giovedì 27 novembre 2014

Antichi mestieri



LA BALIA
Quello della nutrice è un mestiere ormai dimenticato, ma antichissimo. In Grecia come a Roma, nelle famiglie imperiali e dell’aristocrazia era uso far allevare i propri figli dalla nutrice, i cui compiti erano di allattare, curare ed educare il bambino. Questa veniva selezionata con attenzione: doveva essere pulita, essere giovane e avere buon carattere; durante l’allattamento, ella doveva rispettare una condotta rigida. La nutrice fu una figura importante anche nei secoli successivi (nel ‘500 si affermò maggiormente), quando donne della corona e della nobiltà non allattavano i propri figli e ne affidavano l’allevamento a donne del popolo, che sostituivano le madri naturali. La scelta di una nutrice era obbligata per una donna delle classi superiori, perché non poteva compromettere la sua posizione sociale, rischiando le conseguenze fisiche di un allattamento. Il legame con la balia rimaneva, in genere, molto saldo. Infatti, il bambino finiva per avere due affetti: uno verso la mamma naturale, che lo istruiva nel comportamento sociale, lo avviava alla carriera e al matrimonio; l’altro verso una donna non istruita, ma che gli trasmetteva vera amorevolezza. Così, questa donna si tratteneva nelle case per molti anni, rispettata.
Nel secolo scorso, questo lavoro veniva fatto per vera necessità di guadagno. La balia, con tristezza, lasciava il proprio piccolo per trasferirsi nella casa dove era il bambino da allevare. Qui, superati i momenti di ambientazione e di approccio con il neonato, la vita prendeva il suo corso, fino al termine del baliatico. A questo punto, i signori le corrispondevano il salario, ma l’avevano anche ricoperta di attenzioni e di doni. Questa famiglia rimaneva per la balia un sicuro appoggio.
Il mestiere della nutrice è andato scomparendo con l’introduzione del latte artificiale.

Nessun commento: