giovedì 3 novembre 2011

Diario di "bRoDo"

BUUNGIURNU
in sardu detto l'ho. Fa caldinu dirrrei. Già che si avvicina l'estate di San Martino. Qualcosa sull'argumentU posterò.
MA OGGI PARLIAMO D'AMORE
sempre sul podio della vita. Almeno per me. Voler bene è una cosa, si vuole bene a tanti, nel senso che si vuole il loro bene, cioè non il male nè l'indifferenza. Ma Amare è altro. Non è propriamente amore quello per la patria, è più una passione, per un ideale, nei confronti di qualcosa a cui si sente di appartenere. Ma l'Amore è altro. E' dedizione, totale, come quella di una madre per un figlio, di una coppia uno per l'altra, è dipendenza, appartenenza; quella di un prete o dei missonari per tutti gli esseri umani. Anche questo è amore. Se un prete si innamora di una donna, non è "uaaaaa uno scandalo!" No, è una sua crisi di valori, i suoi valori, perchè per chi vota se stesso a queste cause nessun essere umano è diverso in più o in meno da tutti gli altri. Se un prete si innamora tradisce la sua fede, il suo voto, la sua scelta, quella che ha fatto sulla base di un amore, una illuminazione che sprigiona un senso di solidarietà verso tutto il genere umano, senso di solidarietà più forte e distintivo di quello comunemente diffuso (altrimenti tutti si farebbero preti), è una sensibilità che lo porta alla scelta di vita, quella appunto di dedicarsi a tutti indistintamente, con l'unica priorità di quelli che hanno maggior bisogno di aiuto rispetto agli altri. Ma nessuno in particolare dovrebbe attirare e concentrare su di sé la sua attenzione e dedizione. Chi vota se stesso a questo tipo di amore non riuscirebbe a restare indifferente a nessun richiamo di aiuto, a nessuna situazione a cui assiste, perchè l'amore che prova gli dà un perenne e fortissimo senso di comunione, di legame, con chiunque abbia bisogno,  e non gli permette di "fermarsi" da una persona sola. Se un prete si innamora quindi non è una tragedia scandalosa-l'amore non è mai sbagliato-è un mettere in discussione il suo voto, una nuova illuminazione che dimostra che in lui qualcosa è cambiato. Situazione in fondo paragonabile a quella di chi si accorge di amare un'altra persona avendone già una accanto: sarebbe una crisi affettiva, indice di un cambiamento importante dentro di lui, da valutare profondamente. Non è amore quello che si pensa di provare per chi si è convinti di non poter avere, accorgersi di volere qualcuno nel momento in cui si pensa di non poterlo avere non c'entra niente con l'amore, è un desiderio infantile di avere quello che non si ha e nient'altro, infatti spesso accade che una volta avuto, non lo si vuole più. Perchè? Perchè in realtà non si è mai desiderato per ciò che è, ma solo in quanto apparentemente irraggiungibile, e questo sa molto più di egoismo e vanità, che con l'amore non c'entrano niente. Perchè l'Amore è dedizione totale e reciproca, un donarsi a vicenda superando se stessi, e non può essere frazionato nè sezionato nè distillato col contagocce. 


9 commenti:

mothy ha detto...

L'amore non ha confini, nè si misura, nè si quantifica, nè si riesce a spiegare. L'amore è... Amore. È un'emozione che si prova anche contro la più pura ragione!

§^_^§ ha detto...

:D Parole sante, Angy.

Sonia ha detto...

Elas, hai detto tutto e l'hai detto bene!
Io ho la enorme fortuna di aver provato e goduto di tanti tipi di amore.
Per i figli, genitori, marito,per miei fratelli, amici e per il mio cagnolone.
Da tutti mi sono sentita amata, non sempre, ma da ognuno in base alle proprie capacita'.
E ogni amore e' stato causa di gioie ma anche di dolori, e quello che su di me lascia i segni piu profondi e' sempre il dolore.
Mah, tristi pensieri di una mattinata uggiosa

mothy ha detto...

Tempo fa mi chiedevo, perchè fra le esperienze vissute rimangono più impresse quelle tristi, perchè alla fine di un amore si ricordano solo le situazioni spiacevoli e non i bei momenti vissuti? Forse siamo proprio noi essere umani portati a vedere più nero che bianco. ma io voglio vedere il bianco, rosa, azzurro...voglio che i miei occhi e il mio cuore imparino a vedere l'arcobaleno. Faccio un fioretto, mi impegno a vedere a colori:-) chi si impegna con me???????????

§^_^§ ha detto...

:D Mothy sei fortissima:D Sonia, sai che mi ritrovo spesso in quello che dici? Io non ho purtroppo goduto dell'amore per un figlio, che comunque penso sia forse il più assoluto, perchè rivolto a qualcuno che è tuo, una parte di te in ogni senso, e che ha bisogno di te per venire al mondo e vivere. Un amore più grande dove può esserci? L'amore lo sento come punto fondamentale dell'esistenza, e ho comunque goduto dei vari tipi di amore, per il compagno, per l'amica, per i genitori, per il mio cagnolino :D sempre assoluto e totale, e mi sono sentita amata. Quanto al dolore, diciamo che i colori di cui parla Angela io li ritrovo considerando il dolore parte integrante dell'amore. Quando si ama, si esce fuori da sè, e si è scoperti totalmente, con l'altro (che ti ama) che ti guarda, ma ti guarda davvero, il che ti rende vulnerabile, ma allo stesso tempo ti permette di conscere te stesso come non hai mai fatto prima. Proprio per il fatto che veniamo fuori completamente, esprimiamo anche i nostri difetti, le paure, gli egoismi, l'orgoglio, e capita di ferirsi a vicenda più spesso che no, ma questo non può essere negativo perchè chi ci guarda (e che noi guardiamo) ci ama, come noi amiamo lui. Una bellissima frase che ho sentito in un film e che mi è rimasta dentro "credere di essere resi felici dall'amore è una fonte sicura di grande dolore", ed è sacrosantamente vero. Nel tempo ho imparato che il dolore è parte della "felicità dell'amore" come lo è la gioia, per il semplice fatto che gioia e dolore sono parte di noi.

sonia ha detto...

ho avuto bisogno di tempo per raccogliere le idee, trovare le parole giuste e, soprattutto decidere se valeva la pena aprire un pochino la porta che tengo chiusa da tanto tempo.
quando parlavo del dolore causato dall'amore, mi riferivo alla mia incapacità di filtrare i ricordi.
faccio un esempio:
amo tantissimo mio padre,ma se penso a lui durante la giornata, non mi vengono in mente i mille momenti meravigliosi che mi regala continuamente, ma mi si stringe il cuore pensando a quando stava male e non potevo fare nulla per lui!
stessa cosa per i miei figli.
ho rischiato di perderli e continuo a rivivere il dolore dell'impotenza e non mi godo la gioia della presenza...
insomma, sono o non sono scema?
o meglio, MA QUANTO sono scema?

sonia ha detto...

nel post precedente non l'ho scritto, ma credo valga proprio la pena di aprire la porta del mio cuore in questo angolo tranquillo di mondo ;-))))))))))))

§^_^§ ha detto...

non sei affatto scema, Sonia. Sei sensibilissima, direi, e anche molto emotiva. Capisco benissimo quello che intendi. La forza dei tuoi sentimenti è stata messa a dura prova dagli eventi, ed è naturale che ancora adesso, in cui le cose sono tranquille e "passate", quelle emozioni di paura, apprensione, preoccupazione ed angoscia, si riaffacciano. E' questo che si intende quando si dice che il dolore è parte dell'amore. Io mi dico sempre che se non si volesse provare dolore non dovremmo affezionarci a nessuno. Ma questo come può accadere? Ho perso mio padre nel 98, e il dolore è ancora lo stesso di allora. Ma ti dico che se fosse guarito, anch'io avrei vissuto il futuro con lo stesso animo tuo. Vivere i sentimenti vale la pena, tutti, nessuno escluso, sempre e nonostante tutto. Sonia mi fa un piacere immenso che tu abbia deciso di aprire la porta, e di farlo qui. E' fondamentale farlo, ed estremamente prezioso per chi ti ascolta.

Sonia ha detto...

:-) :-) :-)