sabato 23 maggio 2015

Dante e Beatrice


DANTE E BEATRICE
Uno dei più grandi amori della letteratura di ogni tempo fu l’amore tra Dante Alighieri e Beatrice, identificata forse in Beatrice di Folco Portinari, detta Bice, che andò sposa a Simone de' Bardi. Questo amore nacque da un semplice sguardo, vissuto nel cuore e nelle parole del poeta, che soffrì la lontananza e superò la morte nella grandiosa opera la “Divina Commedia”. Inizialmente, Dante l'amò secondo i canoni dell'amor cortese e ne descrisse la bellezza del volto. L’origine del fascino di Beatrice erano gli occhi: verdi, scintillanti, che davano all’intero volto una straordinaria luminosità. Il suo sorriso, poi, era fresco, spontaneo, appena velato di tristezza. Aveva una voce sottile e straordinariamente armoniosa. Sulle labbra le fioriva un dolcissimo sorriso e quando posava gli occhi sull’interlocutore, lo sguardo infondeva una serenità che incantava. Il nostro poeta ne era affascinato. Dante aveva incontrato Beatrice nella casa del padre a nove anni e a diciotto si erano salutati per strada, ma presto la perse: Bice giovanissima morì. La sua Beatrice, la sua amata, però poteva sopravvivere nella sua poesia. Poteva raccontare di lei e di questo amore e delle poesie che aveva scritto per la donna che le aveva ispirate. Un racconto del privilegio che Dio gli aveva concesso. Intitolò l’opera “Vita Nova”, vita rinnovata dal vero amore. Il fuoco dell’amore bruciava e Beatrice divenne in Dante una visione poetica, sublime, elevata sopra ogni creatura, che nel suo viaggio di pellegrino nel regno dei morti riuscì a raggiungere. Beatrice gli apparve sfolgorante tra alberi in fiore e con sul capo la corona di alloro.

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