempo, a volte si concludono con un "tac", ma lasciano un solco più o meno profondo a seconda della sensibilità dell'individuo. Nel corso della mia vita, spesso mi sono trovata nella situazione di non voler pensare al passato, a volte ho strappato anche foto... Ma il ricordo rimane. Con la maturita dei miei non molti ma neanche pochi anni, vivo il presente sulla scorta del passato ma non mi precludo il futuro pensando al passato! Mi spiego meglio, vivo il presente così come si presenta, ricordo il passato per non dimenticare, ma il futuro è per me ogni giorno il presente! Oddio, mi e venuta la "Elas...ite" parlo come lei, penso complicato co e lei :-) a parte gli scherzi spero di aver espresso il mio pensiero in maniera chiara!

§^_^§ ha detto...

:DD Angy sei straordinaria! La Elas...ite :D E hai parlato proprio come me! Spesso dico che il passato è sempre presente, e il presente nel futuro sarà passato :D E' vero, non è mai netto il taglio, perchè ci sono i ricordi. Però ti dico, ho avuto due situazioni davvero angoscianti, una sentimentale e una più generale, alle quali entrambe ho dato davvero un taglio dall'oggi al domani. Ieri mi angosciavano, il giorno dopo "tac", come fossero passate da un pezzo. Foto non ne ho mai strappate, ma ho dimenticato dove le avevo messe il che è significativo. Non so se fa parte del mio carattere, forse è così. Poi ovvio, ci sono ricordi, come le persone care che non ci sono più, che non sono mai "passato", sono sempre con noi nel "presente" e li portiamo con noi nel "futuro".

sonia ha detto...

vorrei un caschetto!
mi siedo, lo calzo e poi decido:
una decina di minuti nel passato per riassaporare la gioia pura di alcuni momenti? sai che sferzata di energia (sembra la pubblicità della Cinar ;-))che ne avrei!
oppure un'occhiata velocissima ai momenti dolorosi per apprezzare di più l'oggi!
non saprei, ma so che anche quello che credo di aver dimenticato in realtà è parte di me in modo profondo,tanto quanto tutto quello che invece vorrei cancellare.
insomma, se avessi il "caschetto del tempo"...lo chiuderei in un cassetto!

§^_^§ ha detto...

:D bello il caschetto del tempo. (e anche la battuta del Cinar :DD) Se avessi il caschetto del tempo, non so, forse tornerei indietro per rivedere qualcuno che non c'è più. Ma poi non vorrei più andarmene da là, quindi forse è meglio di no. Per il resto la penso come te, il caschetto lo riporrei nel cassetto :D perchè il passato era il presente di allora, il presente di ora è ... già passato. E in questi passaggi io ci sono sempre e comunque (anche quando non vorrei esserci).