E così domani inizia il sal della saga di Twilight. Confesso di essere molto curiosa e di avere grandi aspettative, non sul libro perchè sono sicurissima che mi piacerà molto, ma sulla discussione che ne seguirà.
Volevo aspettare di vedere tutti i film e poi leggere i libri, ma ci vuole troppo tempo.
Si parla di vampiri, personaggi di fantasia da sempre molto interessanti, animaleschi e crudeli, ma con quella parte di umanità (amore) che li rende drammatici ed estremamente affascinanti. Poi ci sono gli indiani d'America, che mi sono sempre piaciuti con la loro filosofia di vita totalmente dipendente dalla natura e dai suoi ritmi; e ancora i lupi, che adoro; ma soprattutto, si parla d'amore, quindi non posso perdermelo, anche perchè dell'amore e di come è vissuto si dicono cose che ho sempre pensato nei miei sogni più belli e di cui sono totalmente convinta.
Bene, sono pronta!
2) Sta per iniziare il secondo sal, con NEW MOON!! Per l'occasione pubblico questa stupenda scena del film. Mi piace tantissimo!
3) E' iniziato Eclipse! Già le anticipazioni che ho avuto sono da *__*
4) Evvai con Breaking dawn. Speriamo che Bella si ripigli, altrimenti botte.
Si parla di vampiri, personaggi di fantasia da sempre molto interessanti, animaleschi e crudeli, ma con quella parte di umanità (amore) che li rende drammatici ed estremamente affascinanti. Poi ci sono gli indiani d'America, che mi sono sempre piaciuti con la loro filosofia di vita totalmente dipendente dalla natura e dai suoi ritmi; e ancora i lupi, che adoro; ma soprattutto, si parla d'amore, quindi non posso perdermelo, anche perchè dell'amore e di come è vissuto si dicono cose che ho sempre pensato nei miei sogni più belli e di cui sono totalmente convinta.
Bene, sono pronta!
2) Sta per iniziare il secondo sal, con NEW MOON!! Per l'occasione pubblico questa stupenda scena del film. Mi piace tantissimo!
3) E' iniziato Eclipse! Già le anticipazioni che ho avuto sono da *__*
4) Evvai con Breaking dawn. Speriamo che Bella si ripigli, altrimenti botte.
EGOISMO D'AMORE
"Sarebbe una sciocchezza bussare alla tua finestra, magari lanciarti sassolini sul vetro come si vede in certi vecchi film, solo per attirare la tua attenzione?
Sarebbe una sciocchezza poi invitarti ad andare lontano a vedere quanto sono belle le stelle in questo periodo dell’anno?
Sarebbe una sciocchezza mandarti un mazzo di fiori, senza biglietto, solo per vedere da lontano il rossore dell’imbarazzo dipingersi sul tuo viso?
Ho chiamato tuo padre l’altro giorno. No, lui non te l’ha detto. Mi ha confessato però, con un certo orgoglio, che ti sei fidanzata. Sono felice per te.
Hai quasi vent’anni, infondo, è giusto così, no? Come voleva tua madre, come voleva tuo padre. Come volevi tu? Sono felice per te.
Oggi qui splende il sole, sai? Scommetto che lo vedi anche tu, anche se il tuo sole sarà decisamente più opaco del mio e farà sicuramente più freddo. Ti vedo rabbrividire, salendo nell’abitacolo di quel vecchio pick up che non hai mai voluto cambiare. Tuo padre mi ha detto anche che qualche mese fa hai fatto un incidente in moto. Lo sapevo già. Sono stato io a tirarti fuori dalle macerie, mentre eri incosciente. Ora stai meglio. Sono felice per te.
Domani sarà il mio compleanno, te lo ricordi?
Una volta mi hai chiesto quale sarebbe stato il regalo che avrei voluto ricevere, più di qualunque altra cosa al mondo. Ricordi cosa ti ho risposto? Volevo te, per sempre te.
Sono passati due anni da quando me ne sono andato. Due anni da quando la mia vita è finita in un sussurro. Ricordi ancora parole che ti ho detto per ferirti? Io sì, una per una. Ogni volta che mi tornano in mente, cerco di scandirle bene, lettera per lettera, affinché il suono di ogni sillaba maledetta mi perfori la pelle del petto come un coltello e mi faccia male. Sono felice che sia così. Sono felice per te.
Non vedo i miei genitori dallo stesso giorno in cui ho abbandonato i tuoi occhi scuri. Non mi nutro da quando sono tornato e ti ho spiata mentre passeggiavi mano nella mano con lui. Mi bruciano gli occhi per tutte le volte in cui mi sono fermato a guardare il sole in faccia, come se lui potesse incendiarmi e purificarmi dal demonio che sono.
Tu conosci quel diavolo. E’ lo stesso che ti ha allontanato dalle mie mani inutili, troppo piccole forse per contenere tutta la tua fragilità.
Qualche giorno fa ho pianto. Strano, vero? Non so nemmeno come sia successo.
Ieri sono sceso dall’aereo e ho visto una famiglia. Un marito, una moglie, tre figli. Ho visto il tuo futuro, il futuro che con me non sarebbe mai esistito, ma che ora potrai avere. Mi chiedo che viso avranno i tuoi bambini. Avranno il volto pallido e perfetto come il tuo? O saranno abbronzati e spavaldi? Sono felice per te.
Ho cambiato casa. Mi sono trasferito in una fogna. Rideresti, anche nel vedere lo stato in cui mi sono ridotto, e per me sarebbe un beneficio, solo sentire il suono dolce della tua risata. Ho perso la voglia di occuparmi di me stesso, perché da due anni a questa parte, ho smesso di esistere.
Qualcuno a volte, per lo più compagni di sventura, uomini burberi dagli occhi rossi e affamati, cercano di riportarmi in superficie, cercano di farmi tornare quello che ero. La stessa vita che anche tu volevi, ma che nessuno ha mai desiderato darti. Sono felice per te.
Oggi ho deciso di salire, sai? Sì, ma lo faccio solo perché sono felice per te.
Continuo a ripeterlo e mi sento uno stupido.
Già, più lo ripeto e più cerco di convincermi che devo esserlo, per te, per non farti del male.
E’ giugno inoltrato, ma tutti mi fissano perché addosso ho un cappotto sgualcito che mi copre il viso con un cappuccio. Lo sai che non posso espormi al sole. Ho un segno nero sulla mano. Mi sono sporcato risalendo dal sottosuolo. Ha la forma di una mezzaluna e più lo guardo, più mi torna in mente la tua cicatrice. Ricordi quando ti ho salvata dal veleno famelico di una bestia?
Deglutisco. Sai che fa male non riuscire a piangere quando vorresti?
E’ quasi mezzogiorno. Ti immagino pranzare con tuo padre, accoccolata sulla sedia, con un libro davanti agli occhi, sempre quello. Mi viene da ridere. Sono felice per te.
Sono al centro esatto della piazza di Volterra, non avrei potuto scegliere giornata migliore. Il sole trafigge tutti come una spada affilata e presto anche io farò la stessa fine.
Mi sono sentito in dovere di dirti addio, mi sono sentito in dovere di farti sapere che ogni attimo che ho trascorso lontano da te, in realtà, mi avvicinava sempre di più alla tua bellissima persona.
Sei l’unica al quale mi sento in dovere di dare delle spiegazioni chiare. Non me ne sono mai andato perché non ti amavo, non so come tu abbia fatto a credere a una bestemmia simile.
Me ne sono andato per permetterti di vivere una vita normale, lontano dal desiderio di morire, lontano dalla possibilità di farlo.
Me ne sono andato perché d’ora in poi, ogni tuo respiro sarà per lui, Jacob.
Me ne sono andato perché non potevo non farlo.
Oggi, qui, in mezzo a questa piazza, piena di gente che presto assisterà al mio omicidio, non posso far altro che gridare il tuo nome, mia Bella.
Tu che per sempre sarai l’angelo delle mie tenebre. Tu che hai fatto battere il mio cuore incenerito, tu che non hai mai chiesto perché.
Oggi me ne vado per sempre dal mondo e non potrei essere più felice per te, di così.
E’ mezzogiorno.
Non ho paura, sai? Mi dispiace solo che al tuo matrimonio non potrò essere in fondo alla fila ad osservarti. Oh, sarai bellissima, Bella. Tuo padre e tua madre piangeranno commossi e tu finalmente vivrai una vita normale.
Ho mantenuto la mia promessa, non trovi? Due anni ed è esattamente come se io non fossi mai esistito. Sento le campane suonare, è ora.
Non saprai mai che fine ho fatto, Bella. Mi auguro solo che, dovunque sarai, con chi sarai, il ricordo di me non ti impedisca mai di essere felice, perché allora, anche dall’inferno, il mio cuore andrebbe in pena.
Il cappuccio scivola piano dalla mia testa.
La mia eternità sta per finire, perché se tu non la dividi con me, non ha senso vivere per sempre."
Bellissima.
104 commenti:
"Era senz'altro una bella maniera di morire, sacrificarmi per un'altra persona, qualcuno che amavo. Una maniera nobile, anche. Conterà pur
qualcosa."
"Se la vita ti offre un sogno che supera qualsiasi tua aspettativa,
non è giusto lamentarsi perché alla fine si conclude."
iniziamo bene!!
"Sono molto brava a rimuovere dalla
memoria tutte le esperienze dolorose e inutili."
"Di solito,quando ero arrabbiata piangevo, una reazione umiliante."
mi ci rivedo.
PS: lascio qui eventuali appunti, prima delle discussioni. Vediamo come va.
Per te tutto è inutile ed è doloroso solo quello che non va come vuoi tu. Per questo ti rimane facile rimovere come ti rimane facile piangere se non ottieni.
non è vero affatto che per me è tutto inutile. E non piango mai perchè non ottengo, ma per la rabbia con me stessa quando non capisco. Neanche per il dispiacere riesco a piangere, non mi escono le lacrime.
non ho problemi a non ottenere, nè a prendermi un no. Ma se prima mi si dice "sono d'accordo" (e io ci credo ciecamente) e poi mi si dice "non sono d'accordo" aggiungendo che il "sono d'accordo" era stato colpa mia, perchè se non mi veniva detto io facevo i capricci, (quindi è stato forzato), allora mi arrabbio sì, perchè non capisco, e faccio di tutto per capire come stanno le cose. Tu come la prenderesti?
mi sta piacendo come speravo!! E l'amore che viene descritto e come viene descritto mi dà ancora più consapevolezza di come lo sento io facendomi luce sui miei comportamenti e motivazioni che ho avuto e che ho. D'accordo, non si può "parlare" d'amore, non è facile far capire com'è, ma io ci provo sempre comunque lo stesso, anche se non viene compreso. Per me amare qualcuno è renderlo libero da se stesso, nel senso, è farlo venire fuori (es: Edward è finalmente libero di rivelare la sua natura), superando le paure, i freni che spesso ci si pone per stare in mezzo agli altri (più o meno estranei), ed essere accettati e ben voluti, e non c'è schiavitù peggiore di questa. Quando io amo, e sono riamata, sono felice ed entusiasta perchè c'è spontaneità e confidenza, e perchè amando dò all'altro la possibilità di essere se stesso totalmente senza alcuna paura, come accade a me nel momento in cui so di essere riamata. Gli dò la forza ed il coraggio per affrontare ogni cosa, e mi sento forte e coraggiosa per la forza ed il coraggio che a sua volta mi dà. Di conseguenza, per me in amore non esistono cose come costrizione, imposizione, o forzatura, tanto meno limiti, che sono il contrario dell'amore. Io voglio solo che l'altro sia libero, ma non di andare dove vuole e fare il comodo suo, perchè questo è libero di farlo sempre e comunque (ovvio e scontato), ma libero di esprimere se stesso, i suoi sentimenti, le sue emozioni, di lasciarsi andare con me, senza paure, senza condizioni, senza timore di essere giudicato. Non è facile spiegarlo, e ancora meno facile è riassumerlo. Ma più o meno è questo.
Vediamo con la lettura se viene fuori qualche altro punto.
PS: Mi piace molto il personaggio di Bella, nel suo essere solitaria (prima di Edward) per scelta, per il motivo che si sente estranea a tutto e tutti; la sua timidezza e insicurezza sono solo apparenti, perchè, una volta trovato l'amore, tira fuori sicurezza, decisione, e una forza del tutto inaspettata.
Ecco, appunto.
"E così il leone si innamorò dell'agnello"
"che agnello stupido"
"che leone pazzo e masochista"
Quanto mi piace sta cosa /*_*\
In una cittadina come quella, dove tutti si facevano gli affari di tutti, la diplomazia era fondamentale. Non ero mai stata
una campionessa di tatto,non sapevo come comportarmi con ragazzi così sfacciatamente amichevoli.
Ma non riuscivo a liberarmi del sospetto strisciante che il motivo della sua assenza fossi io. Era ridicolo ed egocentrico pensare che potessi avere un tale ascendente su qualcuno. Era
impossibile. Eppure non riuscivo a non temere che fosse proprio così.
In alcune cose mi rivedo proprio in questo personaggio. In realtà ci si rivedono in molte a quanto ho capito X-D. Non penso sia timida nè insicura, perchè una volta innamorata è più che sicura di ciò che vuole.
«Ti do fastidio?», chiese. Sembrava divertito.
Mi voltai verso di lui senza pensare... e gli dissi di nuovo la verità. «Non
esattamente. Sono io stessa a darmi fastidio. Il mio volto è così facile da leggere... mia madre dice sempre che sono un libro aperto». Aggrottai le sopracciglia.
«Al contrario, per me tu sei molto difficile da leggere». Malgrado tutto ciò che gli avevo detto e che lui aveva intuito, sembrava sincero.
Incuriosito dal fatto di non riuscire a leggerle i pensieri, sua prerogativa, Edward è comunque interessato alla vita di lei, per cui le fa domande dirette o addirittura affermazioni, spinto dal desiderio di conoscerla.
"Ma certo che non gli interessavo, pensai, arrabbiata e con gli occhi lucidi - reazione ritardata al taglio delle cipolle. Io non ero interessante. Lui sì.
Interessante... brillante... misterioso... perfetto... bellissimo... e probabilmente
anche capace di alzare un furgoncino con una mano sola."
«Ho detto che sarebbe meglio se non diventassimo amici, non che non voglio».
«Sarebbe più... prudente che tu non diventassi mia amica», spiegò lui. «Ma sono stanco di costringermi a evitarti, Bella».
/*___*\
Prima tappa finita. Aspetto qualche commento, eventualmente. Con ansia, però :PPPPPP
«Te l'ho detto, sono stanco di sforzarmi di starti lontano. Perciò, ci rinuncio». Sorrideva ancora, i suoi occhi ocra però si erano fatti seri.
«Mi sono persa un'altra volta».
Riecco il sorriso sghembo mozzafiato.
«Quando parlo con te mi lascio sempre scappare troppe cose. Questo è uno dei problemi».
Desidera farsi conoscere da lei.
«No», ribattei subito io, squadrandolo. «Non riesco proprio a immaginare cosa ci sia di frustrante nel fatto che qualcuno si rifiuti di dirti cosa pensa e
nel frattempo faccia anche piccole osservazioni criptiche proprio per toglierti il sonno quando ti sforzi di interpretarle... Cosa ci sarà mai di frustrante in tutto questo?».
«Oppure», continuai io, lasciando che tutto il nervosismo accumulato si sciogliesse, «ammettiamo che questo qualcuno abbia anche fatto una serie di gesti strani - dal salvarti la vita in circostanze incredibili un giorno al trattarti come un'emarginata il giorno dopo - senza mai spiegare il suo comportamento, mai, malgrado avesse promesso di farlo. Anche questo sarebbe estremamente non frustrante?»
ironica!
«Non mi piace il "due pesi e due misure"».
nemmeno a me! Questa frase non potevo non segnarmela!
«Invece no. Te l'ho detto, di solito sono bravo a leggere le persone».
«A parte me, ovviamente».
«Sì, a parte te». Il suo umore cambiò all'improvviso, l'espressione si fece
pensosa. «Chissà perché».
«Per favore, raccontami solo una teoria, una piccola». I suoi occhi continuavano ad ardere.
Insiste per sapere cosa lei pensi di lui.
«Sei pericoloso?», chiesi, in preda al batticuore quando intuii il fondo di verità nella mia domanda. Sì, era pericoloso. Ecco cosa stava cercando di
dirmi.
mormorai, preoccupata dal tono con cui aveva detto "io e te". Mi piaceva più di quanto fosse lecito.
Era impossibile non lasciarsi trasportare da quella melodia familiare e rassicurante.
familiare e rassicurante. Bello.
«Com'è tua madre?», chiese lui, di punto in bianco.
Sollevai lo sguardo e vidi che mi stava studiando con curiosità.
Risposi con un sorriso. «Cosa intendi per "spaventosi"? Piercing facciali multipli e tatuaggi dappertutto?».
«Anche... Per esempio».
«E cos'altro, secondo te?».
Ma lui ignorò quella domanda e me ne rivolse un'altra: «Pensi che io potrei essere spaventoso?».
Per un istante mi chiesi se fosse il caso di dire la verità o mentire. Optai per la verità. «Mmm... penso che potresti esserlo, se volessi».
Edward desidera sempre di più che lei capisca chi è, desidera essere scoperto da lei.
«Faresti una cosa per me, questo weekend?». Si voltò per guardarmi in faccia, sfruttando tutto il potere dei suoi occhi dorati e abbaglianti.
....
«Non offenderti, ma tu sembri il classico genere di persona che attrae gli incidenti come una calamita. Perciò... cerca di non cadere nell'oceano, di non
farti investire, o chissà cos'altro, d'accordo?».
Mi sta piacendo molto, decisamente. E mi piace sempre di più il personaggio di lei.
"... «Per favore, raccontami solo una teoria, una piccola». I suoi occhi continuavano ad ardere.
«Ehm, dunque, sei stato punto da un ragno radioattivo?».
...«Poco originale». Mi stava prendendo in giro.
... «Niente ragni?».
«Nah».
«Niente radioattività?».
«Niente».
Nella seconda tappa:
«Acci...».
«E la kriptonite non mi fa niente», ridacchiò lui.
... «E se non fossi il supereroe? Se fossi il cattivo?». Sorrise. Cercava di scherzare, ma il suo sguardo era impenetrabile."
Non si possono tralasciare anche queste citazioni... :DD ... oltre quelle fondamentali del rapporto tra Bella e Edward ... ;P
Giusto! Che ce le vuoi lasciare! :D Anche se alla fine fanno parte anche queste del rapporto tra loro. Perchè lui vuole sempre di più che lei sappia chi è, anzi "cosa" è.
--------cap 6
Jacob; i freddi e il patto con i lupi.
--------cap 7
il sogno su jacob ed edward.
I VAMPIRI
In tutto il vasto e nebuloso mondo dei fantasmi e dei demoni non esiste figura più terribile, più temuta, detestata e allo stesso tempo piena di terrificante fascino del vampiro, che non è né fantasma né demone, ma partecipa dell'oscura natura e possiede le misteriose e terribili qualità di entrambi.
Rev. Montague Summers
il mio urlo di terrore all'attacco del licantropo non era per paura del lupo. Temevo che l'animale potesse fare del male a lui: nonostante mi chiamasse a sé con quei denti affilati, io temevo per lui.
Decidere era la parte peggiore, quella che mi faceva soffrire di più. Presa la decisione, mi bastava seguirla, rasserenata dalla certezza di aver fatto una scelta.
anche per me è così.
Talvolta il sollievo era offuscato dallo sconforto, come quando avevo deciso di trasferirmi a Forks. Ma era sempre meglio che dibattersi tra le possibilità.
infatti!
-----cap. 8
port angeles
Fu straordinario rendermi conto che la paura soffocante era svanita all'istante, straordinario sentirmi inondare da un'immediata sensazione di
sicurezza
«Ogni tanto ho dei problemi di impulsività, Bella»
«Faccio colpo su
tutti?».
«Non te ne sei accorto? Pensi che chiunque sia capace di fare quel che desidera così facilmente?».
Ignorò la mia domanda: «Abbaglio anche te?».
«Spesso», confessai.
Edward mi guardò.
«Per me una Coca». Sembrava una domanda.
«Due», soggiunse lui.
evviva :P
«Solo tu sei capace di cacciarti nei guai in una città così piccola. Sai, eri sul punto di rovinare un decennio intero di statistiche locali
sulla criminalità».
:DDD
Il suo
sguardo s'incatenò al mio, e intuii che proprio in quel momento stava decidendo se raccontarmi la verità e farla finita.
bella sta cosa
«Non so se ormai mi resta altra scelta». La sua voce era quasi un sussurro.
«Mi sbagliavo, sei molto più leale di quanto ti avessi giudicata».
«Pensavo che avessi sempre ragione».
«Una volta era così». Scosse di nuovo la testa. «Mi sbagliavo anche a proposito di un'altra cosa. Non sei una calamita che attira incidenti, è una
classificazione troppo limitata. Tu attiri disgrazie. Se c'è qualcosa di pericoloso nel raggio di dieci chilometri, puoi scommettere che ti troverà».
Cercai di nuovo la sua mano, incurante della reazione, e ne toccai il dorso
con la punta delle dita. La pelle era fredda e dura come la pietra.
«Grazie», la mia voce tremava di gratitudine, «con questa sono due».
Si rilassò. «Facciamo in modo che non ci sia un tre, d'accordo?».
Mio malgrado, annuii.
non vuole che lei lo tocchi.
«Hai mai pensato che forse la mia ora doveva suonare già la prima volta, con l'incidente del furgoncino, e che tu hai di fatto interferito con il destino?». Cercai di distrarmi con quella riflessione.
«Quella non era la prima volta», disse, e fu difficile riuscire a sentirlo. Lo fissai, stupita, ma lui teneva gli occhi bassi. «La tua ora è suonata quando ti ho conosciuta».
caspitaaa
A queste parole fui assalita da un crampo di paura, e dal ricordo improvviso del suo sguardo nero e violento, il primo giorno... ma l'invincibile
sensazione di sicurezza che provavo accanto a lui mise a tacere ogni timore.
Quando alzò gli occhi, nei miei non vide più alcuna traccia di terrore.
«Ti ricordi?», chiese, con un velo di serietà su quel viso d'angelo.
«È più difficile di come dovrebbe essere... non perdere le tue tracce.
«È stato molto... difficile - tu non puoi immaginare quanto - limitarmi a portare via te e risparmiare loro... la vita».
tutto il fascino del vampiro.
Quando riaprì bocca, fu molto eloquente: «Adesso tocca a te».
----- cap 9
Non ero pronta a lasciar cadere il discorso, ora che finalmente mi stava dando qualche
spiegazione.
«Secondo te, perché non riesci a sentirmi?».
Mi fissò con uno sguardo enigmatico.
«Non lo so. Il mio sospetto è che la tua mente funzioni in modo diverso da tutte le altre. Come se i tuoi pensieri trasmettessero in AM e io ricevessi solo in FM».
:DDD
«La mia mente non funziona come dovrebbe? Sono una specie di
mostro?».
«Io sento voci nella mia testa, e tu temi di essere il mostro?», rise.
«Non ti importa?». Il suo tono mi convinse ad alzare gli occhi: avevo finalmente fatto breccia al di là della maschera costruita con tanta cura. Era incredulo, la rabbia che temevo lo sfiorava appena.
«No», dissi sottovoce. «Non m'importa cosa sei».
«Ti ho fatto arrabbiare», dissi. «Non avrei dovuto aprire bocca».
«No», rispose, ma la voce era dura come la sua espressione. «Preferisco sapere cosa pensi... anche se ciò che pensi è assurdo».
Sostenni il suo sguardo finché non lo volse altrove.
brava. E' interessata a LUI non a CIO' che è.
«Non mi hai ancora fatto la domanda più importante». Era tornato freddo e
sulla difensiva.
«I tuoi occhi. Ho una teoria, te l'ho detto. Ho notato che le persone -
soprattutto gli uomini - diventano indisponenti, quando hanno fame».
Si lasciò scappare una risata leggera. «Sei una brava osservatrice, eh?».
«Ah», esclamò tra sé. «Così non va».
Non capii quella risposta. «Cos'ho detto?».
«Non capisci, Bella? Che io renda infelice me stesso è una cosa, ma che tu sia coinvolta è un altro paio di maniche».
«Non voglio più sentirti dire che provi cose del genere», disse, con un tono basso ma deciso. Le sue parole mi trafissero. «È sbagliato. È rischioso. Bella, io sono pericoloso... ti prego, renditene conto».
«No». Era molto difficile cercare di non sembrare una bambina testarda.
«Dico sul serio», ringhiò lui.
«Anch'io. Te l'ho detto, non m'importa cosa sei. È troppo tardi».
*__*
Di tre cose ero del tutto certa. Primo, Edward era un vampiro. Secondo, una parte di lui - chissà quale e quanto importante - aveva sete del mio
sangue. Terzo, ero totalmente, incondizionatamente innamorata di lui.
--- cap 10
«Reagisco male?». Tornai seria.
«No, è proprio lì il problema. Sei sempre così tranquilla... È innaturale. Mi chiedo cosa ti passi per la testa».
«Ti dico sempre ciò che mi passa per la testa».
«Ma lo censuri».
«Non granché».
«Abbastanza da farmi impazzire».
«Sei tu che non vuoi sentirlo», borbottai, con un filo di voce.
«E poi, in lui, c'è molto altro».
«Davvero? Per esempio?».
Quanto avrei voluto restare zitta. Tanto quanto desideravo che Edward avesse scherzato, a proposito del leggere nella mente di Jessica.
«Non so come spiegarlo... Ma dietro la facciata è ancora più incredibile».
«Troppo», bisbigliai. «Più di quanto io piaccia a lui. Ma credo proprio di non poterci fare niente». Ormai arrossivo a ogni parola che mi sfuggiva.
«Sono curiosa...», dissi, prendendo una mela e rigirandomela tra le dita.
«Come reagiresti se qualcuno ti sfidasse a mangiare del cibo?».
«Curiosa come al solito». Fece una smorfia e scosse il capo.
già :D
«Non mi sorprende che tu abbia sentito qualcosa di spiacevole. Sai quel che si dice di chi origlia...».
«Ti ho avvertita che sarei rimasto in ascolto».
«E io ti ho avvertito che non avresti gradito conoscere tutti i miei pensieri».
«In effetti, mi avevi avvertito», la sua voce non si era addolcita. «Però, non credo tu abbia ragione fino in fondo. Voglio sapere sì ciò che pensi, e tutto.
Soltanto, mi piacerebbe... che non pensassi certe cose».
Mi sforzai di ricordare che eravamo in una sala
mensa affollata, probabilmente piena di occhi curiosi. Era troppo facile cedere alla tentazione di lasciarci avvolgere dalla nostra piccola e lucida bolla privata.
«Sei davvero convinta di piacermi meno di quanto io piaccia a te?»,
[...]
«Mi vuoi rispondere?».
Abbassai lo sguardo. «Sì».
«Sì mi vuoi rispondere, o sì ne sei davvero convinta?». Riecco l'irritazione.
«Sì ne sono convinta».
Infine fu lui a parlare, a bassa voce: «Ti sbagli».
«Be', ovvietà a parte, a volte... non mi sento sicura - non sono capace di leggere nel pensiero, io - e ogni tanto ho la sensazione che mentre mi dici
certe cose in realtà tu stia cercando di lasciarmi perdere». Era il riassunto migliore dell'inquietudine che talvolta le sue parole mi scatenavano dentro.
«Ma io non sono intenzionata a lasciarti perdere», rimarcai.
«Non capisci? È la dimostrazione che ho ragione io. Ci tengo più di te, perché se ci riuscissi», e scosse il capo, come per accettare l'idea controvoglia, «se andarmene fosse la scelta migliore, sarei disposto a danneggiare me stesso, pur di non ferirti, pur di proteggerti».
*___*
Alzò gli occhi al cielo. «Con tutto ciò che in me potrebbe terrorizzarti, ti preoccupi di come guido». Scosse il capo, disgustato, e poi tornò serio.
--- 11
domande di lui a raffica. E lei viene fuori. Bellissimo.
caspita, vorrei dire talmente tante cose nei commenti che riesco ad essere solo confusionaria!! Mi piace moltissimo, questo è sicuro.
"Credo che Edward, in tutta la serie, non smetta mai di fare errori. Pensa di fare la cosa giusta lasciando Bella ma, capisce quant'è stupida l'idea di provare a scappare dalla cosa che vuole solo per ragioni teoriche, senza rendersi conto che vedere l'amore con un approccio ragionevole e logico non funziona affatto."
è molto vera questa cosa. Infatti quando Bella gli dice che le è mancato o altre frasi simili Edward la blocca, non vuole che gliele dica, non vuole che si innamori, pensa che sia pericoloso. Ma ormai "è troppo tardi".
---12
«Papà, ti stai comportando benissimo». «La solitudine non è mai stata un problema, per me... ti somiglio troppo».
......
«Quello che troviamo nel bosco. Non ci allontaneremo». Sembrava lusingato dalla mia allusione disinvolta alla sua realtà segreta.
.......
«Non gli piaccio», commentai.
«Non è questo il problema», rispose, ma il suo sguardo fu troppo innocente. «Non capiscono perché mi intestardisca con te».
Feci una smorfia. «Nemmeno io, se è per questo».
Edward scosse la testa lentamente, e alzò gli occhi al cielo, prima di incrociare i miei. «Te l'ho detto: tu hai un'idea Completamente sbagliata di te stessa. Sei diversa da chiunque altra abbia conosciuto. Mi affascini».
!!!!!!!
«Ci vediamo domani», sospirai.
«Per te è un'eternità, vero?».
Annuii, seria.
PER LUI OVVIAMENTE NO.
La nostra relazione non poteva continuare in quel modo, in equilibrio sulla punta di un
coltello. Prima o poi saremmo
caduti, da una parte o dall'altra della lama, e ciò dipendeva esclusivamente dalle sue scelte, o dai suoi istinti. Io avevo preso
una decisione prima ancora di rendermene conto razionalmente ed ero pronta a rispettarla fino in fondo. Perché niente era per me più terrificante, più straziante, del pensiero di allontanarmi da lui. Era impossibile.
---13
«Scusa», mormorò. Alzai lo sguardo appena in tempo per osservarlo
richiudere gli occhi. «È troppo facile essere me stesso, assieme a te».
«Come se tu potessi fuggire», rise, maligno.
«Avevo paura perché... per, ecco, ovvi motivi, non posso stare con te. Ma d'altro canto vorrei stare con te molto, molto più del lecito». Non staccavo gli occhi dalle sue mani. Era difficile dire certe cose ad alta voce.
«Sì». Parlò lentamente: «Non c'è dubbio, è una paura legittima, voler stare con me. È tutto fuorché una scelta vantaggiosa».
«Il che è precisamente la migliore ragione per andarmene. Ma non
preoccuparti, sono una creatura essenzialmente egoista. Desidero troppo la tua compagnia per comportarmi come dovrei».
«Ne sono lieta».
«Non esserlo!». Ritrasse la mano, più dolcemente di prima;
Era difficile seguire i suoi sbalzi di umore, restavo sempre indietro,stupita.
Mi sono convinto che la fuga fosse una scelta da debole.
Un'altra grossa complicazione, in tutto questo, è stata la mia incapacità di leggerti nel pensiero, il non poter conoscere le tue reazioni.
A dire la verità, morivo dalla voglia di decifrare qualche tuo pensiero. Ma eri troppo interessante, e mi sono perso nel tuo modo di fare...
In quel momento, l'unica cosa che avevo in mente era: "Non lei"
*_*
«Bella, arriverei a odiare me stesso, se dovessi farti del male. Non hai idea di che tormento sia stato», abbassò gli occhi, intimorito, «il pensiero di te immobile, bianca, fredda... di non vederti più avvampare di rossore, di non poter più cogliere la scintilla nel tuo sguardo quando capisci che ti sto prendendo in
giro... non sarei in grado di
sopportarlo». Mi fissò con i suoi occhi meravigliosi e angosciati. «Ora sei la cosa più importante per me. La cosa più importante di
tutta la mia vita».
*___*
«Sai già cosa provo, ovviamente», risposi, infine.
«Sono qui, il che, in due parole, significa che preferirei morire, piuttosto che rinunciare a te».
Abbassai lo sguardo. «Sono un'idiota».
«Certo che lo sei», ribadì lui, con una risata. Lo fissai negli occhi, e anch'io iniziai a ridere.
«Così, il leone si innamorò dell'agnello...», mormorò. Guardai altrove nascondendogli i miei occhi, elettrizzata da quelle
parole.
«Che agnello stupido», sospirai.
«Che leone pazzo e masochista».
Anziché rispondere, avvicinò il viso al mio, inclinandolo
leggermente, e prese a sfiorarmi lento con le labbra, dall'orecchio al mento, avanti e indietro. Tremavo.
........fantastico........
---14
«Conoscerò mai la tua vera età?», azzardai, badando a non rovinare il suo ottimo umore.
«Importa qualcosa?». Con mio gran sollievo, continuò a sorridere.
«No, ma me lo chiedo spesso... Sai, non c'è niente di meglio che un bel mistero irrisolto per trascorrere una notte insonne».
Carlisle
la ascolta parlare nel sonno
«Mmm...», gemette con un respiro profondo.
Con lui che mi toccava, così vicino, era molto difficile formulare una domanda coerente. Mi ci volle un minuto buono per riuscire ad aprire bocca di nuovo.
Sentii la sua risata vibrarmi sul collo. «La ragione domina sugli istinti».
Sorrise. «La gloria del primo amore, e tutto il resto. È incredibile quanta differenza passi tra apprendere le cose dai libri, dai film, e viverle in prima persona nella realtà, vero?».
«Per esempio, il sentimento della gelosia. Ne avrò letto migliaia di volte, l'ho visto interpretare in migliaia di drammi e film. Pensavo di comprenderlo perfettamente. Ma sono rimasto stupito...
.....
«Restai in ascolto, pieno di irrazionale nervosismo, ansioso di sentire che risposta avresti dato loro, di leggere le espressioni sul tuo viso. Non nascondo
che nel vedere il fastidio che ti suscitavano provavo sollievo. Ma non mi sentivo rassicurato.
E poi... nel sonno ti ho sentita pronunciare il mio nome.
dopo una lunga giornata e uno stress mentale ed emotivo quale non avevo mai vissuto, mi
abbandonai al sonno tra le sue braccia fredde.
-----
IL VAMPIRO INCONTRA L'AMORE E RITORNA UMANO, ATTRAVERSO TUTTE LE EMOZIONI D'AMORE
---15
«Ti amo», sussurrai.
«Tu sei la mia vita, adesso».
PIU' CHE ISTINTO DI CIBARSI, LUI E' PREOCCUPATO DI FARLE DEL MALE. IL SENTIMENTO (NON LA RAGIONE) HA IL SOPRAVVENTO SULL'ISTINTO.
«Ti vedrò spesso?», chiesi, impaziente. «Starai qui spesso, davvero?».
«Per tutto il tempo che vuoi».
«Attento, perché ti vorrò sempre. Per sempre».
«E sei preoccupata, non perché stai per conoscere una famiglia di vampiri, ma perché temi che questi
vampiri non ti approveranno, giusto?».
«Giusto», risposi immediatamente, dissimulando la sorpresa per la disinvoltura con cui aveva detto
"vampiri". Scosse il capo. «Sei incredibile».
Molto bello il personaggio di Carlisle.
---16
la storia di Carlisle e la trasformazione di Edward.
---17
Jacob e Billy. La diffidenza verso Edward.
«Non sono mai arrabbiato con te. Come potrei esserlo? Sei sempre così coraggiosa, fiduciosa... calorosa».
«Ciò che mi fa infuriare», disse gentile, «è l'impossibilità di proteggerti dai rischi. La mia
stessa esistenza è un rischio, per te. A volte mi odio dal profondo.
Dovrei essere più forte,capace di...». Gli chiusi la bocca con le dita.
la partita di baseball
i 3 segugi, Laurent, Victoria e James
---18
Edward protegge Bella. Con la caccia, i Cullen potrebbero dover uccidere uno di loro (i segugi).
Iniziano i casini, conseguenza dei sentimenti.
Bella si preoccupa per il padre.
I Cullen sono pronti ad uccidere i segugi, se necessario.
Bello. E' questo l'amore in cui ho sempre creduto. Qualcuno che lotta per te, che voglia stare con te e voglia e faccia di tutto per tenerti con sè. L'amore che ti riempie l'anima.
Questo è l'amore in cui ho sempre creduto.
questo sal mi sta piacendo molto *_* Anche i commenti che fanno, sono interessanti e molto dolci. Mi sono commossa.
---19
«Ti amo», dissi, e la mia voce era profonda e decisa. «Ti amerò sempre, succeda quel che succeda».
«Pensavo... che sugli altri il mio profumo non avesse lo stesso... effetto che ha su di te», balbettai.
«Infatti non ce l'ha. Ma ciò non significa che tu non sia comunque una tentazione. Se il segugio - o uno degli altri due - si fosse sentito attratto da te
come lo sono io, sarebbe stato inevitabile battersi immediatamente».
«Bella, non osare perdere tempo a preoccuparti per me. Ora devi soltanto badare a proteggerti e - per favore, per favore - tenta di non essere troppo
temeraria»
---20
Bella è preoccuapata per Edward.
James ha intuito l'inganno. E si dirige alla scuola di ballo.
---21
James minaccia Bella ricattandola con la madre. Bella decide di andare da lui, ma non vuole mettere in pericolo nè Edward, nè gli altri.
---22
Le visioni di Alice.
Bella scopre che Alice è una vittima scampata a James. James vuole rivalsa per questo.
Bella è pronta a morire.
---23
L'angelo.
La voce dell'angelo.
Il pianto dell'angelo.
L'urlo dell'angelo.
Bella chiama Edward, mentre Carlisle tenta di pulirla dal morso di James.
Edward (disperato) la morde per ...impedirle di morire.
Ed eccomi già accoccolata sul suo petto, tra le sue braccia. Fluttuavo, e non sentivo più il dolore.
«Adesso dormi, Bella», furono le ultime parole che udii.
---24
Non ho gradito, per un po' hanno alterato il tuo odore».
«Dev'essere stato un bel fuori programma, per te».
«No, il tuo odore mi piace».
MI PIACCIONO QUESTE COSE :D
«Scusa», mi pentii subito della battuta.
Alzò gli occhi al soffitto: «Come se di questo dovessi scusarti».
«E per cosa dovrei scusarmi?».
«Per avere rischiato di sparire dalla mia vita per sempre».
«Scusa», ripetei.
«So perché l'hai fatto», cercò di confortarmi. «È stata comunque una
decisione irrazionale, va da sé. Avresti dovuto aspettarmi, avresti dovuto
dirmelo».
«Non mi avresti lasciata andare».
«In effetti no», si rabbuiò, «non ti avrei lasciata».
«Ha paura di un ago», mormorò fra sé, scuotendo il capo. «Finché si tratta di un vampiro sadico intenzionato a torturarla, nessun problema, scappa a
conoscerlo. Una flebo, invece...».
«Non andartene», strillai, colta da un'ondata di panico irrazionale. Non volevo che si allontanasse, non volevo che sparisse di nuovo.
«Ti voglio bene, mamma».
«Anch'io, Bella. Cerca però di stare più attenta a dove metti i piedi, non voglio perderti».
Gli occhi di Edward erano chiusi, ma sulle sue labbra passò un ampio sorriso.
"reazione esagerata".
«Perché hai detto una cosa del genere, prima?», sussurrai, cercando di mantenere salda la voce. «Sei stanco di dovermi salvare in continuazione?
Vuoi davvero che me ne vada?».
«No, non voglio stare senza te, Bella, certo che no. Sii razionale. Neanche doverti salvare è un problema. Ma il fatto è che sono io stesso a metterti in
pericolo... in fondo è colpa mia se sei qui».
No, la parte peggiore è stata sentire... sapere che non sarei riuscito a fermarmi. Essere convinto che sarei stato io a ucciderti».
«È così che succederà. Come dovrebbe succedere. Come sarebbe successo se io non fossi esistito... e io non sarei dovuto esistere».
«Resta», biascicai.
«Si, te lo prometto». La sua voce era bellissima, come una ninna nanna.
«Come ho detto, finché lo desideri... finché è la cosa migliore per te».
Cercai di scuotere la testa, ma era troppo pesante. «... 'n è la stessa cosa»,
farfugliai.
GIUSTAMENTE, LEI VUOLE CHE RESTI PERCHE' LA AMA, NON PER PROTEGGERLA, NE' PERCHè E' LEI A DESIDERARLO.
---epilogo
«Umana?», chiese, senza fare una piega. Aveva colto la parola chiave.
Mi guardai il vestito, giocherellando con un lembo dello chiffon. Edward, muto, restava in attesa.
«Va bene». Mi decisi a confessare. «Ecco, speravo che avessi cambiato
idea... e che ti fossi deciso a cambiare me, dopotutto».
Sul suo viso apparve un arcobaleno di emozioni. Alcune erano
riconoscibili: rabbia... tormento... ma alla fine si ricompose e la sua
espressione si fece allegra, divertita.
«E allora preparati alla fine», mormorò, quasi tra sé. «Preparati al crepuscolo della tua vita appena iniziata. Preparati a rinunciare a tutto».
«Non è la fine, è l'inizio. È la luce dell'alba», lo corressi, sottovoce.
«Non ne sono degno», rispose lui, triste.
«Perciò, ti senti pronta?».
«Ehm», deglutii. «Sì».
«Secondo te cederei così facilmente?», chiese sarcastico, ma con un filo di
amarezza.
«Sognare non costa niente».
Sgranò gli occhi. «Questo sarebbe il tuo sogno? Diventare un mostro?».
«Non proprio», risposi, rabbuiandomi alla parola che aveva scelto. Mostro,
figuriamoci. «Più che altro, sogno di restare con te per sempre».
«Bella». Con le dita sfiorò il contorno delle mie labbra. «Starò sempre con te. Non ti basta?».
Il sorriso mi si aprì sotto le sue dita. «Mi basta, per ora».
La mia tenacia lo fece spazientire. Nessuno dei due si sarebbe arreso,
quella sera.
Gli sfiorai il viso. «Stammi a sentire. Ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, senza eccezioni. Non ti basta?».
«Sì, mi basta», rispose, sorridendo. «Mi basta, per sempre».
E mi sfiorò di nuovo il collo con le labbra fredde.
--------------
Bello bello bello bello e bello.
ma quanto mi piace questo sallllllll! i commenti sono interessantissimi, sono tutte brave brave brave, sono contenta di farne parte e dello scambio di idee che ne è venuto fuori. Ho notato tanta dolcezza e romanticismo anche in chi è solitamente più duro. E' bellissimo scoprire cosa c'è dietro la scorza di un carattere chiuso. Sono davvero soddisfatta.
ahahahaha temo che la ZIA Steph ti chiederà i diritt d'autore!
in pratica hai copiato tutto il libro, ma ti capisco eccome se ti capisco!
l'unica cosa che rovina questo post è quell'inutile commento di quella personcina ammodino che non ha nulla da fare e quindi vive occupandosi (e giudicando) la vita altrui.
Non mi firmo, tanto sai benissimo chi sono!
ahahaha! dici che zia Stefania mi richiede i diritti?? Allora vedrà ora che posto pure New Moon! Anche là ci sono belle cose, da lacrimoni giganti!
I commentini? non tutti mi stimano e mi apprezzano. Ma io in quelle cose di Bella mi ci rivedo pari pari.
mamma che meraviglia questo sal!!! Sono commossa, emozionata, entusiasta, fuori di me dalla gioia!! Spero continui così anche per gli altri libri.
Grandiosi tutti i commenti!!!!
che bello, si torna a sognare! ^_^ sono circondata da persone che credono nei sogni e sono felice come una Pasqua *_*
solo chi ti ama veramente ti conosce veramente, vuole sapere e capire come sei perchè ti ama. Perchè per chi ti ama veramente sei un essere unico e speciale.
NEW MOON
si inizia. Benissimo direi!
Queste gioie violente hanno fini violente.
Muoiono nel loro trionfo, come la polvere da sparo e il fuoco,
Che si consumano al primo bacio.
ROMEO E GIULIETTA, atto II, scena VI
Ecco.
prologo: sogno
---1
sogna la nonna=lei da vecchia
"Avevo diciotto anni.
Edward non li avrebbe compiuti mai."
coerente lei. Non ha intenzione di festeggiare il compleanno, perchè in effetti non c'è da festeggiare.
«Sono più vecchia di Edward», mormorai.
Ma Edward si op-poneva con forza a qualsiasi futuro che contemplasse la mia trasformazio-ne. Qualsiasi
futuro che mi rendesse uguale a lui: immortale.
L'aveva chiamata "impasse".
«Ma... non posso venire», balbettai in cerca di una scusa. «Io, be', non ho ancora guardato Romeo e Giulietta, per la lezione di inglese».
Alice sbuffò. «Ma se lo sai a memoria».
«Il professor Berty dice che per apprezzarlo davvero dobbiamo vederlo rappresentato: com'era nelle intenzioni di Shakespeare».
Edward era ricchissimo... preferivo non pensarci troppo. Per lui, come per gli altri Cullen, il denaro non valeva quasi nulla.
Come potevo lasciarlo pagare per tutto se non avevo niente da offrirgli in cambio?
A volte, Edward era perplesso da quanto mi sentissi a mio agio accanto a lui. Temeva di poter mettere a rischio la mia incolumità, ipotesi che mi rifiutavo con decisione di considerare
«Pensi che migliorerò mai?», chiesi più a me stessa che a lui. «Che un giorno il mio cuore la smetterà di cercare di uscirmi dal petto ogni volta che mi sfiori?».
«Spero proprio di no», mi rispose vagamente compiaciuto.
«Sai, Romeo mi ha sempre dato sui nervi», commentò all'inizio del film. Cosa c'è che non va in Romeo?», chiesi leggermente offesa. Era uno dei miei personaggi preferiti.
«Be', prima di tutto è innamorato di questa Rosalina... Non ti pare un po' volubile, il ragazzo? Poi, qualche minuto dopo il matrimonio, uccide il cugino di Giulietta. Poco intelligente, davvero. Un
errore dopo l'altro. Peggio di così non avrebbe potuto fare per demolire la propria felicità».
«Pensi che piangerai?».
«Probabilmente sì, se seguo la trama».
«Allora cercherò di non distrarti».
(Lui vuole vivere ogni attimo della "umanità" di lei, anche le sue lacrime.)
«Ti confesso che qui lo invidio un po'», disse Edward, asciugandomi le lacrime con una ciocca dei miei capelli.
«In effetti lei è molto carina».
Rispose con un'espressione disgustata. «Non gli invidio la ragazza... ma la facilità con cui si è suicidato», precisò, punzecchiandomi. «Per voi umani è così facile! Vi basta buttare giù una fialetta di estratto vegetale...».
...
i volturi
«Comunque sia, i Volturi non vanno fatti arrabbiare», proseguì Edward, interrompendo il mio sogno a occhi aperti. «A meno che non si cerchi la morte, o qualunque altra cosa ci tocchi».
«Non devi mai, mai, mai più pensare a una cosa del genere!», dissi. «Non importa ciò che potrebbe accadere a me, non ti permetterò di fare del male a te stesso!».
«Se succedesse qualcosa a te?», chiesi, e a quel pensiero impallidii. «Preferiresti che anch'io mi togliessi di mezzo?».
Sui suoi lineamenti perfetti apparve un'ombra di sofferenza.
«Adesso, penso di capirti... un po'», ammise. «Ma cosa farei io senza di te?».
«Non stasera, Bella, ti prego».
«Be', allora magari sarà Alice a darmi ciò che voglio».
Edward ringhiò, un suono profondo e minaccioso.
La festa.
Confusa e disorientata, cercai di non badare al rosso vivo del sangue che mi colava dal braccio... e incrociai gli sguardi eccitati di sei vampiri im-provvisamente famelici.
lei si ferisce, il sangue li scatena ed è la fine.
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Bella proprio rifiuta ogni forma di festeggiamento ed ha un unico desiderio: diventare come lui. Però la trovo un po' troppo esagerata in questa sua drasticità. Da una parte non mi piace, ma dall'altra sì. Tutto ciò che è tipicamente umano di lei e che lui preserva, lei non lo vuole più, perchè la allonatana da lui. E' scontrosa e scostante, ma tenace.
---2
"Sentivo le deboli proteste del mio stomaco nauseato, ma ero decisa a non lasciarmi vincere dalla solita indole schizzinosa."
"Non era il caso di reagire da bam-bina e sentirmi male."
B. si sente in colpa per l'accaduto, ma a torto. Quello che le succede in quanto "Umana," e in quanto umana è normale, ha effetti anormali su E. che umano non è. Ma la colpa non è di nessuno.
«In fondo, siamo già dannati. Ma la mia illusione, forse assur-da, è che, se a fare del nostro meglio, ci verrà riconosciuto».
Carlisle e la visione di un vampiro insolito.
«Edward è d'accordo fino a un certo punto. Per lui Dio e il paradiso esistono... così come l'inferno. Ma non crede che per quelli come noi ci sia un aldilà».
«Vedi, secondo lui siamo esseri che hanno perso l'anima».
e allora come fa ad amare così tanto? Edward si sbaglia.
Carlisle parlò lentamente. «Guardo mio... figlio, la sua forza, la sua bon-tà, la luce che irradia ovunque. E ciò non fa che rafforzare, più di ogni altra cosa, la speranza, la fede. Com'è possibile che non esista qualcosa di più, per uno come Edward?».
Abbassò su di me uno sguardo impe-netrabile. «Se tu la pensassi come lui. Te la sentiresti di privarlo della sua anima?».
Ecco perchè Edward non vuole trasformare Bella.
però:
«La scelta è mia», insistetti.
ecco. Io la penso come Bella.
Guardai Carlisle, inquieta. «È molto arrabbiato».
«Sì. Serate come questa sono ciò che teme più di ogni cosa. Vederti messa a rischio a causa della nostra natura».
«Non è colpa sua».
«Ma nemmeno tua»
«Colpa tua? Se ti fossi tagliata a casa di Mike Newton, assieme a Jessi-ca, Angela e agli altri tuoi amici normali, cosa avresti rischiato di tanto di-sastroso? Di non trovare le bende?
«Preferirei morire piuttosto che stare con Mike Newton», protestai. «Piuttosto che stare con chiunque non fossi tu».
«Resti con me stanotte?», chiesi.
Non sopportavo l'idea che ricominciasse a crogiolarsi nel rimorso.
«È il mio compleanno».
«Non puoi fare i capricci... vuoi o no che tutti fingano di non saperlo? Delle due l'una».
Era la sua musica, le sue composizioni. La prima traccia del CD era la mia ninna nanna.
«Be', pensavo che, visto che è ancora il mio compleanno, mi piacerebbe ricevere un altro bacio».
«Sei avida, stasera».
«Sì, lo sono - ma per favore, non farlo se non lo desideri davvero», aggiunsi piccata.
Lui rise e sospirò. «Non sia mai detto che io faccia qualcosa controvoglia», disse, in tono stranamente disperato, prendendomi il mento con la mano e avvicinando il mio viso al suo.
«Cosa ti tenta di più: il mio sangue o il mio corpo?».
«L'uno e l'altro».
premonizione...è l'ultimo bacio?
Mi rivedo sempre di più in Bella. Capisco che Edward agisca soltanto per amore, ma sono totalmente in accordo con Bella come reazione. Ad un certo punto, si fa vedere entusiasta dei regali di compleanno, ma soltanto per far contento lui, e perchè lui non vada via. Vuole solo stare con lui e vive nel costante timore che lui scompaia. Perchè lo ama. Più di una volta infatti gli dice "ormai è troppo tardi, dovevi pensarci prima", perchè lei è coinvolta, e senza di lui non vive. Per questo non accetta il rifiuto di Edward di trasformarla, non per egoismo o perchè non capisca, ma perchè lo ama e tutto ciò che vuole è stare con lui. Lui si prodiga per la felicità di lei e (addirittura in nome di questa) poi è disposto a privarla dell'unica cosa che la rende davvero felice? Vuole che lei non si privi delle gioie della vita, ma per lei che senso ha, se l'unica vera gioia è lui?
---3
Qual è la cosa peggiore che potrebbe succedere? Trasalii. Era la domanda più sbagliata che potessi farmi. Riuscivo a malapena a respirare.
Okay, riprovai, qual è la cosa peggiore che potrei sopportare? Neanche quella domanda mi piaceva granché.
Bella pensa alle conseguenze sui suoi cari nel caso decidesse di trasformarsi.
Posai la guancia sul ginocchio e fissai quei pegni dell'amore dei miei genitori. Sapevo che la strada che avevo scelto sarebbe stata difficile. E, do-potutto, stavo pensando al peggio che potesse accadere, la situazione più drastica tra quelle che sarei riuscita a superare...
in caso di decisione drastica, pur non senza dolore, Bella rinuncerebbe ad incontrare i suoi. Ma non lui. Perchè rinunciare a lui? Se è amore grande e reciproco cosa c'è di male nel desiderare di stare insieme? Non è egoismo desiderare di stare con la persona che è la tua vita e che ti dice che sei la sua.
Forse era preoccupato di sconvolgermi se mi avesse chiesto di fuggire. Volevo lasciarlo meditare senza immischiarmi. E farmi trovare pronta.
Invece no.
Lei visita i luoghi dei ricordi, scatta fotografie ai suoi cari, guidata da una sotterranea decisione di salutarli per sempre, per andare via con Edward e stare insieme a lui. Ma non sa che lui sta decidendo esattamente l'opposto. Terribile questa cosa. E ci credo che passerà 4 mesi immersa in quell'agghiacciante sensazione di vuoto.
La differenza tra noi due era terribile. Lui sembrava un dio. Io un essere umano qualsiasi, e quasi mi vergognavo di risultare tanto anonima.
Era la possibilità di chiarire. E allora perché mi sentivo soffocare dall'angoscia?
Prese fiato.
«Bella, stiamo per andarcene».
pensa che Edward si riferisca a loro due, non a lui e famiglia.
«Okay», dissi. «Verrò con te».
«Non puoi, Bella. Dove stiamo andando... non è il posto adatto a te».
«Il mio posto è dove sei tu».
«Non sono la persona giusta per te, Bella».
«Non essere ridicolo». Il moto di rabbia che avrei voluto sfoderare si manifestò in una richiesta implorante. «Sei la cosa migliore che mi sia capitata, davvero».
«L'hai promesso! A Phoenix hai promesso di rimanere...».
«Fino a quando fosse stata la cosa migliore per te», precisò interrompendomi.
«NO! Non dirmi che il problema è la mia anima!», gridai, furiosa con le parole che esplodevano, eppure anche quella sembrava una supplica. «Car-lisle mi ha detto tutto, ma non m'interessa, Edward. Non m'interessa! Prenditi pure la mia di anima. Senza te non mi serve: è già tua!».
«Bella, non voglio che tu venga con me».
«Tu... non... mi vuoi?».
«No».
Lo fissavo senza capire.
«Be', questo cambia le cose». Ero sorpresa dal mio tono di voce calmo e ragionevole. Probabilmente era colpa dello shock. Continuavo a non trovarvi un senso.
«Ovviamente, a modo mio, ti amerò sempre. Ma quel che è successo l'altra sera mi ha fatto capire che è ora di cambiare. Vedi, sono... stanco di fingere un'identità che non è mia, Bella. Non sono un essere umano».
APPARENTEMENTE lui ha preso la sua decisione.
Tra l'altro anche lei sente il desiderio di proteggere lui, e di stargli vicino anche per questo.
«Tu non sei la persona giusta per me, Bella». Rivoltò la frase di poco prima: non avevo scampo. Sapevo benissimo di non essere abbastanza per lui.
«Non fare niente di insensato o stupido», ordinò, con aria tutt'altro che distaccata. «Capisci cosa intendo?».
Annuii, inerme.
«In cambio, ti faccio anch'io una promessa», disse. «Prometto che è l'ultima volta che mi vedi. Non tornerò. Non ti costringerò mai più ad affrontare una situazione come questa. Proseguirai la tua vita senza nessuna interferenza da parte mia. Sarà come se non fossi mai esistito».
Sorrise dolcemente: «Non preoccuparti. Sei un essere umano... la tua memoria è poco più che un colino. Il tempo guarisce tutte le vostre ferite».
«E i tuoi ricordi?», chiesi. Sentivo una specie di nodo stretto in gola, che mi soffocava.
A sto punto è normale anche da parte di lei dubitare proprio dell'amore di lui.
Amore, vita, significato... la fine di tutto.
All'improvviso, un altro rumore, sorprendentemente vicino. Come un animale che annusava. Sembrava grosso.
i lupi
Una parte di me sapeva che avrei dovuto infuriarmi e resistere: uno sconosciuto mi stava trascinando via con sé. Ma non mi era rimasto niente che potesse infuriarsi.
Udire il suo nome scatenò la cosa che mi ar-tigliava da dentro: un dolore che mi tolse il respiro e mi stupì per la sua forza.
Edward ha distrutto tutte le foto, mantenendo la promessa ("sarà come se non fossi mai esistito)
Le ondate di dolore da cui prima ero stata appena sfiorata ora si innalzavano di fronte a me e mi si infrangevano addosso, trascinandomi giù.
E dal fondo non riemersi.
---4
Sei... come spenta. Ecco cosa volevo dire».
L'accusa mi centrò in pieno.
«Sono passati mesi. Niente telefonate, niente lettere, nessun contatto. Non puoi continuare ad aspettarlo».
Cosa stavo facendo? Avrei dovuto fuggire da quel ricordo il più lontano possibile, rimuovere l'immagine dei quattro uomini fuori dal locale e pro-teggermi con l'annebbiamento senza il quale non riuscivo a vivere. Perché passeggiavo confusa in mezzo alla strada?
Non c'era motivo di avere paura. Sentivo che al mondo non era rimasto niente da temere, non fisicamente almeno. Uno dei pochi vantaggi, quando si perde tutto.
Vuole mettersi in pericolo per sentire la sua presenza.
Ero in debito con Charlie. Mi sentivo troppo responsabile nei confronti di Renée. Dovevo pensare a loro.
E avevo promesso di non fare niente di insensato o stupido. Per tutte queste ragioni, respiravo ancora. Ricordai la promessa e provai un senso di colpa, ma ciò che facevo in quel momento non contava. Non era esattamente come avvicinarsi una lama alle vene.
«Bella, piantala immediatamente!».
Nel momento in cui sentii la voce, tutto si fece più chiaro. Come se fossi appena riemersa da una pozza scura.
«Torna da Jessica», ordinò la voce, ancora arrabbiata. «L'hai promesso, niente di insensato o stupido».
Prima opzione: ero pazza. Definizione comune per coloro che sentono voci nella propria testa.
Possibile.
Seconda opzione: Era un desiderio esaudito, un sollievo momentaneo, generato dall'idea che a lui importasse qualcosa della mia vita. Una proiezione di ciò che avrebbe detto se A) fosse stato accanto a me, e B) il rischio che mi succedesse qualcosa lo avesse irritato.
Per quanto cercassi di non pensare a lui, non mi sforzavo di dimenticare davvero. Lottavo - nel cuore della notte, quando l'insonnia indeboliva e abbatteva le mie difese - contro il timore che tutto mi stesse realmente sfuggendo.
non vuole dimenticare
Ricordare era vietato, dimenticare mi faceva paura; era un confine difficile da attraversare.
Eppure, capii che potevo sopravvivere. Ero vigile, sentivo il dolore - il senso di perdita che bruciava e s'irradiava dal mio petto in tremende ondate di sofferenza che si abbattevano contro il mio corpo e nella testa - ma me la sarei cavata. Sarei sopravvissuta. Non perché il dolore si fosse indebolito con il passare del tempo, ma perché a quel punto ero divenuta abbastanza forte da reggerlo.
"Sono un bravo bugiardo, Bella. Devo esserlo"
caspita!!
Uffa però, ho l'occhio vigile della vigilessa che dice che devo prima leggere e poi farmi un'idea completa, che è troppo presto per averne una obiettiva :D Ma se voi l'avete già letto, e a me non importa se si anticipano le cose, che problema c'èèèèèèèèè??
---5
I LUPI
"Non era finita neanche dopo che il dolore si era placato abbastanza da lasciarmi"
"Tutte le mie notti erano popolate da incubi. Anzi, dall'incubo, sempre lo stesso."
l'incubo
"Sarà come se non fossi mai esistito. Le parole mi
scorrevano nella mente, ma senza la chiarezza perfetta dell'allucinazione della sera precedente. Erano soltanto parole mute, stampate su una pagina immaginaria. Solo parole, ma riaprirono lo squarcio e fui costretta ad affondare il piede sul freno."
"Come se non fosse mai esistito, pensai, angosciata. Che promessa stupida e impossibile! Poteva rubare le foto e riprendersi i regali, ma ciò non riportava affatto la situazione a prima che ci conoscessimo. Le prove materiali erano l'elemento più insignificante di quel periodo.Io ero cambiata: ciò che ero dentro, ormai, era diverso, quasi irriconoscibile."
"Come se non fosse mai esistito? Roba da pazzi. Una promessa che non sarebbe mai stato capace di mantenere, una promessa che aveva infranto subito dopo averla fatta."
"Mi sentii una sciocca per essermi preoccupata di mantenere la mia promessa. Dove stava la logica nell'ostinarsi a rispettare un accordo già violato dall'altra parte? A chi interessava se mi comportavo da incosciente o da stupida? Niente m'impediva di essere incosciente, niente mi proibiva di fare la stupida."
Essere stupida e infrangere la promessa le sembra l'unica via di uscita.
Jacob, e le belle sensazioni.
"Solo un adolescente avrebbe potuto farmi da complice in un'avventura simile: mentire ai nostri genitori e riparare due veicoli pericolosi utilizzando i soldi che avrebbero dovuto finanziare i miei studi. Ma lui non ci vedeva niente di strano. Jacob era un dono del cielo."
---6
Il rapporto con Jacob è sicuramente molto "normale" rispetto a quello con Edward e proprio di questo Bella ha bisogno per uscire dal baratro. Però a me sembra che il suo interesse cresca nel momento in cui scopre la "anormalità" di Jacob.
"Ero certa che non sarebbe durata. Stavo in equilibrio su un filo scivoloso e precario, bastava poco per cascare a terra."
"Avevo il sospetto che fosse merito di Jacob. Non perché era sempre feli-ce di vedermi, o perché non mi trattava con la condiscendenza riservata ai pazzi o ai depressi. Io non c'entravo.
Jacob era fatto così, e basta. Sempre allegro, condivideva con chiunque gli fosse accanto la felicità che lo seguiva come un'aura. Come il Sole con la Terra, scaldava chiunque entrasse nel suo campo gravitazionale. Era una qualità naturale e spontanea. C'era poco da meravigliarsi che fossi tanto impaziente di vederlo."
"Chiacchierammo dei suoi amici e della scuola, e mi ritrovai a fargli domande senza neanche fingere, ma sinceramente curiosa di ascoltare i suoi racconti."
questo ed altri discorsi scherzosi sull'età, la statura, cose appunto "normali", di cui Bella ha bisogno.
"Non ero abituata a ridere, mi sembrava giusto e allo stesso tempo totalmente sbagliato."
mi rivedo in queste uscite
"Giunta a casa, sentii tornare il nervosismo. Non volevo salire le scale. Il calore della presenza di Jacob stava svanendo, rimpiazzato da un senso di ansia sempre più forte."
Tutti i luoghi (casa, scuola, bosco) in cui c'era stato Edward sono per lei solo fonte di ansia e dolore.
Sensazione personale: è come se Bella fosse irritata dall'indifferenza che la circonda (tipo i suoi compagni di scuola), indifferenza verso i fatti "anomali" che avvengono a Forks. Si parla di orsi enormi che girano, lei sa dei freddi, lei conosce una realtà inimmaginabile, che tutti sembrano ignorare volutamente. E questo è in effetti superficiale ed irritante.
«Non è cambiato molto», mormorò lei (Angela), lanciando un'occhiata a Lauren e Jessica.
«Lo so», risposi. «Stavo pensando la stessa cosa».
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"Sarà come se non fossi mai esistito.
Avevo mentito a me stessa, dividendo in due parti la ragione del mio ri-torno laggiù."
"In verità volevo sentire di nuovo la sua voce, com'era accaduto il venerdì precedente, quando avevo avuto quella incredibile allucinazione."
la casa dei cullen
Affrontare il passato per superarlo. Jacob è la spensieratezza della normalità.
«Jake, sei incredibile», sussurrai.
Lui rise di nuovo. «Quando mi butto in un progetto, diventa un'ossessione».
Guardai affascinata il terzo ragazzo che prendeva la rincorsa e saltava, tuffandosi, più in alto degli altri due. A mezz'aria, scuoteva le braccia e scalciava, come un paracadutista acrobatico. Sembrava totalmente libero: senza pensieri, assolutamente irresponsabile.
I "protettori"
Jacob non sembra approvare i modi del suo gruppo...
Sospirò. «È soltanto... il modo in cui mi trattano. Mi terrorizza».
Per un po' restammo immobili e la cosa non mi sorprese. Anzi, il contatto con lui mi dava sollievo. Niente a che vedere con l'ultima volta che qualcuno mi aveva abbracciata in quel modo. Questa era amicizia. E Jacob era molto caldo.
Era strano, per me, essere così vicina - emotivamente, più che fisicamente, malgrado le sensazioni fisiche fossero strane - a un essere umano. Di solito non ero così. Era difficile che comunicassi con quella facilità e a un livello tanto profondo. Non con gli esseri umani, almeno.
Be', per me era amicizia.
«È difficile credere che io sia due anni più vecchia», dissi enfatizzando la parola "vecchia". «Accanto a te mi sento una nana».
Mi diede un buffetto sulla testa. «Sei una bambolina», scherzò. «Una bambola di porcellana».
Alzai gli occhi al cielo e feci un altro passo indietro. «Adesso non cominciare con le battute sugli albini».
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la moto
la voce di Edward
«Questo è un gesto insensato, infantile e idiota, Bella», sbottò la voce
vellutata
Sorrisi sotto i baffi - funzionava - e ignorai le domande. Jacob non a-vrebbe mai permesso che mi accadesse niente di grave.
«Oh, scusami davvero, Jacob». Schiacciai forte la ferita, come se potessi ricacciare il sangue dentro la testa.
«Ti stai scusando perché sanguini?», chiese
La moto era meglio di quanto sperassi. Era servita al mio scopo originario. Avevo imbrogliato per infrangere la promessa. Mi ero comportata da incosciente, senza una giustificazione logica.
Altra particolarità che ho notato: non riesce più a pronunciare il suo nome.
E se fossi di nuovo caduta in depressione, malgrado Jake? Dovevo tenermi occupata...
Rivedere la casa era stato un errore, certo. Ma il marchio della SUA presenza doveva essere rimasto impresso da qualche altra parte, oltre che nel mio subconscio.
Solo un luogo aveva quel requisito. Un luogo che sarebbe appartenuto sempre e soltanto a LUI, e a nessun altro. Un posto magico, pieno di luce. La bella radura
e ci va con Jacob.
Bella "Io so cosa sei"
Edward "dillo. Ad alta voce, dillo"
Bella "Un vampiro"
Edward "hai paura?"
Bella "no."
(da Twilight, il film)
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Mi sentivo una luna solitaria - dopo che il mio pianeta era stato distrutto e sbriciolato da un cataclisma, come nei film - che si ostinava a orbitare at-torno a uno spazio vuoto, facendosi beffe della gravità.
bella immagine.
Ma anche che la voce nella mia testa s'indebolì fino a sparire. Senza scompormi, andai nel panico. Mi lanciai alla ricerca della radura con smania crescente.
Non ce n'era motivo, perché cercavo di vivere il più possibile nel presente: niente passato che scoloriva, niente futuro che incombeva.
Jacob scosse il capo, fingendo tristezza. «A volte sei davvero fuori dal mondo. Sì, è il 14 febbraio.
Non sopportavo di fare del male a Jacob: era come se tra noi ci fosse uno strano legame e il suo dolore stuzzicasse il mio.
Mi sorrise. «Va bene così, sai. Mi basta sapere che ti piaccio più di tutti. E che pensi che io sia, come dire, bello. Sono pronto a perseguitarti per sempre».
«Non cambierò idea», risposi e, malgrado cercassi di mantenere un tono di voce normale, la tristezza si sentiva.
Lui si fece pensieroso, aveva smesso di provocare. «C'è ancora quell'altro, vero?».
Rabbrividii. Curioso: sapeva che era meglio non pronunciare quel nome,
Aveva colto tantissime cose di me, senza che fossi io a rivelarle.
«Il problema», dissi, «è che io e te diamo allo stesso gesto due significati diversi».
«Be'», rispose stringendo ancora più forte. «È un problema mio, no?».
«Va bene», borbottai. «Ma non dimenticarlo»
Inizia la mutazione di Jacob.
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Aveva deciso di seguire il mio consiglio e di non sprecare più tempo con una persona incapace di ricambiare i suoi sentimenti. Mi sentii impallidire.
Era lo stesso luogo... ma non custodiva ciò che cercavo.
Assieme alla consapevolezza di essere giunta alla meta, sentii la delusione. Mi lasciai cadere dov'ero, in ginocchio sul margine dello spiazzo, senza fiato
Fui sorpresa da una sensazione che mi congelò. Quel luogo non aveva niente di speciale senza di LUI.
La radura. Laurant. Può finalmente parlare di nuovo di Edward.
La radura era ancora un luogo magico. Più oscura di quanto mi aspettassi, la magia era sopravvissuta. Ecco il legame di cui avevo bisogno. La prova, per quanto remota, che da qualche parte, nello stesso mondo in cui vivevo, lui esisteva.
«Forse non è il caso che lo venga a sapere anche... Edward». Riuscii a malapena a pronunciarne il nome,
«...se Edward ti ha abbandonata qui senza proteggerti, non devi essere così importante per lui».
Un altro colpo, un'altra ferita al petto.
Edward, Edward, Edward. Stavo per morire. Poco importava che pensassi a lui o no, in quel momento. Edward, ti amo.
Il branco di lupi.
I suoi occhi erano scuri, quasi neri. Mi lanciò una brevissima occhiata, che sembrava troppo intelligente per appartenere a un animale selvatico.
In quell'istante ripensai a Jacob , e di nuovo, fui lieta che non mi avesse accompagnata in quello spiazzo fatato popolato da mostri cattivi.
ops
i pericoli di Bella.
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Il terrore, di solito il mio primo pensiero, mi distrasse dal fatto che un'al-tra settimana era passata e Jacob non mi aveva ancora chiamata. Una cosa che mi irritava quando riuscivo a concentrarmi sulla normalità della vita quotidiana, ammesso che la mia vita fosse mai stata normale.
Bella sa che Victoria la sta cercando, per vendicarsi di James. E la cerca anche Laurent. La preoccupazione principale è suo padre. Sente disperatamente il desiderio di una vita normale, lontana da tutti i pericoli a cui è soggetta per il fatto stesso di essere venuta a conoscenza di un'altra "vita" tutt'altro che rassicurante. Il totale coinvolgimento con Edward mette ora lei stessa nella condizione di essere un possibile pericolo per i suoi cari. (come Edward era un pericolo per lei). E che Jake sia irreperibile le fa desiderare ancora di più la pacata, tranquillizzante normalità.
La banda di Sam Uley.
Avrei voluto prenderlo a schiaffi. Anzi, di più. Avrei voluto essere qualcosa di feroce e mortale, capace di intimorire chiunque.
Capace di far morire di paura Sam Uley.
Avrei voluto essere un vampiro.
Era la più proibita della mie fantasie - poco importava che a scatenarla fosse la volontà perfida di maltrattare un nemico - perché fra tutte era la più dolorosa. Rappresentava un futuro che avevo perso per sempre, che non era mai stato a portata di mano.
Serrai le mascelle, nervosa, e risposi: «Pensavo fossimo amici».
«Lo eravamo».
«Non era come pensavo. Non è colpa di Sam. Sta facendo del suo meglio per aiutarmi».
«L'hai voluto tu», ringhiò accecato dalla rabbia. «Se proprio vuoi dare la colpa a qualcuno, perché non punti il dito contro quegli schifosi, fetidi succhiasangue che ti piacciono tanto?».
«Sam non combina niente, Bella. Se ne sono andati, lo so anche io. Ma a volte succede... che gli ingranaggi si mettono in moto e a quel punto è troppo tardi».
Da quando aveva abbattuto le mura dentro cui lo avevo rinchiuso con tanto scrupolo, non ero più riuscita a imprigionare il nome di Edward. In quel momento non mi faceva più soffrire, e i secondi in cui sentivo la sua voce erano preziosi.
«Torna a casa, Bella. Non posso più stare con te».
Il dolore sciocco e illogico che sentii fu incredibile e potente. Le lacrime tornarono. «Mi stai... lasciando?». Era la frase più sbagliata possibile, ma non trovai un modo migliore di esprimere ciò che pensavo. Dopotutto, tra me e Jake si era creato qualcosa di diverso da una amicizia tra studenti. Di più forte.
Si lasciò scappare una risata amara. «Niente affatto. Se fosse così, ti direi "restiamo amici". Ma non posso».
Forse non aveva niente a che fare con Sam. E nemmeno con i Cullen. Forse stava soltanto cercando di togliersi di mezzo da una storia senza spe-ranza. Forse era il caso di lasciarlo fare, per il suo bene. Ero disposta a sopportare. Dovevo sopportare.
«Mi dispiace di non essere riuscita... prima... vorrei tanto che i miei sen-timenti per te cambiassero, Jacob». Ero disperata, rincorrevo e stringevo una verità tanto lontana da confondersi con una bugia. «Magari... magari cambierei», sussurrai. «Magari, se mi concedessi un po' di tempo... ma non lasciarmi proprio adesso, Jake. Non riuscirei a sopportarlo».
«No. Non pensare una cosa del genere, Bella, per favore. Non prenderte-la con te stessa, non pensare che sia colpa tua. Tutto questo riguarda soltanto me. Te lo giuro, non è colpa tua».
«No, è mia la colpa», sussurrai. «Non cercare di confondermi».
«Dico sul serio, Bella. Non sono...». Si sforzò di non perdere la voce, ancora più roca, né il controllo delle emozioni. Il suo sguardo era tormen-tato. «Non sono più degno di essere tuo amico, o qualsiasi cosa vorresti che fossi. Non sono più ciò che ero. Non sono la persona giusta per te».
«Cosa?». Lo fissai, confusa e sbalordita. «Che stai dicendo? Tu sei molto migliore di me, Jake. Sei buono! Chi ti ha detto che non lo sei? Sam? È una bugia perfida, Jacob! Non lasciarti raccontare certe falsità!». Avevo ripreso a strillare.
oddio sembra quello che è successo con Edward O__O
Avevo creduto che Jake potesse guarire la mia ferita, tapparla, almeno, e impedire che mi facesse male. Mi ero sbagliata.
---12
«A volte, la lealtà è una zavorra pesante. Ci sono segreti che non si possono svelare, per nessun motivo».
Avevo protetto il segreto dei Cullen per amore; non corrisposto, ma sincero. La situazione di Jacob mi sembrava piuttosto diversa.
No, Bella. Non odiarli. Non è colpa né di Sam né degli altri. Te l'ho già detto: è colpa mia.
«Dopo quello stupido film», aggiunse, «ti ho promesso che non ti avrei mai fatto del male... Invece, oggi pomeriggio...».
«So che non l'hai fatto apposta, Jake. Va bene così».
Jacob, l'unico essere umano con cui fossi riuscita a instaurare un rapporto...
Nemmeno lui era un essere umano.
Risposta ovvia. Significava che nella mia vita c'era qualcosa che non andava. Per quale altra ragione era affollata di personaggi da film dell'orrore? Per quale altro motivo finivo per affezionarmi a loro, tanto da lasciarmi ridurre il cuore a brandelli ogni volta che tornavano nel loro mondo fatato?
stessa cosa che ho pensato anch'io.
la caccia ai lupi.
I licantropi avevano deciso di percorrere un'altra strada.
E io, quale dovevo scegliere?
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Mi guardò in cagnesco, a occhi sbarrati, e con un ghigno mi disse: «Sai cos'è che mi fa letteralmente saltare i nervi?».
Trasalii di fronte alla sua espressione ostile.
Sembrava in attesa di una risposta, perciò scossi la testa.
«Che sei davvero un'ipocrita, Bella: sei terrorizzata da me! Ti pare giusto?». Gli tremavano le mani per la rabbia.
«Ipocrita? Sarei un'ipocrita perché ho paura di un mostro?».
«Vedi, mi dispiace proprio di non essere il mostro che va bene per te, Bella. Immagino di non essere al livello dei succhiasangue, vero?».
Balzai in piedi e gli restituii l'occhiataccia. «No, non lo sei!», gridai. «La colpa non è di ciò che sei, stupido, ma di ciò che fai!».
in effetti Jacob non ha torto. Perchè Bella ha paura di lui, e non ne aveva di Edward, che è decisamente più pericoloso? .... ah forse perchè il licantropo è pericoloso per i vampiri, perchè Jacob e il branco sono nemici giurati del gruppo di Edward. Potrebbe essere una spiegazione.
Laurant è stato eliminato dai lupi.
Tra le braccia sicure di Jacob, Bella tira fuori le sue angosce.
«Già. Più o meno era così. Mi aveva proibito di dirtelo. Sam... è il capobranco, tutto qui. Il
maschio dominante. Quando ci ordina di fare o non fare qualcosa, se lo dice sul serio, be', non possiamo far finta di niente».
«Assurdo», mormorai.
«Molto. È roba da lupi, direi».
«No, va bene così. Sai un mucchio di cose che potrebbero esserci utili. Non sei un essere umano ignorante come gli altri. Sei una specie di... spia, o qualcosa del genere. Eri un'infiltrata nelle linee nemiche».
Incrociai le braccia strette e cercai di ignorare le pulsazioni che mi scuotevano il petto.
«In effetti, no».
«Scusa».
«Come fai a conoscermi così bene, Jacob? A volte sembra che tu riesca
a leggermi nel pensiero».
«Macché. Basta fare attenzione»
Bravo Giacobbe :D
Per quanto ami i lupi, finora preferisco il fascino indiscutibile di Edward. Però Jacob riesce a tranquillizzare Bella, a rasserenarla. Forse anche perchè è la prima persona con cui è riuscita a buttare fuori (e a superare) le sofferenze scaturite dalla storia con Edward.
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i lupi danno la caccia a Victoria. E la gente di Forks dà la caccia ai lupi.
dal gruppi dei lupi. Emily, compagna di Sam.
Meditai a lungo sul discorso di Jacob di quella mattina a proposito dell'ipocrisia. Non mi andava di essere bollata come un'ipocrita, ma che senso aveva
mentirmi? Mi raggomitolai stretta tra le lenzuola. No, Edward non era un assassino. Nemmeno nei momenti più cupi del suo passato aveva ucciso degli innocenti.
Ma se lo fosse stato? Se durante il tempo che avevamo trascorso assieme si fosse comportato come qualsiasi altro vampiro? Se avesse iniziato a mietere vittime tra gli sconosciuti nei boschi? Sarebbe bastato a tenermi lontana da lui?
Scossi la testa, triste. L'amore è irrazionale, pensai. Più ami qualcuno, più perdi il senso delle cose.
concordo totalmente.
ecco, Bella si sta rendendo conto ora, a mente lucida, della potenziale pericolosità di Edward. Ma il sentimento ha ancora la meglio.
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non si sente la "ragazza" di jacob.
Jacob ha la pelle bollente (l'opposto di Edward. Ovviamente).
Jacob racconta di aver quasi aggredito il padre nel momento del "passaggio" a lupo.
«La parte più difficile è la sensazione di... perdere il controllo», disse lentamente. «Il timore di non potermi fidare di me stesso: la sensazione di non poter stare vicino a te, né a chiunque altro.
e in questo è esattamente come Edward.
Che senso ha diventare un incubo, un mostro? E poi, il fatto che per me sia così facile, che io sia più svelto e forte degli altri, mi rende ancora meno umano di Embry o Sam? A volte ho il timore di non riuscire a tornare me stesso».
appunto.
il morso di James.
«Ma se ti ha morsa... Non avresti dovuto...», balbettò.
«Edward mi ha salvata due volte», sussurrai. «Ha succhiato via il vele-no... hai presente, come si fa con i serpenti». Un fremito, e sentii bruciare di dolore i margini dello squarcio nel mio petto.
«Pensare a loro mi fa stare male», sussurrai. «Non riesco a respirare... è come se cadessi a pezzi». Che strano poter raccontare tutto a Jacob. Ormai non avevamo segreti.
è questo che la lega a lui, più che altro, la facilità con cui riesce a lasciarsi andare.
Restare sola non mi faceva bene. Grazie alla sincerità che potevo permettermi con Jacob, avevo iniziato a parlare e a pensare un po' troppo ai Cullen.
«Ti sto rovinando le vacanze», disse mentre risalivamo la spiaggia.
«No. Non avevo programmi. E comunque, le vacanze pasquali non mi piacciono granché».
nemmeno a me! :D Mai piaciute!
L'acqua scura non era affatto invitante e da quella posizione la scogliera sembrava più alta che mai.
Però erano passati giorni dall'ultima volta che avevo sentito la voce di Edward. Anche quello era un problema: dipendevo dal suono delle mie il-lusioni. Più latitavano, peggio andava. Tuffarmi dallo scoglio era senz'altro un ottimo rimedio.
i lupi a caccia di Victoria. L'impulso di Bella.
Non fu difficile convincermi che non c'era tempo di cercare un'alternativa: volevo saltare dalla cima.
Certo, sarebbe stato il gesto più stupido e irresponsabile mai commesso in vita mia.
«Non farlo», implorò.
Volevi che restassi umana, risposi. Be', guardami.
«Per favore. Fallo per me».
Ma non c'è altro modo per averti vicino.
«Combatti!», urlò. «Maledizione, Bella, continua a combattere!».
Perché?
Non avevo più voglia di combattere.
Avevo dimenticato cosa fosse la vera felicità.
La felicità. Rendeva sopportabile persino la morte.
La barra d'acciaio mi trascinava via, lontana da Edward, verso l'oscurità e il fondo dell'oceano.
Addio, ti amo, fu il mio ultimo pensiero.
---16
«Respira!», ordinò una voce folle d'angoscia e quando la riconobbi mi sentii pugnalare dal dolore: non era Edward.
«Sì, davvero stupida», ribadì, e mentre annuiva si scrollò l'acqua dai ca-pelli. «Senti, ti dispiacerebbe tenerti le stupidaggini per quando ci sono anch'io? Non riesco a concentrarmi se appena giro l'angolo ti butti da uno scoglio».
qui jacob sembra edward.
Anche se fosse sopravvissuta fino a diventare vecchia e grigia, le sarebbe bastato chiudere gli occhi per rivedere il volto di Romeo. Prima o poi se ne sarebbe fatta una ragione.
E... se Giulietta si fosse innamorata di Paride? Non come di Romeo. Niente a che vedere, certo. Ma abbastanza per desiderare che anche lui fosse felice?
Nooooo, che assurdità.
Ecco perché la gente ricordava i loro nomi sempre uniti: Romeo e Giulietta. Ecco perché era una bella storia. Giulietta si accontenta di Paride non avrebbe mai sfondato.
:D! No, è impossibile.
Ricordai di aver desiderato che Jacob fosse mio fratello. Mi resi conto che ciò che desideravo davvero era segnare un confine. Certi nostri ab-bracci non erano soltanto fraterni. Era una bella sensazione: di calore, conforto, familiarità e sicurezza. Ecco, Jacob era un porto sicuro.
Dovevo segnare un confine preciso. Era mio potere farlo.
Mentre decidevo se voltare la testa o no, le farfalle m'invasero lo stomaco.
Poi, limpida come nei momenti di pericolo, sentii sussurrare al mio orecchio la voce vellutata di Edward.
«Sii felice», disse.
Dopo che pensa questo, giusto giusto arriva Alice!
---17
per la gioia di rivedere Alice, Bella dimentica di fronte a chi si trova.
Qualcosa la preoccupava: le sue visioni imperfette? Non ne ero certa. Poi si chinò ad annusarmi la spalla.
Mantenere un segreto era troppo difficile. Se Jacob sapeva tutto, perché non parlarne anche con Alice?
Mi fulminò con lo sguardo. «Un licantropo giovane? Ancora peggio! Edward aveva ragione: sei una calamita che attira disgrazie. Non dovevi tenerti alla larga dal pericolo?».
«Sono fatti tuoi, Bella. Chiunque altro sarebbe stato felice della fuga dei vampiri. Tu invece decidi di fartela con il primo mostro che passa».
«Certo. Ma un po' ci speravo».
«Allora non ho l'esclusiva delle illusioni stupide».
Non lo so... anche con Jacob, di tanto in tanto le vedo una luce strana negli occhi e temo di non avere mai capito davvero la sua sofferenza. Non è normale, Alice, e... mi fa paura. Non è affatto normale.Non è come quando... ci si lascia, ma come quando muore qualcuno». La sua voce si spense.
Sì, era come se qualcuno fosse morto. Come se fossi morta io. Era stato molto peggio che perdere l'amore più vero, cosa che, da sola, era sufficiente a uccidere. Avevo perso un futuro, una famiglia, la vita che avevo scelto...
Charlie proseguì, senza entusiasmo. «Non so se ce la farà mai a uscirne. Non sono sicuro che la sua natura la possa guarire da una ferita simile. È costante e testarda, da sempre. Non si lascia mai niente alle spalle, non è capace di cambiare idea».
non so che dire. Profonda questa descrizione.
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Che disastro. Era assurdo che in così poco tempo fossi riuscita a renderlo una specie di estraneo.
Dopo che Alice se ne fosse andata, mi avrebbe perdonato? E se non lo avesse fatto?
per Alice, Bella "puzza" di licantropo, per Jacob "puzza" di vampiro. Poveraccia :D
Lo guardai a mia volta. Non era il mio Jacob, ma avrebbe potuto diventarlo. Il suo volto mi era familiare e caro. Avevo più di un motivo reale per amarlo. Era il mio sollievo, il mio porto sicuro. In quell'istante avrei potuto decidere di farlo mio.
Alice era tornata, temporaneamente, ma ciò non cambiava nulla. Il vero amore lo avevo perso per sempre.
«Alice, cosa c'è?», urlai. Le sfiorai il volto per calmarla.
Incrociò il mio sguardo di colpo, spalancato dall'angoscia.
«Edward», bisbigliò.
caos. In pratica, Edward pensa che Bella sia morta, sia dalla visione di Alice (che l'ha vista gettarsi dalla scogliera) sia dalla risposta al telefono di Jacob a Carlisle.
«Al telefono, prima, non era Carlisle», confessò disperata.
«Mi stai dando del bugiardo?», ringhiò Jacob al mio fianco.
Alice lo ignorò e si concentrò sulla mia espressione sconvolta.
«Era Edward». Le sue parole furono un sussurro strozzato. «Crede che tu sia morta».
Per capire, mi bastò un battito del mio cuore.
bello *_*
(Edward: Be', non sarei mai riuscito a vivere senza di te, aveva detto, in quella stessa stanza, mentre vedevamo morire Romeo e Giulietta. Ma non sapevo come avrei fatto... sapevo di non poter contare su Emmett e Jasper... per-ciò ho pensato di andare in Italia, a scatenare l'ira dei Volturi... i Volturi non vanno irritati... A meno che non si cerchi la morte.
«Ciao, Jake». Sollevai la sua mano e gli baciai il palmo. Non ce la facevo a guardarlo in faccia. «Scusami», sussurrai.
madò che ridere!! Io gli avrei sicuramente detto che era una zanzara ahahahahahahahahahahha!
"I'll be back so soon you won't have time to miss me. Look after my heart - I've left it with you"
(da "Eclipse")
non ho resistitooo #__#
eh, se pure romina la smettesse di spiattellare citazioni :D
---19
Alice cerca l'aiuto di Bella perchè vuole proteggere Jasper, anche a scapito di Edward.
Non che mancasse una giustificazione. Però non riuscivo ancora a credere che avesse reagito in quel modo. Non aveva senso! Ricordavo con dolorosa
chiarezza le sue parole quel giorno, sul divano, mentre assistevamo ai suicidi di Romeo e Giulietta.
«Non sarei mai riuscito a vivere senza te», aveva detto, come fosse una conclusione ovvia. Ma il suo
discorso nella foresta aveva violentemente cancellato tutto il resto.
«Se mi ascoltasse», chiarì Alice. «Che tu ci creda o no, è possibile mentire con il pensiero. Cercherei di fermarlo anche se tu fossi morta. Penserei "è viva, è viva", con tutta l'intensità che posso. E lui lo sa».
«Spiegami cosa intendevi quando hai detto che detesti mentire a Jasper».
Sorrise mesta. «Gli ho promesso che sarei sfuggita a un loro attacco. Ma non posso esserne sicura. Anzi, non lo sono affatto».
I Volturi.
«Non scendono in campo facilmente. Nessuno è tanto stupido da andare a stuzzicarli. Se ne restano nella loro città, da cui escono soltanto se il dovere li chiama».
"regolano" i vampiri.
«Quindi, Edward...».
«Vuole infrangere le regole nella loro città, quella che in segreto dominano da tremila anni, dall'epoca etrusca.
sfida i Volturi perchè vuole distruggersi esponendosi al sole in pieno giorno (non è che questo lo uccide, ma il fatto che si esponga davanti alla gente, e
l'identità di un vampiro non può essere scoperta).
Pronunciare il suo nome era diventato incredibilmente facile. Non sapevo bene cosa fosse cambiato. Forse dipendeva dal fatto che non avevo intenzione di
sopravvivere a lungo senza di lui.
---20
Volterra
Non avevo mai visto niente di più bello. Me ne rendevo conto anche mentre correvo e urlavo senza fiato. Le sue parole nella foresta non significavano più nulla. Poco importava che non mi volesse più. Non avrei desiderato altro che lui, per il resto dei miei giorni.
Ci trovavamo entrambi in pericolo di morte. Eppure, in quell'istante, mi sentii bene. Intera. Finalmente sentivo il cuore pompare nel petto, il sangue scorrere caldo e veloce nelle vene. I miei polmoni si riempirono del dolce profumo della sua pelle. La voragine si era chiusa senza lasciare traccia. Mi sentivo perfetta, come se la ferita non si fosse mai spalancata.
«"La morte che ha libato il miele del tuo respiro, nulla ha potuto ancora sulla tua bellezza"», mormorò e riconobbi i versi pronunciati da Romeo sulla tomba di Giulietta.
«Hai lo stesso profumo di sempre», aggiunse. «Quindi, forse questo è dav-vero l'inferno. Non importa. Resisterò».
«Non sono morta», sbottai. «E nemmeno tu!
L'incontro con i Volturi.
---21
«Come fai a starle così vicino?».
«Mi costa un certo sforzo», rispose calmo Edward.
«Eppure... è la tua cantante! Che spreco!».
Aro rise. «Se non avessi sentito il suo odore nei tuoi ricordi, non avrei mai potuto credere che il richiamo del sangue potesse essere tanto forte. Nemmeno io ho mai provato nulla di simile. La maggior parte di noi darebbe qualsiasi cosa per un dono come questo, eppure tu...».
«Lo spreco», aggiunse Edward, sarcastico
«Ma un tale autocontrollo da parte tua!», sussurrò Aro. «Non credevo che una simile forza fosse possibile. Assuefarti al canto della sirena, non
una volta sola ma tanto a lungo... se non l'avessi percepito io stesso, non ci avrei creduto».
«Non è mai accaduto», disse tra sé. «Che sia immune ai nostri poteri? Jane... cara?».
«No!», ringhiò Edward. Alice lo trattenne afferrandolo per un braccio. Lui la scrollò via.
I volturi e i loro poteri formidabili. Bella è immune ai loro poteri.
Aaah, i Volturi chiedono ad Edward di trasformare Bella - la quale ormai conosce troppi segreti, o diventa una di loro o diventa il loro pasto.
---22
«Oh, Edward», esclamai e ricominciai a piangere. Che reazione stupida. Le lacrime m'impedivano di ammirare il suo volto, e ciò non aveva giustificazioni. Avevo tempo fino al tramonto, ne ero sicura. Come nelle favole, quando scocca l'ora fatale che spezza l'incantesimo...
«Cos'era quel discorso sulle cantanti?», chiese a un certo punto Alice.
«La tua cantante», rispose Edward, in tono melodioso.
«Esatto», ribatté Alice, e per un istante ritrovai la concentrazione. Anch'io, poco prima, mi ero posta la stessa domanda.
Edward dovrebbe mordere Bella per sfuggire ai Volturi, che altrimenti li avrebbero uccisi. Bella è pronta, ma Edward non vuole.
non c'è egoismo in amore. Non si può chiamare egoismo. L'egoismo c'è quando l'amore manca, piuttosto. Voler stare con Jacob perchè è un porto sicuro, è più egoismo che amore. E anche dire che si fa per "rendere felice lui" è egoismo mascherato da altruismo. Ci sta perchè ci sta bene lei, perchè ne ha bisogno. (giustissima una frase che ho letto tempo fa: "l'amore immaturo dice: ti amo perchè ho bisogno di te; l'amore maturo dice: ho bisogno di te perchè ti amo". Il primo è egoismo, il secondo è amore. Bella non è onesta con se stessa innanzitutto. E con lui è egoista. Quanto a Jacob, no, a me non sembra egoista, almeno finora. Non pretende niente di più di quello che Bella stessa gli dimostra.
---23
«E allora perché non mi sveglio?», chiesi, sfidandolo con un'occhiata.
«Sei già sveglia, Bella».
Scossi la testa. «Certo, certo. È ciò che vuoi che io pensi. E poi, quando mi sveglierò, sarà il peggio del peggio.
Non c'è modo più miserabile di scusarmi per...».
«Smettila», dissi. Di fronte al suo sguardo sofferente, cercai le parole giuste, quelle che lo avrebbero liberato dall'obbligo inesistente che tanto dolore gli aveva causato.
«Edward», dissi con la gola che mi ardeva. Sentivo il fantasma della vo-ragine che attendeva di aprirsi un'altra volta, non appena se ne fosse anda-to. Non sapevo come sarei sopravvissuta. «Smettila, una volta per tutte. Non puoi ostinarti a vederla così. E non puoi lasciare che sia... il senso di colpa... a condizionarti la vita.
«Isabella Marie Swan», sussurrò, sul viso un'espressione strana, quasi da pazzo, «credi davvero che io abbia chiesto ai Volturi di uccidermi perché mi sentivo in colpa?»
«Certo che mi sentivo in colpa. Molto. Più di quanto tu possa immagina-re».
«Ma... cosa stai dicendo? Non capisco».
«Bella, sono andato dai Volturi perché credevo fossi morta», disse, la voce vellutata, lo sguardo fiero. «Sarei andato in Italia anche se non fossi stato il responsabile della tua morte», pronunciò la parola con un sussulto, «anche se non fosse stata colpa mia.
«Se anche fossi morta davvero?».
Mi fissò a lungo, dubbioso, prima di rispondere. «Non ricordi cosa ti ho detto una volta?».
«Ricordo tutto quel che mi hai detto». Comprese le parole con cui aveva cancellato tutto
Mi sfiorò il labbro inferiore con la fredda punta del dito. «Bella, temo che tu sia vittima di un equivoco». Chiuse gli occhi, scosse la testa avanti e indietro e accennò un sorriso. Ma non sembrava allegro. «Pensavo di aver-telo già spiegato chiaramente. Non sono in grado di vivere se al mondo non ci sei tu, Bella».
«Sono...», mi girava la testa, in cerca dell'aggettivo migliore, «confusa». Ecco. Non capivo il senso delle sue parole.
Mi fissò dritto negli occhi con il suo sguardo spontaneo, sincero. «Sono un bravo bugiardo, Bella. Devo esserlo».
Lasciami finire! Sono un bravo bugiardo, ma tu mi hai creduto troppo in fretta». Trasalì. «È stato... atroce».
Restai in silenzio, senza battere ciglio.
«Quando ti ho detto addio, nella foresta...».
Non osavo ricordare. Mi sforzavo di restare attaccata al presente.
«Non ti saresti arresa», sussurrò, «lo sapevo bene. E non volevo farlo perché sapevo che sarei morto anch'io, ma temevo che, se non ti avessi convinta che non ti amavo più, avresti impiegato ancora più tempo a ri-prendere una vita normale. Speravo che, dimostrandoti di averti dimentica-ta, tu potessi fare altrettanto».
«Un taglio netto», mormorai quasi senza muovere le labbra.
«Esatto. Ma non avrei mai immaginato che sarebbe stato così facile! La consideravo un'impresa quasi impossibile.
Ti ho mentito e ti chiedo scusa... scusa per averti ferita, scusa perché è stato un tentativo inutile. Scusa se non ti ho protetta da ciò che sono. Ho mentito perché volevo salvarti e non ha fun-zionato. Scusami.
Ma come hai potuto credermi? Dopo che ti ho ripetuto migliaia di volte che ti amavo, com'è stato possibile che una sola parola frantumasse la tua fiducia in me?».
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«Sei incredibile», disse e fece una risata nervosa, irritata. «Cosa devo fa-re per convincerti? Non stai dormendo e non sei nemmeno morta. Sono qui e ti amo. Ti ho amata sempre e sempre ti amerò. Ho pensato a te, visto il tuo volto nei ricordi, durante ogni minuto di lontananza. Dirti che non ti volevo più è stata una terribile bestemmia».
«Non mi credi, eh?», sussurrò, ancora più pallido del solito, tanto che riuscivo a vederlo malgrado la luce fioca. «Come fai a credere a una bugia e non alla verità?».
Dimmi solo se dopo tutto ciò che ti ho fatto puoi ancora amarmi o no. Puoi?», sussurrò.
«Ma che razza di domanda scema è questa?».
«Ti prego, rispondi. Per favore».
Lo guardai cupa, per un istante interminabile. «Ciò che provo per te non cambierà mai. Certo che ti amo... e tu non puoi farci niente!».
Se non avessi creduto che era meglio per te, non mi sarei mai imposto di an-darmene. Sono fin troppo egoista. Soltanto tu eri più importante dei miei capricci... e dei miei desideri. Ciò che desidero, ciò che voglio, è stare con te e so che non avrò mai più la forza di lasciarti.
«Non fare promesse», sussurrai. Se mi fossi concessa una speranza e quella non si fosse avverata... sarei morta.
Ripensai agli ultimi giorni della mia vita prima che mi lasciasse, e cercai di rileggerli filtrandoli attraverso queste sue nuove parole. Da questa pro-spettiva, la possibilità che mi avesse lasciata senza smettere di amarmi, che lo avesse fatto per il mio bene, dava ai suoi silenzi e alla sua aria cupa un significato diverso. «Non mi pare che tu abbia meditato molto sulla tua vecchia decisione, no?», aggiunsi. «Finirai per fare ciò che ritieni giusto».
ecco
«Non ho tutta la forza che mi attribuisci», mi rispose. «Non m'importa più di capire cosa è giusto e cosa sbagliato; sarei tornato comunque.
«Prima di te, Bella, la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella: punti di luce e razionalità... Poi hai attraversato il cielo come una meteora. All'improvviso, tutto ha preso fuoco: c'era luce, c'era bellezza. Quando sei sparita, la meteora è scomparsa dietro l'orizzonte e il buio è tornato. Non era cambiato nulla, ma i miei occhi erano rimasti accecati. Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso».
*_________*
«Faceva parte della bu-gia, amore mio. Non sono mai riuscito a cancellare... l'agonia. Il mio cuore non batteva da quasi novant'anni, ma stavolta è andata diversamente. Non lo sentivo più, al suo posto c'era un vuoto. Come se ti fossi portata via tutto ciò che avevo dentro».
*_______________________*
«Perciò... vuoi restare e lasciare che io invecchi? Va bene».
Il suo sguardo si ammorbidì, ma le labbra si fecero rigide. «Proprio così. Quali alternative ho? Non posso fare a meno di te, ma non distruggerò la tua anima».
«La questione non riguarda più soltanto te. Sai, non sei il centro dell'u-niverso». Ovviamente non parlavo del mio universo privato. «Se la tua stupida ostinazione a non volermi trasformare finirà per metterci contro i Volturi, è giusto che a decidere sia la tua famiglia al completo».
«A decidere cosa?». Scandì le parole una a una.
«Della mia mortalità. Voglio metterla ai voti».
Brava!
l'amore non è mai egoista. Se c'è egoismo non c'è amore. L'amore per se stessi è egoismo. Quando l'amore è reciproco, si vuole la stessa cosa con la stessa intensità. Quando così non è, dà dell'egoista all'altro chi non vuole la stessa cosa che vuole l'altro. E in questo caso, non c'è amore.
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Come la trapunta spessa sotto cui giocavo da piccola, la notte era un riparo familiare.
«Ma io ti credo», lo rassicurai. «È di me stessa che non mi fido».
«Spiegati, per cortesia».
«Be'...». Mi sforzai di trovare le parole migliori. «Non sono certa di poter essere... abbastanza. Di meritarti. Non c'è niente in me che potrebbe trattenerti».
«Il mio legame con te è permanente e indissolubile», sussurrò. «Non dubitarne mai».
Come facevo a non dubitarne?
«Non mi hai ancora detto...», mormorò.
«Cosa?».
«Qual è il tuo problema più grande».
«Ti do un indizio».
«Il peggio che possano fare i Volturi è uccider-mi».
Restò in attesa, guardandomi intensamente.
«Ma tu potresti lasciarmi», spiegai. «I Volturi, Victoria... al confronto non sono niente».
«Be', il fatto è... ecco, ho scoperto che... ogni volta che facevo qualcosa di pericoloso o stupido... ti ricordavo più chiaramente», confessai, come una pazza da legare. «Ricordavo il suono della tua voce quando ti arrabbi. La sentivo come se fossi al mio fianco.
La sua voce sembrava strozzata. «Tu... hai... rischiato la vita... per sentire...».
Terza opzione: Edward mi amava. Il legame che ci univa era più forte della distanza, dell'assenza e del tempo. Poco importava che fosse più speciale, bello, brillante o perfetto di me, ormai anche lui era coinvolto e condizionato in modo irreversibile. Era destinato a essere mio per sempre, come io appartenevo a lui.
Mi desiderava davvero come desideravo lui: per sempre. Era stato soltanto per non mettere in pericolo la mia anima e la mia esistenza umana che si era ostinato a non volermi trasformare. Di fronte alla possibilità che non mi volesse più, questo ostacolo - la mia anima - sembrava quasi insignificante.
«Edward», disse.
«No», ruggì. Con la mascella rigida, scopriva e digrignava i denti.
«È l'unica strada sensata», insistette Carlisle. «Hai deciso di non poter vivere senza di lei, il che non mi lascia altra scelta».
«Be', Alice», dissi quando Esme sciolse l'abbraccio, «dove vuoi farlo?».
Alice mi fissò, lo sguardo sbarrato dal terrore.
«No! No! NO!», ruggì Edward e tornò alla carica nella stanza.
....continua
«Aspetta», disse Edward a denti stretti. «Non deve essere per forza ades-so».
«Non c'è nessun motivo perché non accada adesso», dissi farfugliando.
«Io ne ho qualcuno».
«Ma bravo», risposi acida. «Adesso lasciami andare».
Il mio pensiero corse subito alle persone che amavo. Quella era sempre la parte più difficile. Charlie, Renée. Adesso anche Jacob. Le persone che avrei perso, a cui avrei fatto del male. Non so cos'avrei dato per essere io l'unica a soffrire, ma era impossibile e lo sapevo bene.
Tuttavia, restare umana li avrebbe esposti a un pericolo anche maggiore. Charlie rischiava a causa della mia vicinanza costante. Più ancora di lui, Jake, che si sarebbe scontrato con altri nemici nella terra che sentiva suo dovere proteggere. E Renée... non potevo nemmeno andare a trovarla, per paura che i pericoli che mi minacciavano mi seguissero!
«Cosa?», chiesi, riluttante.
«Se tu potessi esaudire un desiderio, quale sceglieresti?».
Lo guardai, scettica. «Di stare con te».
«E cosa saresti disposta a dare, in cambio?».
Non credevo alle mie orecchie. Restai a bocca aperta di fronte alla sua compostezza e mi lasciai scappare la risposta senza nemmeno pensarci.
«Qualsiasi cosa».
Abbozzò un sorriso e increspò le labbra. «Cinque anni?».
«Neanche per idea. Diciannove posso anche compierli. Ma ai venti non voglio nemmeno avvicinarmi. Non credere che possano restare una tua esclusiva».
Se vuoi che sia io a compiere il gesto... lo farò ma a una condizione».
Mi sentii mancare la voce. «Quale?».
Il suo sguardo era prudente. Parlò lentamente: «Prima sposami».
«Bella, se pensi che sposarsi sia impegnativo quanto barattare la propria anima con una vita eterna da vampiro...», scosse il capo, «se non sei abba-stanza coraggiosa da sposarmi, allora...».
«Be'», lo incalzai. «E se lo fossi? Se ti chiedessi di portarmi subito a Las Vegas? Diventerei un vampiro in tre giorni?».
«Se davvero fossi stato convinto di aver perso l'anima, quando ti ho ritrovato, a Volterra, avresti capito al volo cosa stava accadendo, anziché ritenerci morti entrambi. Invece no, hai detto: "Straordinario. Carlisle aveva ragione"», esclamai trionfante. «Dopotutto, dentro di te c'è un filo di speranza».
epilogo---
Quindi di Jacob non parlavo granché.
Con Edward accanto era difficile pensare a ciò che mi rendeva infelice, compreso il mio ex migliore amico, che in quel momento probabilmente soffriva a causa mia. Non potevo pensare a Jake senza provare un certo rimorso.
«Jacob sa che siamo tornati e di sicuro si è accertato che sto di nuovo con te», disse Edward. «Non oserà avvicinarsi. La sua ostilità ha radici troppo profonde».
«No! Perché? Perché Jacob mi ha fatto una cosa del genere?». Mi ero fidata di lui e l'avevo messo al corrente di ogni mio segreto. L'avevo considerato il mio porto sicuro, la persona su cui avrei sempre potuto contare.
«Jacob Black vuole vedere me. Per questo è ancora qui».
A quel punto restai impietrita: non ero io a dover combattere. Mi caddero le braccia. Si battono. Paride muore.
«Pensava fossi io a impedirtelo, non Charlie», spiegò un'altra volta Edward.
«Piantala», sbottò Jacob.
-----
Dunque, io la penso come la pensavo. Bella in effetti pensa molto alle cose contingenti (tipo il matrimonio e le conseguenze "sociali" tipo l'effetto che avrebbe avuto sui suoi), ma ci pensa perchè effettivamente sono aspetti che, nel caso si sposasse, dovrà affrontare. D'altra parte Edward ha ragione quando si fa una risata, tra questo e il voler diventare una vampira. Poi Jacob. E' un ragazzino. E per lei è molto caro, ma come un fratello. Vero è che scegliendo Edward diventa nemica di Jacob, "naturalmente" nemica. Jacob ed Edward non sono semplici rivali in amore. Come dice Edward "il suo (di Jacob) odio ha radici molto più profonde."
F I N E
Sta per iniziare la terza tappa del sal, "Eclipse"!! Mi hanno già bello che incuriosito. Aspettiamo che "piccola Roma" :D apra il topic!! Madrina!!! Io intanto mi preparo. Batto il ferro finchè è caldo.
---1
JACOB.
sentivo le ferite di Jacob bruciare più delle mie.
La parola "ragazzo" mi faceva mordicchiare le guance con una tensione innaturale, mentre mescolavo la pasta. Non era la
definizione giusta, niente affatto. Avevo bisogno di qualcosa che esprimesse meglio la dedizione eterna...
giustamente Bella considera il termine
"fidanzato" non adatto ad Edward. Tutto ciò
che è tipicamente umano non ha a che fare con loro due.
«Con Jacob sono in... contrasto», scandii. «Un contrasto relativo all'amicizia, intendo. A volte sembra che Jacob non se ne
possa accontentare». Ricavai la mia scusa da dettagli reali ma assolutamente insignificanti
Cime tempestose
Il padre insiste perchè lei abbia una vita normale, frequentando altri amici (tra cui Jacob). Ovviamente lei NON PUO' avere una
vita normale, ma altrettanto ovvio che NON PUO' rivelare questo al padre.
ed eccolo, il mio miracolo personale.
:D
Guardarlo negli occhi mi faceva sentire sempre straordinaria, tanto leggera che quasi non sentivo più le ossa. Mi girava anche un po' la testa, forse perché mi ero dimenticata di respirare. Di nuovo.
Bellissima descrizione
Sapevo che l'odore del mio sangue - per lui molto più dolce del sangue di chiunque altro, davvero una tentazione simile al vino per un alcolista - gli causava una vera
sofferenza per la sete bruciante che scatenava. Ma non sembrava temerlo più come un tempo. Riuscivo a malapena a immaginare lo sforzo titanico dietro un gesto tanto semplice.
«Non ci saranno più esperienze umane, dopo. Non avrai un'altra possibilità, Bella».
«Voglio fare in fretta», sussurrai
sforzandomi di sorridere, cercando di fare dell'ironia. «Anch'io voglio essere un mostro».
capisco la sua fretta. E' una decisione irrevocabile, fatta per amore ma non senza difficoltà, per cui dà la svolta e buonanotte.
«Per me sarà diverso», sussurrai, parlando anche a me stessa. «Tu non mi permetterai di
diventare così. Vivremo in Antartide». Edward sbuffò e spezzò la tensione. «In mezzo ai pinguini. Sai che bello»
Era ovvio che Edward valutasse le
possibilità di caccia. Lui e i suoi
familiari "vegetariani", tutti impegnati a salvaguardare la vita degli umani
......d'un tratto mi rendo conto di quanto sarebbe effettivamente difficile.
La mia voce si fece implorante. «Secondo Charlie, Jake se la passa male. Sta soffrendo... per colpa mia».
«Non hai fatto niente di male, Bella».
Non può vedere Jacob, scatenerebbe una guerra tra vampiri e licantropi.
Non posso credere che stia rileggendo Cime tempestose. Non lo sai a memoria ormai?».
«Memoria fotografica o no, non capisco come faccia a piacerti. I protagonisti sono personaggi disgustosi che si rovinano la vita a vicenda. Non mi capacito del fatto che Heathcliff e Cathy siano considerati al livello di coppie come Romeo e Giulietta oppure Elizabeth Bennet e Darcy. La loro è
una storia d'odio, non d'amore»
Si sporse sopra il tavolo per prendermi il viso tra le mani. «Cos'è che ti attira tanto?».
La sua curiosità sincera mi colse di sorpresa. «Non saprei», risposi, in cerca di un barlume di coerenza mentre il suo sguardo scompigliava involontariamente i miei pensieri. «Penso abbia a che fare con
l'inevitabilità della loro unione. Niente può separarli: né l'egoismo di lei, né la cattiveria, e alla fine la morte...» Valutava le mie parole con espressione pensierosa. Dopo qualche istante sfoderò un
sorriso ironico. «Continuo a pensare che sarebbe una storia migliore se uno dei due avesse almeno un pregio».
«Forse il punto è proprio questo», replicai. «L'unico pregio che hanno è il loro amore».
sì sì sì sì! Esattamente quello che penso io.
«Interessante, ma non del tutto rilevante», sussurrò poco dopo. «La situazione non cambia».
La traduzione era molto facile: niente amici licantropi.
Andandosene, aveva soltanto cercato di salvarmi, di salvare la mia anima. Non lo ritenevo responsabile delle stupidaggini che avevo commesso in sua assenza, né di quanto avevo sofferto.
«Niente licantropi».
«Non intendo obbedire. Devo vedere Jacob».
«Allora sarò costretto a fermarti».
Bella decide di vedere Jacob nonostante il divieto di Edward. E Romina si incavola :DDD
---2
La visione di Alice. Riguarda Jacob?
Se avessi potuto fare di testa mia, avrei passato ogni giorno a
baciare Edward. Nella mia vita non c'era niente di paragonabile alle
sue labbra fredde e marmoree, ma sempre così delicate mentre si
muovevano assieme alle mie.
Non riuscivo quasi mai a fare di testa mia.
Pur coperta dal maglione, la sua pelle era così fredda che mi
vennero i brividi: brividi di piacere, di felicità, che convinsero anche le sue mani a sciogliersi.
«Tu sei libero di andare dove ti pare», precisai.
«Il resto del mondo non mi interessa, se non ci sei tu».
«Provaci, Bella. So che ce la farai. Sei una brava ragazza».
Bene. Voleva dire che se non fossi riuscita ad aggiustare le cose con Jacob mi sarei dimostrata una "cattiva" ragazza? Questo era un
colpo basso.
Infatti. Che c'entra? Un po' troppo perbenista questo padre, e la sua ostinata ostilità verso Edward sembra un po' forzata.
trattare Jacob come meritava, rivedere il mio amico più caro,
comportarmi da brava ragazza, oppure scatenare la rabbia di Edward?
Non so quanto tempo passai a soppesare i pro e i contro, forse dieci minuti. Abbastanza per decidere che i pro erano giustificati, e i contro no. Edward era preoccupato soltanto per la mia sicurezza, ma io sapevo che quello non era un problema serio.
Ecco, questo è il punto. Non è che Edward non voglia che Bella veda Jacob per Jacob, lui non vuole che lei incontri il licantropo, che
può essere un pericolo, cosa che di contro per Bella non esiste
sicuramente.
La visione di Alice: il futuro di Bella sparito ci colpo. Edward
capisce che c'è di mezzo Jacob.
«Perché non riesce a vedere i lupi, sai», spiegò. «Te ne eri
dimenticata? Quando decidi di mescolare il tuo destino al loro,
sparisci anche tu.
«Chiudi la finestra se vuoi che stanotte me ne stia lontano.
Capirò», mi sussurrò appena prima che sbattessi la portiera.
Diedi una spinta brusca alla cornice di metallo: si chiuse con uno schianto e il vetro tremò. Restai a fissare le vibrazioni del vetro nero a lungo, finché non si fermò. Poi, con un sospiro, spalancai completamente la finestra.
:D
---3
Edward rise. «Tua madre ha una mente molto interessante. Quasi
infantile, ma molto sagace. Vede le cose in modo diverso dagli altri».
Sagace. Era una buona descrizione di mia madre - quando era attenta.
«C'è qualcosa di... strano, nel modo in cui state insieme», mormorò, la fronte corrugata e lo sguardo preoccupato. «Il modo in cui ti guarda... è così protettivo. Come se fosse pronto a farti scudo di fronte a una pistola, o qualcosa del genere».
Avevo dimenticato quanto mia madre sapesse osservare. La sua idea
semplice del mondo le permetteva di sfrondare il superfluo e mirare
dritto alla verità.
Non era mai stato un problema, fino a quel momento. Non avevo mai
custodito segreti inconfessabili.
Oh, oggi pensavo ai segreti "inconfessabili", che per me non
esistono. Davvero mi ci ritrovo spesso in questo personaggio.
Quando lui si muove, anche di poco, cambi posizione. Come le
calamite, o la gravità. Sei come un... satellite, o giù di lì. Mai
visto niente del genere».
Bellissima anche questa immagine.
«Jacob vuole parlarmi?».
«Con urgenza, direi. Non mi ha voluto spiegare, ha detto solo che
era importante»
Era una specie di nostalgia di casa, il desiderio del luogo e della persona che mi avevano protetta nei momenti più bui.
Sì, questo è innegabile.
«Tutto bene?», chiese Edward, con voce bassa e premurosa.
Mi voltai lentamente verso di lui. La sua espressione era perfettamente calma. Indecifrabile.
«Non lo so. Non ho capito bene cosa volesse».
Forse Jacob voleva soltanto assicurarsi che fossi ancora un essere umano?
Edward si fermò a pochi metri da lui; lo sentivo, non era a suo agio
sapendomi così vicina a un licantropo. Portando la mano indietro, si mise davanti a me, in modo da coprirmi per metà.
«Avresti potuto chiamarci», disse Edward in tono duro come l'acciaio.
«Non gliel'hai detto?», chiese Jacob, con gli occhi spalancati di
stupore.
«Che c'è, avevi paura che si schierasse con noi?».
«Piantala Jacob, per favore», disse Edward impassibile.
«Perché?», lo sfidò Jacob.
Corrugai la fronte, confusa. «Cos'è che non so? Edward?».
C'era qualcosa di cui Edward non aveva voluto parlarmi.
Qualcosa che Jacob non mi avrebbe tenuta nascosta.
Qualcosa che aveva attirato i Cullen e i lupi nella foresta e li
aveva fatti avvicinare pericolosamente.
Victoria è ora un nemico comune a Edward e Jacob.
Edward mi asciugò le lacrime con la punta delle dita.
«Credi davvero che tormentarla sia meglio che proteggerla?», mormorò.
«È più forte di quanto credi», disse Jacob. «E ne ha passate di peggiori».
Confermo la mia idea sul rapporto più "familiare", confidenziale,
tra Bella e Jacob. Lui la tratta più a suo pari, e questo mi dà proprio l'idea di rapporto più fraterno.
«Mi manchi, Bella. Sento la tua mancanza tutti i giorni. Non è lo stesso senza di te».
«Lo so e mi dispiace, Jake, io...».
Il dolore di Jacob aveva sempre stimolato il mio lato protettivo.
Non c'era un motivo razionale, visto che Jake non aveva bisogno
della scarsa protezione fisica che gli potevo offrire.
La visione di Alice non riguardava Jacob, ma Victoria, che viene
braccata sia dai Cullen che dai lupi, cosa che ha rischiato di
sfociare in un combattimento tra questi due gruppi.
---4
Mi piace l'abilità di Jasper di controllare l'emotività altrui.
Uffa. Conoscevo la sua condizione. Mi aveva dato la sua totale disponibilità a trasformarmi... a patto che prima ci fossimo sposati.
A volte mi chiedevo se non mentisse, quando diceva di non riuscire a leggermi nel pensiero. Come poteva aver posto l'unica condizione che avevo problemi ad accettare, l'unica condizione che metteva un freno alla mia decisione?
Di fronte a lui non avrei mai ammesso quanto fosse dura per me quando non c'era, quanto in fretta si risvegliassero gli incubi dell'abbandono.
Eppure credo che avesse capito come stavo. Un po'. Quella mattina c'era un biglietto sul mio cuscino:
Tornerò talmente presto che non avrai neanche il tempo di sentire
la mia mancanza.
Prenditi cura del mio cuore, te l'ho lasciato.
Poi, lavati i piatti, disposi in linea perfetta tutte le calamite sul frigorifero. Forse stavo sviluppando qualche disturbo ossessivo-compulsivo.
questa sono io precisa :D
Ci volle un po' di sforzo: erano abbastanza
grandi da cercare di resistermi, ma le costrinsi a coesistere, l'una accanto all'altra.
«Visto», dissi ad alta voce, e non è mai un buon segno quando uno inizia a parlare con gli oggetti inanimati, «che non è poi così orribile?».
:DDD
«Lo scorso autunno Edward mi ha lasciato perché secondo lui era meglio che smettessi di frequentare i vampiri. Era convinto che la sua partenza sarebbe stata salutare per me».
Jacob reagì a scoppio ritardato.
«Però è tornato, no?», mugugnò Jacob. «Peccato che non sia capace di rispettare le decisioni».
«Se ti ricordi bene, sono andata io a riprenderlo».
Jacob sorrise arrogante e puntò verso la spiaggia, aspettandosi che lo seguissi.
Non era divertente stare con lui quando si comportava così.
Al racconto di Bella sulle varie vicende (per non dire dell'importante particolare che Alice non può leggere i lupi), Jacob reagisce davvero come un ragazzino. Lei non si rende conto di quanto stia sbagliando.
Jacob grugnì. «Scommetto che il tuo vampiro ti ha raccontato che siamo stati noi ad attaccare senza motivo, e che il suo clan è innocente...».
«No», lo interruppi. «Edward mi ha raccontato la stessa storia, ma senza tutti questi dettagli».
Il tono di voce che aveva usato era sconcertante, come se l'assenza dei vampiri da Forks fosse una cosa positiva. Il mio cuore si agitò davanti al quadro desolato che stava dipingendo.
«Edward sarebbe tornato comunque».
«Ne sei sicura?», chiese di nuovo bellicoso.
«La lontananza... non ha fatto bene né a me né a lui».
Gli occhi di Jacob lampeggiarono nei miei. «Pensava che tu fossi l'unica persona al mondo con il suo stesso diritto di odiare i Cullen. Sam si sente... tradito, perché hai permesso loro di tornare nella tua vita come se non ti avessero mai fatto del male».
«È così dappertutto», disse Jacob con voce improvvisamente distante.
«Questa è la natura: preda e cacciatore, il ciclo infinito della vita e della morte».
Sacrosanto.
«Non vedrai mai il pesce che cerca di schioccare un bacio all'aquila. Mai». Sorrise beffardo.
«Tutto qui?». La sua voce si fece improvvisamente più tagliente. «È soltanto questione di bellezza?».
«Non fare lo scemo, Jacob».
«Sono i soldi, allora?», insistette.
«Che bello», borbottai alzandomi. «Sono lusingata dall'alta considerazione che hai di me». Gli voltai le spalle e feci per allontanarmi.
«Ehi, non ti arrabbiare». Mi raggiunse e mi afferrò il polso per costringermi a voltarmi. «Dico sul serio! Sto cercando di capire, e sto impazzendo».
«Io lo amo. Non perché sia bello o ricco!», scandii per bene l'ultima parola. «Sarebbe molto meglio se non lo fosse. Il divario fra noi non sarebbe così grande e lui resterebbe la persona più adorabile, generosa, brillante e onesta che abbia mai incontrato. Lo amo, certo. È così difficile da capire?».
«È impossibile».
«Per favore illuminami allora, Jacob». Lasciai scorrere abbondante il sarcasmo. «Dimmi qual è la ragione più valida per amare una persona. A quanto pare mi sfugge qualcosa».
Anche a me.
«Per esempio, potresti iniziare cercando tra quelli della tua stessa specie.
Di solito funziona».
«Sì, ma pensa che roba!», sbottai. «Mi sa che sarei costretta ad accontentarmi di Mike Newton»
Eccolo!! E' lui il vero protagonista della saga!! E questa è per Franci!! :DDD
«Io sono umano», mugugnò con voce quasi inesistente.
«Non sei umano come Mike», continuai senza pietà. «Credi ancora che
sia questa l'argomentazione principale?».
«Non è la stessa cosa». Jacob non distolse lo sguardo dalle onde grigie.
«Non è una scelta mia».
Risi, incredula. «Secondo te Edward l'ha scelto?
«Sai, Jacob, sei troppo moralista... visto e considerato che sei un licantropo».
Si accigliò ancora di più. «Non dovrebbero esistere. La loro esistenza è contro natura».
E parla lui.
Vista la fine di questo capitolo, comunque, a me viene da pensare che Bella di Jacob desideri principalmente solo il calore. Ma non riesco a vedere Jacob altri che una sorta di fratello minore per lei.
---5
«Lui pronto ad ammazzarmi?», chiese Jacob con un sorriso arcigno, incurante della mia rabbia.
«Non quanto lo sembri tu!». Mi resi conto che stavo gridando.
«Almeno lui è un po' più maturo: sa che fare del male a te sarebbe
come farlo a me, quindi non si permetterebbe mai. Ma tu... sembra
non te ne importi niente».
«Cresci una buona volta, Jacob».
«Mi piacerebbe», mormorò piano.
Lo fissai, confusa di fronte alla sua risposta. «In che senso?».
Jacob sogghignò. «Una di quelle strane cose a cui accennavo».
«Tu non puoi... crescere?», dissi inespressiva. «Non ci credo. Tu
non... invecchi? Mi prendi in giro?».
«Sono io l'unica che dovrà diventare vecchia? Io invecchio ogni schifoso giorno!».
«Merda! Che razza di mondo è questo? Dove sta la giustizia?».
«Non te la prendere, Bella».
«Zitto, Jacob. Stai zitto! È così ingiusto!».
«Stai veramente pestando i piedi per questo? Pensavo che le ragazze
lo facessero solo in TV».
Ruggii senza grande effetto.
«Non è terribile come credi. Siediti e ti spiego».
«Allora, volevi sapere di Sam o preferisci continuare la ramanzina
per qualcosa che non posso controllare?».
«Scusa. L'età è un argomento delicato per me. Hai sfiorato un tasto sensibile».
«Sam amava Leah. Ma, appena ha visto Emily, non glien'è importato
più nulla. A volte... non sappiamo esattamente perché... troviamo
così le nostre compagne». I suoi occhi tornarono a me in un lampo, e
arrossì. «Voglio dire... le nostre anime gemelle».
Ah quindi l'imprinting è come la cantante per i vampiri.
I licantropi sono volubili, aveva detto Edward. Chi gli sta accanto finisce per farsi male.
Il viso di Jacob si illuminò di comprensione e rise. «Stavo solo pensando a te. Non gli ha fatto molto piacere, vero?».
«A me? Cosa c'entravo io?»
«Ascolta bene. Non m'interessa chi è un vampiro e chi un licantropo.
È irrilevante. Tu sei Jacob, lui è Edward, io sono Bella. Il resto non conta».
praticamente Jacob aveva fatto leggere nel suo pensiero ad Edward il periodo buio di Bella.
---6
«No», dissi. «Hai ragione. Sono in ansia. È... per via di Edward».
«Che c'è che non va?»
«Oh, è arrabbiato con me».
«Incredibile», disse. «Perché?».
Sospirai. «Ti ricordi Jacob Black?».
«Ah», disse.
«Ecco».
«È geloso».
«No, non geloso...». Avrei dovuto stare zitta. Non c'era modo di
spiegare come stavano davvero le cose. Eppure volevo continuare a
parlare. Non mi ero resa conto di essere così affamata di conversazione umana. «Edward crede che Jacob abbia... una cattiva
influenza, credo. Che sia più o meno... pericoloso. Sai quanti
problemi ho avuto nei mesi scorsi... è tutto ridicolo, comunque».
Ovviamente Angela pensa che Edward sia umano, quindi è normale che gli attribuisca sentimenti umani. Non sa che i problemi sono ben altri.
«Tu e Jacob siete molto vicini, vero?».
«È quasi uno di famiglia», confermai.
Chiusi con attenzione la porta della stanza, prima di voltarmi a guardare.
Ovviamente lui era lì. Appoggiato alla parete di fronte a me, nell'ombra, accanto alla finestra aperta. La sua espressione era dura, la postura tesa. Mi fissava silenzioso.
«Bella», sussurrò. «Hai idea di quanto sono stato vicino a superare il confine oggi? A infrangere il patto per venirti a cercare? Sai che conseguenze ci sarebbero state?».
«Bella». Alzò gli occhi al cielo. «Tu non sei esattamente il miglior giudice per dire che cosa è pericoloso e che cosa non lo è».
«Di Jake non devo preoccuparmi. E neanche tu»
I suoi occhi s'infiammarono. «Riguarda soltanto te. L'unica cosa che voglio è che tu sia al sicuro».
«Ci credo. Ma devo dirti una cosa. Per quanto riguarda questa assurdità dei nemici, io non voglio saperne. Sono territorio neutrale. Sono la Svizzera. Mi rifiuto di lasciarmi coinvolgere in dispute territoriali fra creature mitiche. Jacob è uno di famiglia. Tu sei...be', non esattamente l'amore della mia vita, perché mi aspetto di amarti molto più a lungo. Sei l'amore della mia esistenza.
«In realtà no». Inspirò. «A quanto pare non capisci quanto può essere pericoloso un giovane licantropo. Specialmente se non riesco a vederlo.
Edward non può sapere se sei al sicuro. Non è il caso di essere temerari».
"prigioniera dei vampiri" :D
---7
Rosalie
Rise di nuovo, stranamente imbarazzata. «Voglio provare a spiegarti perché credo che dovresti rimanere umana... Perché io, se fossi in te, rimarrei umana».
«Mi stupisco che Edward non ti abbia raccontato di più su questa storia».
«Non gli piace raccontare le storie altrui. Ha sempre paura di tradire l'intimità degli altri, perché sente molto di più di ciò che vorrebbero fargli sentire».
Proprio bello Edward.
«Non capisci, Bella?». La sua voce si era fatta d'un tratto più accalorata di quando mi aveva raccontato la sua storia infelice. «Tu hai già tutto. Hai una vita intera davanti: proprio ciò che vorrei io. E stai per buttarla via.
«Pensaci solo un po'. Una volta fatto, non ci sarà più rimedio. Esme si è accontentata di avere noi come figli, mentre Alice non ricorda niente della sua vita umana, dunque non ne sente la mancanza... Tu te ne ricorderai, invece.
È molto, ciò a cui dovrai rinunciare».
Ma è di più ciò che avrò in cambio, dissi fra me. «Grazie, Rosalie... è bello capire... conoscerti meglio».
La fuga con Jacob.
Beh, magari più che lei ci ripensi Edward a vivere insieme per sempre con lei.
Trovo tragica la storia di Rosalie. E in un certo senso a me lei sembra un corrispettivo femminile di Edward, con in un più una vanità spaventosa. Lei, come Edward, vive male la sua condizione (il che spiega la sua durezza), tant'è vero che mette in guardia Bella in merito alla decisione di trasformarsi.
"I'll be back so soon you won't have time to miss me. Look after my heart - I've left it with you"
Romola!! Bellissimo, la frase l'hai messa in firma!!
---8
La spudorata preferenza di Charlie per i miei amici Quileute era ingiusta.
Chissà se avrebbe reagito allo stesso modo sapendo che l'alternativa era fra licantropi e vampiri
ecco l'avevo pensato anch'io.
l'imprinting:
Non è un colpo di fulmine, davvero. È più... uno spostamento di gravità. Quando vedi lei, all'improvviso non è più la Terra che ti tiene attaccata a sé. È lei. E niente conta più di lei. Sai che per lei faresti qualsiasi cosa, per lei saresti qualsiasi cosa... Diventi tutto ciò di cui ha bisogno, che sia un protettore, un amante, un amico, o un fratello.
«Sì, è vero», disse a voce bassa. All'improvviso mi lanciò uno sguardo penetrante. «Ma non vedrò mai nessun'altra, Bella. Io vedo soltanto te. Anche quando chiudo gli occhi e provo a pensare a qualcos'altro.
A me pare che Jacob più che preso da lei, sia infastidito dal fatto che ci sarà un'altra "vittima" dei vampiri. Sarà perchè lo vedo infantile, con reazioni immature, ma la sua sembra più rivalità di specie, di razza, tra la sua gente e la loro. l'affetto per Bella c'è di sicuro, ma non è questo che lo smuove, è più il fatto che non tollera che i vampiri l'abbiano vinta.
«Certo, Jake», sussurrai dopo un lungo minuto di silenzio. «Lui ha diciassette anni e ogni giorno che passa io mi avvicino ai diciannove. Perché mai dovrei aspettare, poi? Lui è tutto ciò che voglio. Che altro potrei fare?».
«Ho deciso che hai ragione tu. Il mio problema riguardava più che altro certi... pregiudizi sui licantropi. Cercherò di essere più ragionevole, voglio fidarmi del tuo buon senso. Se tu dici che non c'è pericolo, ti credo».
«Pensavo che ti avrebbe fatto piacere», sussurrai.
«Piacere per qualcosa che ti ferisce?», mormorò tra i miei capelli. «Non direi, Bella»
«È tardi», ribadì mormorando, quasi canticchiando, con voce più morbida della seta. «Dormi, mia Bella. Fai tanti bei sogni. Tu sei l'unica ad avermi mai preso il cuore. Sarà per sempre tuo. Dormi, mio unico amore».
Iniziò a canticchiare la mia ninna nanna e capii che di lì a poco avrei ripreso sonno: chiusi gli occhi e mi accoccolai stretta al suo petto.
ecco quello che ho sempre sognato.
---9
«Ha chiamato Jacob», aveva scritto Charlie.
Ha detto che non voleva, e che si scusava con te. Vuole che lo richiami.
Sii carina, dagli una possibilità. Sembrava turbato.
Sì ma che palle sto padre! Sìì carina di che?
Feci una smorfia. Da quando Charlie commentava i miei messaggi?
Jacob poteva restare turbato quanto gli pareva. Non volevo parlargli.
Non mi risultava che il fronte nemico fosse di manica larga con le telefonate.
Se Jacob mi voleva morta, meglio che si abituasse al silenzio.
Brava!
«Non è molto simpatico da parte tua, Bella», disse. «Il perdono è divino»
sì, ma lei è umana, tutt'al più quasi vampira. Quindi...
«La condanna di Jacob sta per terminare», avvisai Edward dopo aver fatto colazione.
«Sapevo che l'avresti perdonato», disse con un sorriso sereno. «Non sei mai stata brava a tenere il broncio».
Negoziato tra Edward e Jacob, per proteggere Bella dal misterioso visitatore (un vampiro, pare).
Altra cosa che mi fa pensare che Jacob per Bella è come un fratello minore: lei si sente totalmente al sicuro da tutto con Edward, con Jacob no, per lui sente senso si protezione. (C'è però da dire che con Jacob si è sentita molto al sicuro da... Edward, o meglio dal dolore provocato dal suo abbandono.
---10
«Non è per antagonismo nei suoi confronti, Bella, è soltanto più
semplice per entrambi», mi disse Edward sulla porta. «Non mi
allontanerò. Sarai al sicuro».
la rivalità tra Jacob ed Edward va molto al di là della capacità di
comprensione umana.
«Se riesco a risolvere questa storia, di qualunque cosa si
tratti, prenderai in considerazione di aspettare?».
«Negativo».
«Sempre testarda, eh?».
«Sì»
«Non sarei mai capace di tenere il tuo passo», sussurrai. Mi posò
una mano sotto il mento e mi fece voltare verso di lui per guardarmi
negli occhi.
Con un dito cercò di sollevarmi un angolo della bocca.
«Sarei io a tenere il tuo, Bella».
«Ma per te non sarebbe molto divertente».
«Certo che sì, se fossimo insieme».
Mi avvolse tra le braccia e mi strinse al petto. «Sei sciocca. Ma
questo fa parte del tuo fascino. Comunque, lo ammetto, questo casco
ha i suoi svantaggi».
E me lo tolse per potermi baciare.
Niente, Edward è bellissimo.
---11
i Quileute, le loro storie, i loro poteri.
Bellissima la storia di Taha Aki, lo spirito guerriero, e il grande lupo, che gli dà il corpo!!! Quanto mi piacciono queste cose!
Quella notte fece freddo anche nei miei sogni, forse perché dormii fra le braccia di Edward.
«Cime tempestose», disse.
Increspai la fronte, mezza addormentata. «Pensavo che non ti piacesse».
«L'ho trovato in giro», mormorò, e la sua voce leggera mi cullò verso l'incoscienza. «E poi... più tempo trascorro con te, più le emozioni umane mi sembrano comprensibili. Sto scoprendo di avere molto in comune con Heathcliff, più di quanto credessi».
Era Heathcliff a parlare: conoscevo
bene quel passaggio.
Ecco la differenza dei nostri sentimenti; se lui fosse stato al posto mio e io al suo, l'avrei odiato di un odio che mi avrebbe avvelenata la vita come fiele, pure non avrei mai levato una mano contro di lui. Mostrati incredula quanto ti pare e piace! Io non l'avrei mai privato della compagnia di Catherine finché ella avesse mostrato di desiderare la sua. Non appena tale desiderio fosse cessato, gli avrei strappato il cuore, e bevuto il sangue! Ma, prima d'allora...oh! tu non mi conosci... prima d'allora sarei morto a goccia a goccia, piuttosto che torcergli un capello!
vabè qui sì che Bella è tonta! E' chiarissimo il parallelismo Heathcliff/Edgar - Edward/Jacob. Giusto lei non lo capisce.
---12
In teoria ero ansiosa, persino avida di scambiare la mortalità con l'immortalità.
In fin dei conti era la chiave per restare con Edward per sempre.
Inoltre ero bersaglio di assalitori più o meno noti. Forse era meglio non andare in giro così, inerme, fragile e deliziosa, in attesa che qualcuno mi catturasse.
In teoria tutto ciò aveva senso.
In pratica, invece... ero umana. Il futuro era un abisso grande e scuro e per conoscerlo avrei dovuto saltarci dentro.
«Bella. Nessuno di noi ha avuto la possibilità di scegliere. Hai visto cosa è successo... soprattutto a Rosalie. Noi tutti abbiamo lottato, abbiamo provato a riconciliarci con qualcosa che non riusciamo a controllare. Ma per te farò in modo che sia diverso: tu avrai la possibilità di scegliere».
«Ma io ho già scelto».
«Quando sarà tutto a posto, e non ti sentirai costretta a farlo, allora potrai unirti a me, se lo vorrai ancora. Ma non perché hai paura. Nessuno ti costringerà con la forza».
Chiusi gli occhi e affondai il viso nel suo petto. «Tu non vuoi che io diventi una vampira».
«Esatto, non lo voglio», disse dolcemente, in attesa che aggiungessi
qualcosa. «Non è una domanda», precisò un momento dopo.
«Insomma... sono preoccupata del... perché la pensi così».
«Preoccupata?». Evidenziò la parola, sorpreso.
«Mi dici perché? Tutta la verità, senza timore di ferirmi?».
«Potresti fare di meglio, Bella. So che tu credi che io abbia un'anima, ma io non ne sono del tutto convinto, e mettere a repentaglio la tua...». Scosse la testa lentamente. «Permettere tutto questo - lasciarti diventare come me soltanto per non perderti - è l'atto più egoista che possa immaginare. Lo vorrei più di ogni altra cosa per me stesso.
Ma per te voglio molto di più. Cedere sarebbe un atto criminale. Il gesto più egoista che potrei fare, anche se vivessi per sempre. Se potessi diventare umano per te lo farei, a qualsiasi costo».
Se mi voleva davvero bene, potevo superare tutto... in qualche modo.
"Egoista" d'un tratto mi parve una bella parola.
:D
Questo», disse, riprendendomi il viso tra le mani. «Te. Ecco cosa non lascerò mai. Tu sarai sempre la mia Bella, sarai soltanto un po' più... resistente ».
«Ora puoi rispondere a una mia domanda? Tutta la verità, senza timore di ferirmi?», domandò.
Cosa voleva sapere?
Parlò lentamente: «Tu non vuoi diventare mia moglie».
«Non sono quel tipo di ragazza, Edward. Quella che si sposa dopo il diploma, come una provincialotta messa incinta dal fidanzato. Sai cosa penserà la gente? Ti rendi conto in che secolo viviamo? Nessuno si sposa a diciott'anni!
Ma noooo! Siamo sempre di fronte alle solite maledette convenzioni! "non ci si sposa a diciotto anni, oggi come oggi", "non si fa questo" "non sta bene dire quello" Ma per favore!!! Sono solo convenzioni che vincolano la libertà individuale che TUTTI ABBIAMO DALLA NASCITA FINO ALLA FINE: LA LIBERTA' DI DECIDERE CHI ESSERE E COSA DIVENTARE. E nessuno mai mai mai ce la può togliere. Farsi schiavizzare da questi ridicoli preconcetti, queste "regole" dettate dal pensiero generale per il fatto di stare nella società, che altrimenti non ti riconosce sua parte, è da stupidi oltre misura!
«Vedi, Bella, io sono sempre stato quel tipo di ragazzo. Nel mio mondo ero già un uomo. Non ero in cerca d'amore... no, ero troppo impaziente di arruolarmi: pensavo soltanto alla gloria idealizzata della guerra, quella che ci vendevano per convincerci a entrare nell'esercito. Ma se avessi trovato... ». S'interruppe e inclinò la testa. «Stavo per dire se avessi trovato un qualcuno, ma non lo dirò. Se avessi trovato te so come avrei agito, senza alcun dubbio. Io ero quel tipo di ragazzo che, non appena avesse scoperto
che tu eri ciò che stava cercando, avrebbe chiesto la tua mano, in ginocchio. Ti avrei voluta ugualmente per l'eternità, anche se la parola non avrebbe avuto le stesse connotazioni di adesso».
Questa l'ho voluta citare tutta. E l'ultima frase è quella che conta di più. Spiegare perchè mi pare superfluo.
«Riesci a vedere la cose dal mio punto di vista, Bella, almeno un po'?».
«Il fatto è che nella mia mente», dissi con voce tremante, eludendo la domanda, «matrimonio ed eternità non rappresentano concetti che sono legati o si escludono a vicenda. E finché vivremo nel mio mondo, forse, è bene che andiamo al passo con i tempi, se capisci cosa intendo».
Cioè adeguarsi alla società. Altrimenti "che pensa la gente?" Mah.
fine 12---
---13
Jasper
Ma se ho capito bene, ognuno ha delle potenzialità che una volta trasformati in vampiri, diventeranno veri e propri poteri (tipo leggere il pensiero, sentire le emozioni altrui, ecc)
il vampiro Benito :D
Le guerre tra clan di vampiri.
L'iniziazione di Jasper, il gruppo di Maria.
Bella e la sua "nuova famiglia".
---14
la festa di diploma. Che lei non vuole.
Desideravo che Edward mi seguisse. Desideravo che entrambi scendessero dall'auto, si stringessero la mano e fossero amici: che fossero Edward e Jacob invece che vampiro e licantropo. Era come tenere di nuovo in mano due calamite potenti e tentare di forzare la natura a cambiare le proprie leggi.
aah ecco il fatto delle calamite sul frigorifero, che lei voleva per forza tenere insieme.
Risi di me stessa, al pensiero di volermi trasformare per ragioni così frivole. Che stupida...
Ma Edward aveva ragione: non ero ancora pronta.
E non volevo badare al lato pratico. Doveva farlo Edward. Non era un desiderio razionale. Ero sicura che due secondi dopo il morso, non appena il veleno avesse iniziato a bruciarmi nelle vene, non mi sarebbe importato più di chi mi avesse trasformato. Perciò non dovevo dargli così tanta importanza.
D'altra parte, era difficile spiegarmi perché tenessi così tanto alla sua presenza. Contava che fosse lui a fare la scelta, a volermi con sé a tal punto da non permettere a nessun altro di trasformarmi. Era un pensiero infantile, ma mi piaceva l'idea che fossero le sue labbra l'ultima bella cosa che avrei sentito. Un altro enorme motivo di disagio, che non avrei mai ammesso di fronte ad altri, era che volevo essere contagiata dal suo veleno. Così gli sarei appartenuta in un modo tangibile, reale.
Mi piace particolarmente quest'ultima osservazione.
Io mi ci ritrovo molto in questo personaggio. Nel modo di pensare proprio. E' infantile, sì, ma mi ci ritrovo.
«Ascolta», disse Jacob. «Pensavo di farlo in maniera un po' diversa».
Sembrava ridere di sé. «Con più calma», aggiunse. «Volevo stare attento ai particolari, ma...»
«Bella, sono innamorato di te», disse con tono fermo e sicuro. «Bella, ti amo. E voglio che tu scelga me invece che lui. So che non provi gli stessi sentimenti, ma ho bisogno di dirtelo, così sarai in grado di scegliere. Non voglio che il silenzio tra noi diventi un ostacolo».
o___________o
15---
«Sì, ma la ragione per cui ti voglio accanto non è la stessa per cui tu mi vuoi accanto a te», obiettai.
«Allora spiegami perché vuoi che non esca dalla tua vita».
Ci pensai bene. «Quando non ci sei, mi manchi. Quando sei contento», specificai, misurando le parole, «sono contenta anch'io. Ma potrei dire la stessa cosa di Charlie, lo sai. Sei uno di famiglia. Ti voglio bene, ma non ti amo».
«Jacob». Fissavo i suoi occhi scuri nella speranza che mi prendesse sul serio. «Io amo lui, Jacob. È tutta la mia vita».
«Finché il tuo cuore batterà, Bella», disse, «sarò qui... e
combatterò. Non dimenticare le alternative che hai».
«Non ne ho bisogno», ribattei cercando di liberarmi dalla stretta, senza riuscirci. «E i miei battiti cardiaci sono contati, Jacob. Ci siamo quasi».
«Stanotte ci ripenserai. Mentre lui ti crederà addormentata, tu
starai vagliando le alternative».
«Se stanotte ti penserò, sarà perché avrò un incubo».
E ti farei felice, Bella. Ti darei tante cose che lui non può darti.
Scommetto che non ti bacia mai come ho fatto io, perché ti farebbe del male. Io non ti farei mai del male, Bella, mai».
«Jacob, non riesco a essere felice senza di lui».
«Non hai mai provato», ribatté. «Quando se n'è andato hai sprecato
tutte le tue energie per non dimenticarlo. Potresti essere felice se lasciassi perdere. Potresti essere felice con me».
«Non voglio essere felice con nessun altro. Solo con lui».
«Non potrai mai essere sicura di lui come puoi esserlo di me. Se ti
ha lasciato una volta, potrebbe farlo di nuovo»
«Bene», ruggì Jacob. «Non è divertente picchiare qualcuno che si tira indietro».
«Lei è mia». La voce bassa di Edward si incupì all'improvviso, come se stesse per perdere le staffe. «E non ho detto che mi batterei in maniera leale ».
Fissavo il suo volto, mentre guardava Carlisle bendarmi la mano. Ciò che desideravo di più al mondo era lui, soltanto lui. Questo sentimento sarebbe cambiato? Sarebbe potuto cambiare?
Esisteva un'esperienza umana a cui non ero disposta a rinunciare?
NO, MAI! come ti viene in mente??
Mi piace moltissimo il comportamento di Edward sulla questione Jacob.
---16
Bella comincia ad entrare nell'ottica vampiresca.
«Ora calmati, okay?».
Edward annuì, imbronciato.
Sottovoce, gli spiegai velocemente le mie deduzioni. «Penso che ti sbagli, non ci stanno attaccando da più fronti. Il fronte, secondo me, è uno soltanto... e il bersaglio sono io. È tutto collegato, deve esserlo. Una persona, una sola, sta giocando con le visioni di Alice.
«Come stai?», gli chiesi non appena mi lasciò respirare.
«Non troppo bene», mormorò. «Ma ho ritrovato l'autocontrollo. Mi dispiace averlo perso, prima».
«Ho sbagliato io. Avrei dovuto aspettare a dirtelo».
«No. Avrei dovuto saperlo. Non riesco a credere di non essermene reso conto da solo».
«Hai molto a cui pensare».
«Tu invece no?».
La festa di diploma. E Bella ne è felicisssssima (sììììììì, come no!)
---17
Dovevo parlare con tutti e sforzarmi di essere sempre allegra, una buona padrona di casa. Sebbene la festa fosse anche in onore di Alice ed Edward, le congratulazioni e i ringraziamenti furono tutti per me.
arrivano i licantropi.
ecco sì, davvero, Bella in certe cose è decisamente superficiale.
ma Quil deriverà da Quileute. (guarda te a cosa penso io)
Bella teme per Jacob e i licantropi. O__O
---18
Victoria mi era sempre sembrata una forza della natura - un uragano che soffia dritto verso la costa - inevitabile, implacabile, ma prevedibile. Forse era sbagliato sottovalutarla.
«Sai a cosa sto pensando?», domandai a Edward.
Lui rise. «No».
Quasi sorrisi.
«A cosa stai pensando?».
«Penso che sia tutto collegato. Non solo queste due cose, ma anche
la terza».
«Non ti seguo».
«Sono successe tre cose brutte da quando sei tornato». Le contai
sulle dita. «I neonati a Seattle. L'estraneo in casa mia. E, prima
di tutto, la ricomparsa di Victoria».
Mi guardò torvo mentre meditava sulle mie parole. «Perché dici
così?».
«Perché sono d'accordo con Jasper: i Volturi amano le regole.
Farebbero di certo un lavoro migliore». E se avessero voluto uccidermi, sarei già morta, pensai.
Ci pensò su e alla fine annuì. «È possibile. Resto convinto che
c'entrino anche i Volturi... Ma la tua teoria ha un fondamento.
L'incontro.
l'avvicinamento di Jacob/lupo e la delusione di Edward sulla reazione di Bella.
Jacob provoca Edward con Bella.
«È una buona idea», ammise Edward riluttante. «Mi sentirò meglio se c'è Seth, anche senza la comunicazione istantanea. Non so se riuscirei a lasciare Bella là da sola. Guarda come ci siamo
ridotti... Ci tocca fidarci dei licantropi!».
«E noi combattiamo con i vampiri invece che contro di loro!», Jacob
imitò il tono di disgusto di Edward.
«Be', voi qualche vampiro di cui occuparvi lo avrete», disse Edward.
Jacob sorrise. «Siamo qui per questo».
---19
«Questo braccialetto». Disegnò con le dita un cerchio attorno al mio polso.
«Lo porterai per parecchio tempo?».
Alzai le spalle.
«Perché non vuoi ferire i suoi sentimenti», suggerì con tono acido.
«Sì, direi di sì».
«Allora sii corretta», disse mentre mi guardava la mano. Girò il palmo verso l'alto e passò il dito sulle vene del mio polso. «E indossa anche qualcosa di mio».
«Che cosa?».
«Un portafortuna, qualcosa che mi trattenga nei tuoi pensieri».
«Tu sei sempre nei miei pensieri. Non ho bisogno di aiuto per ricordarlo».
«Facile». E alzai le spalle. «Tu sei più importante di chiunque altro. E mi hai regalato te stesso. Questo è più di quanto io meriti, e ogni aggiunta da parte tua mi scombussola ancora di più».
Scosse la testa. «È impossibile descrivere il legame tra Sam e la sua Emily, forse dovrei dire che è lui a essere suo. Sam non aveva scelta. Mi ricorda Sogno di una notte di mezza estate, con tutta la confusione creata dagli incantesimi delle fate... è come una magia». Sorrise. «È una sensazione forte, quasi come quella che provo per te».
Non dovevo per forza stare nella radura, mi bastava avere Edward al mio fianco.
Crudele, mi accusai. Egoista, egoista, egoista! Non farlo! Ignorai il mio buon senso. Tuttavia non riuscii ad alzare gli occhi mentre parlavo. Il senso di colpa mi incollava lo sguardo al tavolo.
«Va bene, Edward, ascolta», sussurrai. «Le cose stanno così... Sono già impazzita una volta. Conosco i miei limiti. E non sopporto che tu mi lasci di nuovo».
«Lo sai che non è così, Bella», mormorò. «Non sarò lontano, e tornerò presto».
«Non ce la faccio», insistetti, senza alzare lo sguardo. «Non posso restare ad aspettare, senza sapere se tornerai o no. Come farò a resistere, anche se tornerai presto?».
Chissà, forse il mostro ero io. Un mostro vero, non quello che pensava di
essere lui. Un mostro che fa del male alle persone. Che non guarda in faccia nessuno pur di raggiungere il suo scopo.
Il mio unico desiderio era di tenerlo al sicuro, insieme a me. C'era un limite a ciò che avrei sacrificato, per questo? Non ne ero sicura.
«Non ti scusare», disse, sorridendo appena. «Non avere mai paura di mostrare i tuoi sentimenti, Bella. Se ti fa star meglio...», alzò le spalle, «tu sei il mio primo pensiero».
ecco, ooooooh! Questo è l'amore. Che Bella sia se stessa. Se quelle cose le pensa, e le pensa per amore, tenerle per sé la renderebbe meno egoista? E poi viva la faccia di Edward. Ha dimostrato cosa significa quando si ha una sola priorità, non c'è niente di più importante, niente che si perde o si sacrifica. Questo è essere uno per l'altra.
«Non intendevo questo... non voglio che tu debba scegliere tra me e la tua famiglia».
«Lo so. Ma d'altra parte è quel che mi hai chiesto. Mi hai dato due alternative e io ho scelto quella più accettabile. È così che funzionano i compromessi ».
Mi avvicinai a lui per appoggiare la fronte al suo petto. «Grazie», sussurrai.
«Quando vuoi», rispose baciandomi i capelli, «ciò che vuoi».
vabè. Impossibile non amarlo.
---20
Dovevo aspettare che la spada di Damocle sparisse da sopra la
mia testa, per vedere Edward più tranquillo. Ma non era più
necessario sforzarmi.
Ormai ero pronta.
Mancava solo un dettaglio.
Solo uno, perché c'erano anche cose che non erano cambiate, compreso il modo disperato in cui lo amavo.
Lo osservai con attenzione. Dalla parte opposta della catena
rispetto al lupo adesso era appeso un cristallo a forma di cuore.
Aveva un milione di sfaccettature, perciò brillava in maniera
impressionante persino sotto la luce smorzata della lampada. Restai senza fiato.
«Apparteneva a mia madre». E si strinse nelle spalle. «Ho ereditato diversi ciondoli come questo. Ne ho regalato uno a Esme e uno ad Alice. Insomma, è chiaro che non è un granché».
Sorrisi mesta a questa sua ultima affermazione.
«Ma mi rappresenta bene, credo», continuò. «È freddo e duro». Rise.
«E, se esposto alla luce, irradia arcobaleni».
«Dimentichi la similitudine più importante», sussurrai. «È bellissimo».
«E il mio cuore è muto come lui», disse fra sé. «Anche quello ti
appartiene».
Girai il polso per far brillare il cuore. «Grazie. Di avermi
regalato entrambi».
Mi avvicinai per accoccolarmi su di lui, affondando la testa sotto
il suo braccio. Fu come raggomitolarsi a fianco del David di Michelangelo, con la differenza che questa creatura perfetta, marmorea, mi abbracciò e mi strinse a sé.
Come inizio non era male.
«Allora va' avanti», m'incoraggiò.
«Insomma, prima di tutto volevo parlare con te di quella condizione ridicola legata al matrimonio».
«È ridicola solo per te. Che c'è che non va?».
«Mi chiedevo... è negoziabile?».
«Allora va' avanti», m'incoraggiò.
«Insomma, prima di tutto volevo parlare con te di quella condizione ridicola legata al matrimonio».
«È ridicola solo per te. Che c'è che non va?».
«Mi chiedevo... è negoziabile?».
«Voglio te», borbottai in maniera piuttosto incoerente.
«Sono tuo». Sorrise e, ignaro, cercò di catturare il mio sguardo, ma svicolai di nuovo.
«Ti sei offesa?», chiese, turbato.
«No», mentii
«Sai perché devo dirti di no», mormorò. «Sai che anch'io ti voglio».
«Davvero?», sussurrai, piena di dubbi.
«Certo che sì, ragazzina sciocca, incantevole e ipersensibile».
Rise, poi la sua voce si fece fredda. «Tutti ti vogliono, sai?
Dietro di me c'è la fila.
Cercano tutti di mettersi in buona luce e aspettano solo che io
commetta un passo falso... Irresistibile come sei».
...
«Solo la prima è una pretesa». Gli risultò difficile mantenere
un'espressione seria. «Le altre sono semplici richieste».
«E la mia unica, solitaria, piccola pretesa...».
«Bella, potrei ucciderti», sussurrò.
«Non credo che ci riusciresti».
«Ti sposerò. Ti lascerò pagare le mie tasse universitarie e non
protesterò per gli agganci con cui mi farai entrare a Dartmouth.
Potrai anche comprarmi una macchina veloce, se ciò ti renderà
felice! Ma... per favore».
«Credo che sia proprio una cattiva idea», dissi ansimando, non
appena mi lasciò respirare.
«Non mi sorprende che la pensi così», disse ridendo. «Sei proprio
testarda ».
«Sei fidanzata», finì la frase.
«Ehi! Per favore, non pronunciare nemmeno quella parola».
«Ora sei tu a rimangiarti la promessa?», chiese. Si allontanò un
poco per guardarmi in faccia. Aveva un'espressione divertita. Se la
stava spassando.
«Ho rubato, ho mentito, ho desiderato cose non mie... Mi resta
soltanto la mia virtù». E fece uno dei suoi sorrisi sghembi.
«Io mento in continuazione».
«Certo, ma lo fai così male, che in realtà non conta. Non ci crede
nessuno ».
«E cos'avresti desiderato?», chiesi piena di dubbi. «Tu puoi avere
tutto».
«Ho desiderato te». E il suo sorriso si spense. «Non ne avevo il
diritto, ma ho allungato la mano e ti ho presa ugualmente. E ora,
guarda cosa sei diventata! Stai cercando di sedurre un vampiro».
Scosse la testa con finto orrore.
«Non è peccato desiderare ciò che è già tuo, lo sai. E poi, pensavo
che fossi preoccupato per la mia virtù».
L'anello.
E parte la richiesta di matrimonio, classica, all'antica.
...fine 20
---21
Bella vuole sposarsi in tuta.
Ma Alice vuole organizzarle il matrimonio :D (tiè!)
«Oh, Alice!», esclamai sciogliendo l'abbraccio e alzandomi. «No! Non farmi questo!».
«Se davvero, davvero mi vuoi bene».
Incrociai le braccia. «Non è affatto giusto. Ci ha già provato
Edward».
«Per favore?». Iniziò a saltellare sul posto. «Dai, dai, dai, dai,
dai...».
«Non ti perdonerò mai e poi mai, Alice».
«Evviva!», strillò battendo le mani.
«Niente affatto. Però, dopo aver sperimentato la sensazione di
averti persa... le mie reazioni sono cambiate. Rifiuto con tutto me stesso ogni comportamento che potrebbe innescare di nuovo una
sofferenza come quella».
«Le persone sagge valutano ogni aspetto delle proprie decisioni».
aah, ecco, io di sicuro non sono saggia, allora.
Jacob ci riprova.
«Pensaci, Bella. Scusami, ma hai baciato soltanto una persona -
che tra l'altro non è neanche una vera persona - in tutta la vita, e
rinunci così? Come fai a sapere cosa vuoi? Non dovresti prima
guardarti un po' in giro?».
Risposi senza tradire emozioni. «So esattamente ciò che voglio».
«No, no. Non ho paura che qualcosa vada storto. Però... non ce la
faccio a lasciarlo andare. Se non tornasse...». Ebbi un fremito e
chiusi gli occhi per fuggire il pensiero.
«Non sto dicendo che non lo ami. Non sono stupido. Ma capita anche
di amare più di una persona contemporaneamente, Bella. L'ho visto con i miei occhi».
«Le stranezze da licantropi non mi riguardano, Jacob».
neanche a me.
---22
Edward e Jacob.
Le braccia di Jacob si contrassero attorno a me.
«Però te ne sei andato perché non volevi trasformarla in una succhiasangue.
Tu vuoi che resti umana».
Edward rispose lentamente. «Jacob, dall'istante in cui mi sono reso conto di amarla, ho capito che le possibilità erano quattro. La prima alternativa, la migliore per Bella, sarebbe stata quella di ignorare i miei sentimenti: lasciarmi perdere e andare oltre.
Questa è la nostra natura, ed è molto raro che subisca cambiamenti
profondi. Se ciò avviene, com'è stato quando Bella è entrata nella
mia vita, il cambiamento è irreversibile. Non si torna indietro...
La seconda alternativa, quella per cui avevo optato all'inizio, era restarle accanto per tutto il corso della sua esistenza umana.
Perciò ho scelto la terza opzione.
Che si è dimostrata il peggior errore della mia lunga vita, come sai. Ho deciso di uscire dal suo mondo, nella speranza di costringerla a scegliere la prima alternativa. Non ha funzionato, anzi, abbiamo entrambi rischiato di morire.
Cosa mi resta, se non la quarta alternativa? È ciò che lei desidera; perlomeno, ciò che pensa di desiderare.
«Concedimi un anno, succhias... Edward.
Sono davvero convinto di poterla fare felice. È testarda, nessuno lo sa meglio di me, ma è in grado di guarire. Sarebbe già guarita. E poi, vivrebbe da essere umano, assieme a Charlie e Renée, potrebbe crescere, avere dei figli e... restare Bella.
«Ci ho riflettuto», rispose Edward calmo. «In un certo senso, per lei tu saresti meglio di qualsiasi altro umano.
Ma non sono così stupido da commettere l'errore in cui sono già incappato una volta, Jacob. Non cercherò di costringerla a scegliere la prima alternativa. Finché mi vorrà al suo fianco, ci sarò».
Sai, Jacob, se non fosse che siamo nemici giurati e che ti piacerebbe rubarmi la mia unica ragione di vita, penso che mi andresti a genio».
«Non tirare troppo la corda, lupo. La mia pazienza non è infinita».
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«Sono lieto che ti sia divertito», mormorò Edward.
Gli occhi scuri di Jacob si aprirono con un battito di ciglia. «Per te non è stata una buona notte?», chiese, malizioso.
Distinguere il Dottor Jekyll da Mister Hyde. Tra il Jacob che mi
piace e quello che mi esaspera da impazzire», spiegai.
Mi baciò i capelli. «Non merito che mi ami così tanto».
Risi, di fronte a quell'idea impossibile.
«Sì... lo è. Ma con riserva. Non capisco perché sia tanto
importante per te. Sono già tua per sempre».
«Non con te», sussurrai. «Sono disgustata di me stessa».
«Non tormentarti», supplicò.
«Pensi che importi qualcosa?». Sbattevo gli occhi per non piangere, era facile intuirlo dalla mia voce. «Pensi che m'importi che sia giusto o no, o che qualcuno lo abbia già messo in guardia? Gli sto facendo del male. Con ogni piccolo gesto, gli faccio del male». La mia voce si faceva sempre più acuta, più isterica. «Sono una persona orribile».
Mi strinse forte fra le braccia. «Invece no».
«Invece sì! Cosa mi succede?». Mi divincolai e lui allentò la presa. «Devo raggiungerlo».
Un altro singhiozzo mi scosse il petto. Stavo facendo del male a tutti. Era rimasto qualcosa che avessi toccato senza rovinarlo?
E, accanto, c'era l'altro dolore. Il dolore che nasceva dal dolore per Jacob. Il dolore per avere ferito anche Edward. Per non essere stata capace di mantenere il contegno mentre Jacob se ne andava e ricordare che era la cosa giusta, l'unica strada.
Ero egoista, nociva. Torturavo coloro che amavo. Somigliavo alla Cathy di Cime tempestose, solo che le mie alternative erano di gran lunga migliori delle sue, non ce n'era una debole o malvagia.
Eppure, eccomi lì a piangerci sopra, senza fare niente di produttivo per risolvere il problema. Proprio come Cathy.
Edward non mi avrebbe mai più vista versare lacrime per Jacob Black. Non dovevano esserci più lacrime. Asciugai le ultime con le dita ormai fredde.
Non poteva appartenermi, essere il mio Jacob, se io appartenevo
a qualcun altro.
«Scusa se sono così cattiva», sussurrai. «Mi dispiace di essere stata egoista.
Magari non ti avessi mai conosciuto, avrei evitato di ferirti in questa maniera. Non lo farò più, te lo prometto. Ti resterò lontana. Me ne andrò in un altro Stato. Non dovrai più venirmi a cercare».
«E se non volessi lasciarti andare? E se, egoista o no, preferissi vederti restare? Posso dire la mia, o sei tu a voler decidere per me?».
«Non scapperò. Ho cambiato idea. Troveremo una soluzione, Jacob. Un
compromesso c'è sempre. Non andare!».
«Stai mentendo».
«No. Sai che come bugiarda non valgo niente. Guardami negli occhi.
Rimango qui solo se resti anche tu».
«Ti amo, Bella», mormorò.
«Ti voglio bene, Jacob», sussurrai a stento.
«Vuoi baciarmi, Jacob?».
Strabuzzò gli occhi, sorpreso, ma poi li socchiuse sospettoso. «Stai bluffando».
«Baciami, Jacob. Baciami, e ritorna».
Era troppo forte per accorgersi che le mie mani, decise a strappargli i capelli alla radice, volevano fargli male. Scambiò la rabbia per passione.
Aveva ragione Jacob. L'aveva sempre avuta. Era più di un semplice amico.
Ecco perché non riuscivo a dirgli addio: ero innamorata di lui. Sì. Lo amavo, più di quanto avrei dovuto, e tuttavia non abbastanza. Ero innamorata di lui, ma ciò non bastava a cambiare nulla; era soltanto sufficiente a ferirci entrambi. A ferirlo, peggio di quanto avessi mai fatto.
Vedevo Charlie e Renée confusi in uno strano collage assieme
a Billy, Sam e La Push. Vedevo gli anni passare, e il loro passaggio significava qualcosa, mi cambiava. Mi vedevo assistita e protetta, nel bisogno, dall'enorme lupo rossiccio e marrone che amavo.
mah, io ci rifletto e ho un po' di perplessità. Sicuramente ha ragione Silvia in merito all'incoerenza di Bella, cosa che mette in discussione il discorso sull'amore vero unico e totale. E questo irrita molto anche me. Però, però. A me capita sempre, film o libro che sia, di immedesimarmi nel personaggio, specie se mi ci rivedo. E messa al posto suo, che direi? cosa penserei? Che lui mi lascia troppo tempo per pensare. Ecco cosa direi. D'altra parte Bella non dice mai di amare Jacob quanto e come ama Edward, ma è vero anche che ad un certo punto dice di amare Jacob più di un amico. Questo per me sarebbe impossibile. Però però però, dal mio punto di vista Edward, forse anche per metterla alla prova, le lascia troppo tempo per pensare. Per me non esisterebbero alternative, io per carattere brucio le tappe, e sono totale = non esiste un'alternativa. Se lui però mi dà il tempo di pensare, entro solo in confusione. Poi c'è da dire anche questo: lei non sa cos'è l'amore, no che non lo sa visto che Edward è il primo amore in assoluto. E di sbagli ne fa. Ma anche lui. Lui l'ama tanto, eppure va via e le fa del male. Allora per quale motivo se lui sta male per causa di lei è una tragedia, se invece sta male lei a causa di lui no? Inoltre, quando io mi immedesimo, tengo conto del fatto che il personaggio (in questo caso lei) non sa cosa passa per la testa dell'altro, noi che leggiamo sì, lei no, quindi è facile da questa parte dire "sta sbagliando, io non farei così". Facile sì, perchè sappiamo tutto leggendo, anche quello che pensa e prova lui. Se vivessimo la situazione, non potremmo saperlo. Boh, sarà forse perchè appunto io mi immedesimo del tutto, non lo so, per cui i miei commenti, come dire, è come se arrivassero dall'interno della vicenda.
ieri mi è stato fatto un appunto: come faccio a rivedermi in Bella, io che sono B o N, quando lei ama due persone. Che sia chiaro: io mai e poi mai riuscirei, e in questa cosa Bella (personaggio) mi delude molto, non mi piace. Visto che due righe prima respingeva Jacob piuttosto duramente, mi sembra stranissimo che due righe dopo gli si abbandona in quel modo. Provo a spiegarmelo con una sua confusione che, data la situazione complicatissima, ci può stare eccome. Ma sia chiaro: A ME NON POTREBBE MAI ACCADERE. Mi è impossibile, fisiologicamente.
Altra cosa. Sempre parlando di Bella. Lei dovrebbe capire Edward. D'accordo, è vero. "Tu che avresti fatto?" mi è stato chiesto. Io da lettrice lo capisco e lo stimo, per me Edward è perfetto. Ma io da "coinvolta" come farei a capirlo? Io che leggo so cosa pensa lei, e cosa pensa lui, ho la situazione tutta sotto gli occhi. Bella no. Quando un libro mi piace, ripeto, io mi immedesimo, per cui guardo le cose da coinvolta, tenendo quindi sempre conto di quello che io che leggo so bene ma chi lo vive logicamente non può sapere.
stasera assolutamente finisco la lettura. Però Bella fa esattamente quello che non farei. S'è rimbecillita.
---24
«Bella, sei davvero convinta che si sia comportato da cavaliere? Che fosse disposto ad andarsene in una fiammata di gloria soltanto per cedermi il posto?».
Alzai la testa piano, a incontrare il suo sguardo paziente. L'espressione era mite; gli occhi pieni di comprensione, anziché del ribrezzo che meritavo.
«Sì, ci ho creduto», farfugliai e distolsi lo sguardo.Ma non mi sentivo imbrogliata, né arrabbiata con Jacob. Nel mio corpo non era rimasto spazio
per contenere altro, escluso l'odio che provavo verso me stessa.
Edward soffocò un'altra risata. «Sei così incapace di mentire, che credi a chiunque ci sappia appena fare».
«Sei soltanto un essere umano», sussurrò, e riprese a carezzarmi i capelli.
«È la giustificazione più stupida che abbia mai sentito».
«Ma sei umana, Bella. E malgrado i miei desideri, lo è anche lui... Nella tua vita ci sono buchi che non so riempire, me ne rendo conto».
«Lo ami», mormorò delicato.
Ogni cellula del mio corpo si sforzò di negare.
«Amo di più te». Era il meglio che potessi dire.
no. no nonononono non ci siamo.
«Cosa vuoi che dica?».
«Voglio che mi rivolga ogni insulto che conosci, in tutte le lingue che parli. Voglio che mi dica che sei disgustato e che vuoi lasciarmi, che mi costringa a implorarti in ginocchio, disperata, di restare con me».
«Io so essere cavalleresco, Bella. Non intendo costringerti a scegliere tra me e lui. Sii felice, e potrai avere di me quanto vuoi: una parte, o niente, se preferisci.
Non lasciarti influenzare dai debiti che senti di avere con me».
debiti?? mi sembra di leggere un'altra cosa. Il racconto è proprio scaduto.
«Lo so che dici sul serio», ruggii. «Che ne è del tuo istinto battagliero? Non ricominciare con la storia del nobile sacrificio di se stessi! Combatti!».
«Attenta, amore», mormorò, colpito dalla mia veemenza.
«No», ringhiai.
Con delicatezza mi allontanò il viso di qualche centimetro. «Non hai niente da dimostrarmi».
«Non sto cercando di dimostrare nulla. Hai detto che posso avere la parte di te che preferisco. Voglio questa. Le voglio tutte».
«Forse non è il momento migliore», suggerì, troppo tranquillo per i miei gusti.
«Perché no?», bofonchiai. Non aveva senso litigare se lui era così razionale; lasciai cadere le braccia.
io in lei mi rivedo però, decisamente.
La battaglia nel bosco, i vampiri, Victoria, i lupi. Devo dire che questa saga mi piace moltissimo nei punti in cui parla di vampiri e licantropi, sia nella descrizione dei personaggi che degli avvenimenti.
---25
«Bella, io ho appena...». S'interruppe, poi si costrinse a pronunciare il resto delle parole. «Ho appena decapitato e smembrato una creatura senziente,
a meno di venti metri da te. Non ti senti toccata?».
Mi guardò di sottecchi.
Alzai le spalle. Anche le spallucce andavano bene. Molto blasé. «Non proprio. Avevo paura che tu e Seth vi faceste male. Avrei voluto aiutarvi,
ma non potevo fare granché...».
«Edward», dissi con un filo di voce. «Edward, qualcuno si è fatto male».
Avevo sentito il dolore di Seth, visto l'espressione torturata sul volto di
Edward.
«Sì», sussurrò.
«Chi?», domandai, ma ovviamente conoscevo già la risposta.
Certo che la conoscevo.
Gli alberi attorno a noi divennero più nitidi mentre arrivavamo a destinazione.
Gli occorse un istante interminabile per rispondere.
«Jacob», disse.
cacchio
Jane
«Victoria aveva un conto in sospeso con Bella», rispose Edward, impassibile.
Jane rise e il suono era dorato, come quello di una bambina felice. «A quanto pare, questa ragazza scatena reazioni fortissime e bizzarre in noi»,
commentò sorridendomi con espressione beata.
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«Sarò anch'io così?», domandai in tono dimesso. «Come quella ragazza, Bree, nella radura?».
C'erano tante cose a cui dovevo pensare, ma non riuscivo a togliermi dalla testa la neonata la cui seconda vita era di colpo terminata. Il suo volto,
distorto dal desiderio del mio sangue, incombeva quando chiudevo gli occhi.
«Passa presto, vedrai», disse.
«Quanto presto?».
Si strinse nelle spalle. «Qualche anno, forse meno.
«Alice, posso farti una domanda? A proposito del futuro...».
All'istante passò sulla difensiva. «Sai che non riesco a vedere tutto».
«Non è questo, non esattamente. Però, ogni tanto vedi il mio futuro. Secondo te, perché nessun altro dei vostri poteri funziona, con me?
Capisci, Bella? La tua mente è un rifugio sicuro. Nessuno ci si può intrufolare. C'è poco da meravigliarsi che Aro fosse tanto curioso delle tue abilità future».
«Non sei sicura delle tue decisioni, Bella?».
«Sì. Volevo soltanto una conferma».
«Io posso essere sicura solo quanto lo sei tu, Bella. Lo sai. Se cambiassi idea, ciò che vedo cambierebbe... o, nel tuo caso, scomparirebbe».
«No, no, Jake! Sto bene. Fin troppo, direi. Certo che non è stato cattivo.
Magari!».
Spalancò gli occhi, sembrava disgustato. «Cosa?».
«Non si è arrabbiato con me... e nemmeno con te! Con il suo altruismo mi ha persino peggiorato l'umore. Magari mi avesse urlato dietro, o qualcosa
del genere. Non che non mi meriti qualcosa di peggio di una sgridata.
Ma a lui non importa. Vuole soltanto che io sia felice».
«Non sta giocando, Jake», dissi a bassa voce.
«Certo che sì. Sta giocando duro almeno quanto me, soltanto che lui sa cosa fare e io no. Non è colpa mia, se come manipolatore è meglio di me...
non ho abbastanza esperienza per smascherare tutti i suoi trucchi».
«Non mi sta manipolando!».
«Invece sì! Vuoi deciderti o no a svegliarti e capire che non è perfetto come pensi?».
«Se non altro non ha minacciato di uccidersi per convincermi a baciarlo », sbottai.
«Restituirmi il bacio in quella maniera è stato un gesto imperdonabile».
Mi trafisse con le sue parole. «Se già sapevi che ti saresti ritirata, forse avresti dovuto essere meno convincente».
Con un fremito, annuii. «Mi dispiace tanto».
«Dispiacerti non serve a niente, Bella. Cosa ti è passato per la testa?».
«Niente», sussurrai.
«Avresti dovuto mandarmi a morire e basta. In fondo è ciò che vuoi».
sì ma vaffannappa va. che accoppiata.
«La cosa peggiore è sapere come sarebbe stato».
«Come avrebbe potuto essere». Sospirai.
«No». Jacob scosse la testa. «Io sono perfetto per te, Bella. Non avremmo dovuto sforzarci, mai... sarebbe stato immediato, facile come respirare.
Mi avresti naturalmente trovato nel cammino della tua vita».
aaa Bella! non esistono due anime gemelle per una persona. L'anima gemella è una.
«È come una droga per te, Bella». Il suo tono era rimasto gentile, niente affatto critico. «Ormai ho capito che senza di lui non puoi vivere. È troppo tardi. Ma io sarei stato una scelta più sana. Non una droga: io sarei stato l'aria, il sole».
e anche la droga, se fossi la sua anima gemella.
Non mi piace questa parte, per niente.
---27
Ancora qualche secondo, mi dicevo. Giusto il tempo di inventare una scusa, o una bugia, e avrei potuto crollare di nuovo.
Avevo ben presente ogni errore commesso, ogni pugnalata inflitta, le piccole e le grandi cose. Ogni tormento scatenato in Jacob, ogni ferita provocata a Edward, accumulati in alte pile che non potevo ignorare né cancellare.
«Non lo so...». Aggrottò le sopracciglia. «Se soffri così tanto, com'è possibile che sia la scelta migliore?».
«Edward, so a chi posso rinunciare per la vita».
«Ma...».
Scossi la testa. «Non capisci. Tu saresti anche coraggioso o abbastanza forte da poter vivere senza di me, se fosse la scelta migliore. Io non riuscirei
mai a sacrificarmi altrettanto. Devo stare con te. Non posso vivere diversamente».
che vuol dire?
Sfogliai il libro e trovai subito la pagina che mi serviva. A furia di rileggerla si era formato un orecchio. «Cathy è un mostro, ma qualcosa l'ha
capita», mormorai. Leggevo a bassa voce, per me stessa più che per lui.
«"Se tutto il resto perisse, e lui rimanesse, io continuerei a esistere; e, se tutto il resto rimanesse e lui fosse annientato, l'universo diverrebbe per me un'immensa cosa estranea"». Annuii, sempre a me stessa. «So esattamente cosa significa. E so di chi non posso fare a meno».
ah ok, ho capito.
«Anche Heathcliff ha i suoi momenti di gloria»,
disse. Non aveva bisogno del libro per citare. Mi avvicinò e sussurrò al mio orecchio: «Non posso vivere senza la mia vita! Non posso vivere senza
l'anima mia!».
«Ecco», risposi a bassa voce. «È proprio così».
Epilogo
(Jacob) Non m'importava granché che Bella avesse scelto un altro. Quel dolore straziante non era niente. Sapevo di poterlo sostenere una vita intera, per quanto stupida, prolungata, intensa fosse.
La cosa importante era che stava per rinunciare a tutto: era disposta a lasciare che il suo cuore si fermasse, che la sua pelle congelasse, che la sua
mente si deformasse in quella, cristallizzata, di un predatore. Un mostro.
Una sconosciuta.
Pensavo che non ci fosse niente di peggio, niente di più doloroso al mondo.
Ecco come sta Jacob. E' questo che gli preme di più in merito a Bella.
FINE DI ECLIPSE
Ho confermato sempre di più Edward, che mi piace immensamente. E' perfetto, nelle reazioni, nel modo di amare.
Al contrario non mi piace Jacob. Immaturo, sborone. Mi infastidisce quando si prende il bacio da Bella facendo leva sulla sua preoccupazione per lui. E ancora meno mi piace quando fa leva sul fatto che Edward potrebbe andare via di nuovo.
Bella, che dire? A me pare tonta, si fa infinocchiare dai ricatti. Ed è fastidiosa quando si mette sempre nella posizione di inferiorità e si sente sempre in colpa. E non mi piace affatto quando parla di anime gemelle riferendosi sia a Jacob che ad Edward. L'anima gemella è una soltanto. Là non mi piace proprio. Però in alcuni punti mi ci rivedo, tipo quando si arrabbia con Edward per la reazione passiva (apparentemente) di lui in merito a Jacob. Lo provoca, perchè si arrabbi con lei, e anch'io avrei fatto la stessa cosa, non per sentirsi meno in colpa ma per la consapevolezza di esserlo e di meritare la punizione di Edward. Poi l'apprezzo quando ammette di essere consapevole del dolore inflitto all'uno e all'altro. E infine mi piace quando si paragona a Caty di Cime tempestose. Molto bella anche quella parte.
Vedremo che accade in Breaking Dawn :P
BREAKING DAWN
---1
sì, è un po' assurdo il tutto. Lei si becca subito una mercedes, e il suo pensiero assillante (e angosciante) è "matrimonio" "fidanzata" ...e le manca il pick-up.... Bello sì, SE FOSSE VERO! E' decisamente poco realistico.
Che fine avevano fatto i cari vecchi vetri antiproiettile?
e i vetri normali?? =/
L'essere praticamente indistruttibile era uno dei tanti bonus che non vedevo l'ora di ricevere.
superficiale
Quindi Jacob sapeva che ero preoccupata. Chissà se era un bene o un male. Se non altro sapeva che non ero sparita dall'orizzonte dimenticandolo del tutto. Forse mi aveva ritenuta capace di farlo.
o forse semplicemente vuole farla stare preoccupata. L'ha già ricattata una volta con questo metodo.
Però era la dimostrazione che le cose non sarebbero dovute andare così. Che i vampiri e i licantropi potevano andare d'accordo se decidevano di farlo, e tanti saluti.
superficiale
Quale altra ragione poteva spingere due diciottenni sani di mente a sposarsi? (La sua risposta mi lasciò basita: «L'amore». Bravo).
superficiale LEI! "sani di mente"???
Ci sposiamo, Charlie. La amo più di ogni cosa al mondo, più della mia stessa vita, e, grazie a chissà quale miracolo, lei mi ricambia in tutto.
Casomai il contrario, per lei è un miracolo.
La fretta nasceva dal fatto che, uno schifo di giorno dopo l'altro, mi stavo avvicinando al mio diciannovesimo compleanno, mentre Edward restava sospeso nella sua perfezione di diciassettenne, come ormai accadeva da più di novant'anni. Nel mio modo di vedere le cose, ciò non portava per forza al matrimonio,
Ecco, questo pensavo io.
«Be', quando siete venuti a trovarmi in aprile sembrava che fosse tutto sistemato, se capisci cosa intendo. Non è difficile leggerti dentro, tesoro. Ma non ho detto niente perché sapevo che non sarebbe servito. Sei tale e quale a Charlie», aveva detto con tono rassegnato. «Una volta che decidi, con te è impossibile ragionare. E ovviamente, proprio come Charlie, non torni mai sulle tue decisioni».
la mamma. Frivola un corno. E' tra i personaggi migliori.
«Non stai ripetendo i miei errori, Bella. Mi sembri spaventata a morte e credo che sia perché hai paura di me». E aveva aggiunto con una risatina nervosa: «Della mia opinione. So di aver straparlato di matrimonio e stu-pidità e non intendo rimangiarmi una parola, ma spero che tu capisca che mi riferivo esclusivamente a me. Come persona, tu sei diversissima. Anche tu fai i tuoi errori, e sono sicura che nella vita ti ritroverai con la tua parte di rimorsi. Ma la fedeltà agli impegni non è mai stata un problema per te, piccola. Hai molte più probabilità di farcela tu che la maggior parte dei quarantenni che conosco».
sì, mi piace proprio. Charlie, al contrario, no. Non dimostra di conoscere lei e Bella come lei conosce loro.
Non le prestai attenzione. Ero nel mio rifugio felice.
Nel mio rifugio felice tutto il casino del matrimonio era finito, concluso. Già alle mie spalle. Rimosso e dimenticato.
Un patibolo, praticamente
Volevo godermi l'esperienza completa prima di cedere il mio corpo caldo, fragile, zeppo di feromoni, in cambio di qualcosa di bellissimo, forte e sconosciuto.
---2
A volte era così facile dimenticare che baciavo un vampiro. Non perchè il suo aspetto fosse comune o umano - nemmeno per un secondo riuscivo a dimenticare che fra le braccia stringevo qualcuno che era più un angelo che un uomo - ma perché Edward trasformava in una cosa da nulla il fatto che le sue labbra fossero sulle mie, sul mio viso e sul mio collo.
comunque è vero. Sembra più un angelo che un vampiro.
come è vero che è seccante lei che ripete sempre di essere fortunata, di non meritarlo, ecc. Ma è anche vero che lei E' strafortunata, senza alcun dubbio.
«Davvero? Niente ripensamenti? Non è tardi per cambiare idea».
«Stai cercando di mollarmi?».
Ridacchiò. «Tanto per essere certo. Non voglio che tu faccia niente di cui non sei sicura».
ecco quello che intendo. A me sembra che l'insistenza di lui sulla sua posizione a lei appaia come indecisione nei suoi confronti, e che le rinnovi il timore che la abbandoni di nuovo.
«Angela, Ben, Jessica e Mike».
«Anche i miei amici mi mancheranno». Sorrisi nel buio. «Soprattutto Mike. Oh, Mike! Come farò senza di lui?».
Ecco! =DD L'ha detto!! E vai con la terza anima gemella =D
Dopo un sospiro, la sua voce riprese vigore. «Non è giusto! Non voglio che tu debba sacrificarti per me. Voglio darti tutto e non privarti di nulla. Non voglio rubarti il futuro. Se io fossi umano...» .
questa ostinazione di lui irrita anche me, però. Sì d'accordo, lei perde alcune cose. Ma se gli ha detto milioni di volte che è lui che vuole. e se c'è qualcosa a cui non intende assolutamente rinunciare è lui. DI questo passo, se continuano tutti a dirle "sei sicura? pensaci bene, non sai cosa perdi, non ti rendi conto", rischia che se ne autoconvince. E basta, no?
Gli posai la mano sulle labbra. «Tu sei il mio futuro. Adesso basta.
Oh.
la storia di Tanya e le sorelle. I Volturi.
---3
incubo.
Il matrimonio
Fu un bacio tenero, adorante. Dimenticai la folla, il luogo, il tempo, la
ragione. Ricordavo solo che mi amava, che mi voleva, che ero sua.
Ecco cosa conta.
---4
jacob non molla.
Non mi piace questa cosa di Jacob.
---5
ma santo niente. Tutti i miei sogni si avverano in questo libro. Luna di miele su un'isola tutta nostra =O
Sì, ma lei ha fatto storie da incubo per la "prima volta", e invece di essere eccitata ora è "spaventata??" ?__?
«Non temere», mormorai. «Noi ci apparteniamo».
Fui immediatamente travolta dalla verità delle mie stesse parole.
«Per sempre», aggiunse Edward e mi trascinò con dolcezza verso acque più profonde.
Tutto era stato più semplice di quanto mi aspettassi: ci eravamo adattati l'uno all'altra come frammenti fatti apposta per combaciare e unirsi. Ciò mi aveva dato una soddisfazione segreta: eravamo compatibili anche fisicamente. Fuoco e ghiaccio, che chissà come esistevano affiancati senza distruggersi a vi-cenda. L'ennesima prova di quanto gli appartenessi.
bello.
«Non pronunciare la parola "bene"». La sua voce era di ghiaccio. «Se ti sta a cuore la mia salute psichica, non dirmi che stai bene».
«Ma è così», sussurrai.
«Bella». Fu quasi un lamento. «Basta».
«No. Tu basta, Edward».
Spostò un braccio. I suoi occhi dorati mi guardavano con timore.
«Non rovinare tutto», dissi. «Io. Sono. Felice».
«Ho già rovinato tutto», sussurrò.
«Piantala», sbottai.
ecco no, scusate, ma come Bella è irritante quando si autoincolpa sempre di tutto, lui lo è quando fa così! E' lui che si sente un mostro, lei lo vede in tutt'altra maniera. E lui sentendosi così attribuisce a lei un dolore che lei non prova affatto (anzi, prova l'opposto). SOno le sue sensazioni che gli fanno vedere le cose distorte, e la cosa più antipatica è che le traspone su di lei.
«Ecco», sbottai. «Ecco perché sono così arrabbiata. Stai uccidendo la mia euforia, Edward».
:D questa so' io. Mi arrabbio molto quando mi spengono l'entusiasmo, e più è forte l'entusiasmo più mi arrabbio.
«Ma ciò non mette in discussione il fatto che sia sbagliato. Anche am-messo che tu ti sia davvero sentita così».
«Ma cosa dici? Pensi che finga? Perché?».
«Per farmi sentire meno in colpa.
noo, vabè. Addirittura che finga! E come fa lei a dimostrargli che non è così?
Sfiorò le mie sopracciglia corrugate. «Sei triste per colpa mia. Non vo-glio».
«Allora non essere triste tu. È l'unico particolare sbagliato».
sì, io sono proprio come lei.
---6
vuole restare ancora un po' umana per il sesso. E' assatanata più che quasi vampira.
Ecco. ora che rifletto, lei pensa che dicendogli di voler restare ancora umana gli fa un piacere. Ma mica è da biasimare per questo. Lui l'ha tirata tanto per le lunghe la trasformazione, ora sono sposati (come LUI voleva), sono stati insieme, a lei è piaciuto, vuole restare ancora umana per un po' per questo motivo, pensa che lui ne sia contento. Invece no...
---7
incubo. Un bambino.
E' incintaa??
Questo figlio, il figlio di Edward, era tutta un'altra storia.
Lo desideravo come l'aria nei polmoni. Non era una scelta, ma una necessità.
Giusto. Ecco cosa ti cambia la vita, come nessun'altra cosa.
«Dobbiamo tirare fuori quella cosa prima che possa farti del male. Non temere. Non permetterò che ti faccia del male».
eh?
---8
Jacob
Leah
Jacob pensa che Bella si sia trasformata. E per questo vuole rompere il patto con i vampiri. E siccome il branco non è d'accordo, decide di agire per conto suo.
---9
Di nuovo Jacob che racconta
C'era qualcosa che non andava. Conoscevo Bella troppo bene, sapevo cosa provava, i suoi pensieri erano fin troppo ovvi per me; a volte sembra-va che li avesse stampati in fronte.
ma non è vero. Ma perchè la gente si illude di queste cose? Non ha capito niente, se non quello che ha in testa lui e vuole capire lui.
Cavolo, c'era da aspettarselo. Voleva morire per dare un figlio al mostro. Era tipico di Bella.
e magari anche tenerlo per sé, no?
Edward chiede aiuto a Jacob.
«Ma così non può sopravvivere!», sibilò prima che potessi riprendermi. «Non con una cosa che le succhia la vita mentre io resto impotente e non posso fare altro che vederla peggiorare, deperire e soffrire!». Inspirò velo-ce come se qualcuno gli avesse appena dato un pugno allo stomaco. «Devi farla ragionare, Jacob. A me non dà più ascolto. Rosalie non la lascia un attimo e non fa che alimentare questa follia, non fa che incoraggiarla. La protegge. Anzi no, protegge lui. A lei non importa niente della vita di Bella».
e lui accetta.
comunque questa faccenda del bambino (anzi, mostro, pare) mi sa di strano.
---10
Edward ha chiesto a Jacob di far ragionare Bella in merito al bambino e di prendersi cura di lei al posto suo.
«Andrà tutto bene», disse dopo un istante di silenzio. «Ne sono sicura».
Mi fece vedere di nuovo rosso. «La demenza è uno dei sintomi?», la provocai.
«Forse», rispose. «Non dico che sarà facile, Jake. Ma dopo tutto quello che ho passato, è naturale che io creda alla magia, no?».
Continuava a sorridere. «Una volta Edward mi ha spiegato come funzio-na l'imprinting. Mi ha detto che somiglia al Sogno di una notte di mezza estate, a una magia. Troverai anche tu la persona giusta, Jacob, la persona che stai aspettando, e allora, forse, tutto quanto avrà un senso».
Dov'è che Bella gli dà speranze? Io non lo vedo.
«Non devi farlo soffrire», mormorai. Implorarla a nome di Edward era come succhiare veleno urticante, ma se volevo convincerla a vivere non potevo puntare su nient'altro. La solita scommessa mille a uno. «Puoi tor-nare a farlo felice, Bella. Penso che stia veramente perdendo la testa.
Sul serio».
ma perchè sembra che nessuno tenga conto di come sta questa poveretta? di quello che vuole, di quello che sente? perchè viene sempre travisato, preso per egoismo, o cocciutaggine?
«Anche tu saresti disposto a tutto per me, eh?», sussurrò. «Non capisco proprio perché ti dia tanta pena. Non vi merito, non merito né lui né te».
Anche i lupi vogliono uccidere il bambino.
Però dico. Bella in pratica pensa di farcela, anche perchè in caso di pericolo di vita, pensa di essere trasformata, e tutto risolto. Mumble. Ma in effetti, perchè no? Mica ha tanto torto.
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Jacob contro il branco.
Io non costringerò mai nessuno ad agire contro la propria volontà.
questa frase me la incido da qualche parte.
Jacob cambia le sorti del branco. Seth va con lui. Vanno ad avvertire Edward che il branco vuole uccidere Bella.
Intanto Bella peggiora, e Edward è pronto a trasformarla.
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Anche Leah si unisce al branco di Jacob.
Bella deve bere sangue umano per nutrire il bambino. E decide di accettare.
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Bella nutre il feto
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Jacob e i Cullen
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NOn posto dialoghi non perchè non mi prenda il racconto, anzi. Ma perchè principalmente si incentra su Jacob (è lui che parla in questa fase), e le continue ingerenze su Bella non le amo molto.
Edward sembra privo di forze, ma è bello lo stesso. E' sempre coerente con il suo carattere tormentato, quindi mi piace sempre.
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Edward e Jacob si danno il cambio per riscaldare/raffreddare Bella.
Leah - come Rosalie - "un vicolo cieco genetico"
Perché tutti vogliamo sempre ciò che non potremo mai e poi mai avere.
su questa cosa non sono affatto d'accordo. Si dice spesso, ma io non capisco a cosa serve, volere quello che non si può avere. Non è forse più una scusa dietro la quale si nasconde il fatto che in realtà non vogliamo niente? Oppure perchè pensiamo sia meglio desiderare e restare nell'incompiuto, che ottenere e magari restarne delusi, il fatto di vederlo nostro gli fa perdere tutto il fascino. Il che per me non esiste, perchè non vivo di rimpianti. Quando desidero, desidero totalmente una cosa, e basta, la desidero perchè la desidero, perchè mi piace, non perchè "non posso averla", per me una cosa non acquista fascino solo perchè non posso averla, anzi quello che aumenta il mio desiderio è proprio la
possibilità di averla, e più aumenta la possibilità più la desidero (di conseguenza, meno possibilità c'è, meno interesse ho). Desiderare quello
che si potrebbe avere e fare di tutto per ottenerlo, questo sì che ha senso, e fare di tutto per ottenere ciò che si può avere non è egoismo. Invece addirittura c'è chi inizia a desiderare proprio nel momento in cui sa di non poter avere! Come si fa a volere una cosa che sai di non poter avere? Per stare male (perchè se sai che non potrai averla sai anche che ci starai male di sicuro)? Invece di bloccarti il fatto di non
poterla avere, addirittura ti aumenta il desiderio. Ma a che pro, se sai che non potrai averla? E questo non è egoismo, non è avidità (vedi Rosalie con il bambino di Bella)? Magari se si smettesse di pensarla in questo modo, l'avidità, l'egoismo, e, chissà, anche l'invidia, potrebbero sparire (o almeno diminuire). No?
Il bambino.
---17
Come si individua un'anima gemella a caso nella folla? Be', prima di tutto avevo bisogno di una folla. Perciò mi guardai attorno in cerca di un posto adatto. Intravidi un paio di centri commerciali, forse i luoghi più ap-propriati per imbattermi nelle mie coetanee, ma non riuscii a fermarmi. Davvero volevo l'imprinting con una ragazza che passa tutto il giorno in un centro commerciale?
Jake cerca l'anima gemella (ma forzato, perchè è solo per dimenticare Bella).
scena raccapricciante...
---18
Ma non andai alla deriva. Un nuovo laccio mi tratteneva dov'ero.
Non uno: un milione. Non di corda, ma d'acciaio. Un milione di cavi d'acciaio che mi legavano a una cosa sola; al centro esatto dell'universo.
Finalmente capii che l'universo ruotava attorno a quel punto. Non avevo mai colto la simmetria dell'universo, che adesso mi era chiara.
Ora non era più la forza di gravità a imbrigliarmi. Era la bambina fra le braccia della vampira bionda.
Renesmee.
ma daaaaaaaaaaaai!!!! Renesmee è l'anima gemella di Jacob?????
---19
E' di nuovo Bella a parlare.
La realtà era sopraggiunta troppo in fretta.
Un istante prima, tutto era come avrebbe dovuto essere. Ero circondata da persone che amavo. Sorrisi. In qualche modo, per improbabile che fosse, sembrava che stessi per ottenere tutto ciò per cui avevo lottato.
Divenne una battaglia interiore: il cuore che correva sempre più svelto incontro al fuoco minaccioso. Stavano perdendo entrambi. Il fuoco era destinato a morire, dopo aver consumato tutto ciò che era combustibile; il cuore galoppava verso il suo ultimo battito.
Non c'era più alcun suono. Alcun respiro. Neanche il mio.
Per un attimo, l'unica cosa che riuscii a comprendere fu l'assenza di dolore.
Poi aprii gli occhi e guardai in alto, sorpresa.
---20
tutte le sensazioni della trasformazione. Mi piace come è descritto.
Per la prima volta, finalmente libera dai buchi neri e dalla debolezza li-mitante dell'occhio umano, vidi il suo volto reale. Ansimai e poi lottai con il mio vocabolario, incapace di trovare le parole giuste. Ne servivano di migliori.
bella questa frase!!
E' tutto più accentuato, emozioni comprese. Stupendo.
---21
La caccia.
Non mi piace il fatto che Bella, alla sua prima esperienza da vampira, si preoccupi del vestito. La visione "umanizzata" dei vampiri è uno degli aspetti che preferisco di questa saga, mi piace tantissimo la descrizione di Bella delle proprie sensazioni dopo la trasformazione, ma in punti come punti sembra banalizzarsi. SOno forse un tentativo di accentuare il passaggio (e il contrasto) da vita umana a (non)vita vampiresca, ma sembrano cose forzate, e per me stonano in confronto ad altri punti molto interessanti (tipo la descrizione degli odori, ad esempio).
Era un'esperienza sorprendentemente sensuale osservare Edward a caccia. Il suo scatto fluido era come lo strisciare sinuoso di un serpente; la sua presa così sicura, forte, inevitabile; le sue labbra piene erano perfette men-tre scoprivano con grazia i denti luccicanti. Era magnifico.Sentii un sus-sulto improvviso di orgoglio e desiderio. Era mio. Nessuno ci avrebbe se-parati d'ora in poi. Ero troppo forte perché mi strappassero dal suo fianco.
---22
Renesmee.
Mi piacque il modo in cui disse nostra figlia. Le parole me la fecero sembrare più vera.
«Ha esattamente lo stesso colore dei tuoi occhi... non sono andati persi, quindi». Mi sorrise. «Sono così belli»
Renesmee era reale, la riconoscevo. Era la stessa per cui avevo lottato fin dall'inizio. La mia piccola brontolona, quella che aveva iniziato a volermi bene già dentro di me.
Avevo fatto bene. Valeva la pena di aver combattuto.
Come hai osato avere l'imprinting con mia figlia? Sei fuori di testa?!».
«Non è una cosa volontaria!», insistette lui, arretrando fra gli alberi.
«Ma lo sai anche tu come funziona! Pensi che Edward mi avrebbe lasciato vivo, se fosse stato così? Desidero soltanto che lei sia al sicuro e felice. È sbagliato? È così diverso da ciò che vuoi tu?», mi gridò.
Quindi l'attrazione tra Jacob e Bella era segnata. Da Renesmee.
cap 23
Non mi avevano ancora lasciato finire una frase.
poraccia, ha ragione caspita.
Fastidioso perché la più sacra di tutte le leggi del branco era che nessun lupo poteva uccidere per nessun motivo l'oggetto dell'imprinting di un altro lupo.
Quindi fine della faida.
charlie.
Jacob, pensai, mio malgrado. Anche se, con mio grande sollievo, il de-siderio che ci univa era sia svanito che chiarito, era ancora mio amico. Uno che aveva conosciuto la vera me stessa e l'aveva accettata. Persino in forma di mostro.
Tornai con la memoria ai ricordi deboli e incompleti della mia vita umana. Ai momenti più difficili da ricordare: i mesi senza Edward, un periodo talmente cupo che avevo provato a seppellirlo in un angolo della mia mente. Non riuscivo ad articolare le parole giuste; ricordavo solo di aver desiderato che Jacob fosse mio fratello, in modo da poterci voler bene l'un l'altro senza confu-sione né dolore.
(Bella è estremamente "umana", ed è proprio questa umanità a darle la capacità di controllare e controllarsi - almeno in buona parte - una volta trasformata. Anche da vampira le sue reazioni sono più umane che vampiresche - i sentimenti dominano la "fame", che comunque è forte come per tutti i vampiri)
Ero abbastanza codarda da poter aspettare un anno, finché i miei occhi non si fossero raffreddati.
(una forte "razionalità affettiva"- dominare la sua nuova natura per non danneggiare chi ama. Come ha fatto Edward, per il qual è sicuramente stato più difficile visto che è vampiro da moooolti più anni di lei)
La sua mano cadde dal mio viso non appena scivolò nel sonno. Le pal-pebre erano di color lavanda pallido come le nuvole sottili prima dell'alba. Attenta a non disturbarla, riportai la manina sulla mia pelle e la tenni così, per curiosità.
(molto tenera la descrizione del rapporto madre figlia, e del loro modo di comunicare, una tenerezza che sicuramente la scrittrice ha provato personalmente).
cap 24
"il primo ed ultimo giorno di ... sempre. Non è un concetto che mi entra in testa tanto facilmente, nonostante tutto lo spazio extra che ho a disposizione adesso"
Ora potevo davvero apprezzare Edward nei dettagli più intimi: grazie ai miei nuovi e acutissimi occhi riuscivo a vedere ogni singolo tratto del suo viso meraviglioso e ogni minimo particolare del suo corpo snello e assur-damente perfetto. Lo percepivo da ogni angolazione e su tutti i piani, pote-vo sentire il suo sapore intenso sulla lingua e l'incredibile morbidezza della sua pelle marmorea sotto le dita.
La mia pelle era altrettanto sensibile al suo tocco.
Era tutto nuovo, un'altra persona quella che avvinceva dolcemente il proprio corpo al mio sul pavimento color sabbia. Nessuna cautela, nessun riserbo. Soprattutto, nessuna paura. Potevamo amarci insieme. Entrambi partecipanti attivi, ora finalmente alla pari. Come prima con i baci, ogni contatto, ogni sfioramento era più di quanto fossi abituata a ricevere. Capii fino a che punto si fosse trattenuto, prima. Era stato necessario, certo, ma rimasi sconvolta nel rendermi conto di ciò che mi ero persa fino a quel momento.
Edward possedeva il corpo più perfetto che si fosse mai visto ed era tutto mio; sentivo che non sarei mai arrivata al punto di dire: «Per oggi ne ho avuto abbastanza». Anzi, ne avrei voluto sempre di più. Inoltre, quell'oggi sarebbe durato in eterno. Come smettere, in una situazione del genere?
Si tratta solo di trovare un equilibrio, stabilire le priorità. Im-parare a gestire la situazione, insomma..
(un concetto fondamentale di sistema di vita, direi)
"ma la verità è che ho avuto un mucchio di tempo libero a disposizione"
cap. 25
Jacob
"Abbiamo entrambi qualcuno senza cui non possiamo vivere»
-L'incontro con Charlie
Charlie lanciò uno sguardo incredulo a Carlisle, che era rimasto in piedi accanto all'ingresso e sembrava il fratello minore, e più bello, di Zeus.
(questa m'ha fatto ridere :D)
Cap 26
Charlie e Renesmee
La forza di Bella
Da umana non ero mai stata la migliore in niente. Con Renée me l'ero cavata abbastanza bene ma, probabilmente, un mucchio di gente se la sarebbe ca-vata meglio; Phil mi sembrava in gamba. A scuola andavo bene, ma non ero mai stata la prima della classe. Doti sportive, nemmeno a parlarne. Nessuna inclinazione artistica né musicale, nessun talento particolare da vantare. Premi a chi leggeva troppi libri non ne davano mai. Dopo diciotto anni di mediocrità ero abbastanza abituata a rientrare nella media. D'un tratto mi resi conto che avevo rinunciato da tempo a qualunque aspirazione di emergere, di brillare. Sfruttavo al meglio ciò che avevo, senza mai sen-tirmi a posto veramente nel mio mondo.
Adesso, invece, era diverso.
Avevo trovato il mio posto nel
mondo, un posto su misura per me, il posto in cui brillare.
Cap 27
Da quando ero diventata una vampira, prendevo la mitologia molto più sul serio.
(la mitologia sta prendendo molto anche a me ultimamente…stessi diventando una vampira?)
E’ bella la simbiosi tra Edward e Bella. ancora più bella per il fatto stesso che lui non ha il “vantaggio” di leggere i pensieri di lei. E’ una fusione completa e naturale.
I volturi.
I vampiri. Irina.
Cap 28
Kate tanya e irina
Partenza per l’Italia, dai Volturi
La visione di Alice. I volturi arrivano per cercare Renesmee. E per uccidere tutti.
Cap 29
(Alice sembra fuggita insieme a Jasper.)
(I lupi sono compatti, collegati tra loro a livello mentale e fisico. I vampiri sono sì telepaticamente uniti, ma di fatto sono individualisti, restano indipendenti uno dall’altro.)
«Non potevo lasciarti andar via», disse a voce bassa. «Mi fa male solo a pensarci».
Capii senza bisogno di ulteriori spiegazioni. Immaginai di essere separa-ta da lui, anche solo per un tempo brevissimo, e mi resi conto che avrei provato lo stesso dolore.
(sempre belli loro due)
(la pagina del libro di Bella, Il mercante di Venezia, strappata da Alice per scriverci il messaggio…)
(Alice non vuole far sapere del messaggio ad Edward)
(J. Jenks)
(i bambini immortali. Edward vuole allontanare Jacob per proteggere meglio Renesmee dai vampiri che vogliono eliminarla)
(Bella e il suo nuovo modo di vivere i sentimenti. Il dolore per la mancanza di Alice, e la paura per Renesmee)
Cap. 30
Per il momento a prevalere era l'egoismo. Non volevo altro che amarlo il più possibile nel poco tempo che ci rimaneva.
(i vampiri pericolosi Alec e Jane)
(i vampiri amici Tanya Carmen Kate ed Eleazar)
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