giovedì 6 novembre 2014

Antichi mestieri


MANISCALCO
Il maniscalco, un uomo curvo sul ferro rovente, che nella piccola bottega vibrava il colpo sull’incudine e di sottofondo si udiva lo scalpitio di un cavallo. I suoi occhi guardavano, scrutavano e costruivano un legame speciale col cavallo, simbolo di libertà e potenza. Si iniziava a lavorare molto giovani nelle botteghe come apprendisti e si cercava di acquisire da bravi maestri i segreti dell’arte, una gavetta lunga per imparare questo mestiere fatto di tante piccole cose. Martello, pinze, ferri, fuoco, non si poteva sbagliare, perché non si poteva rendere zoppo un cavallo. La forgiatura doveva essere perfetta. Lo zoccolo del cavallo è l’organo più delicato dell’animale ed è necessario proteggerlo, pena la sua vita. Far combaciare perfettamente l’orlo del piede con la faccia del ferro, appoggiato ancora rovente sullo zoccolo dell’animale, era un’operazione di grande difficoltà e per compierla servivano pazienza, abilità ed ingegno. Un’arte, iniziata con l’allevamento del cavallo migliaia di anni fa, è termina intorno agli anni '50, quando la tecnologia ha sostituito l’abilità artigiana con tecniche più moderne.

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