giovedì 9 ottobre 2014

Antichi mestieri


LA LAVANDAIA
La lavandaia, un antico mestiere scomparso, era solita lavare i panni dei signori che potevano permettersi di pagare una persona che adempiva alla richiesta. Ella lavava nel torrente con qualsiasi condizione atmosferica, inginocchiata nell'erba. Innanzitutto, faceva il giro delle famiglie per raccogliere i panni sporchi, poi al torrente svolgeva la sua opera. Adoperava la cenere del camino, l'acqua del torrente e tanto "olio di gomito" per strofinare e sbattere sulle pietre i panni. Talvolta, era necessario far bollire la biancheria sporca nelle caldaie, generalmente, capi più grandi e resistenti, come lenzuola e tovaglie, ottenendo così la sterilizzazione del bucato e l'eliminazione dei parassiti (acari, cimici, pulci). Dopo aver finito di lavare, la lavandaia stendeva i panni ad asciugare sull'erba. Li stirava e ripercorreva il giro per consegnarli: una persona controllava il lavoro fatto e pagava. Questo mestiere duro e faticoso, permetteva alle donne, soprattutto vedove o sole, di avere un ulteriore guadagno, aumentando quello delle campagne. Nel 1897, fu costruito il primo lavatoio pubblico: una costruzione coperta con vasche in pietra che permettevano alle donne di stare in piedi mentre lavavano i panni. Oltre il sapone solido a pezzi e la cenere di legna, le donne dell’’800 usavano anche la tavola per lavare, il colatoio, la conca. I panni, dopo essere stati asciugati, venivano trattati con delle foglie di alloro per dargli un buon profumo di bucato. Nel passato, la pulizia non era molto praticata e la gente cambiava solo l'abito. Con i lavatoi pubblici, al contrario aumentò il carico di lavoro, fino all’invenzione della lavanderia meccanica, che ha limitato la diffusione di microbi e virus, grazie al processo di sterilizzazione. Oggi, l’uso della lavatrice ha permesso alle donne di avere più tempo per se stesse, per la famiglia e per il lavoro. (Fra Indovino)

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