lunedì 29 settembre 2014

Il mio preferito

 

PAPERINO
Era il 1934, quando Donald Duck, il nostro Paperino, arrivò sulla scena, in un cortometraggio Disney: “La gallinella saggia”. La gallinella chiedeva aiuto a Paperino, per raccogliere il grano e fare delle buone torte ai suoi piccoli, ma lui come rifiuto inventava di avere il mal di pancia. Una personalità priva di buon senso, di razionalità, istintivo, simpatico, affettuoso, di compagnia e di buon cuore, ma sfortunato, che preferiva starsene tutto il giorno a lasciarsi dondolare sull'amaca, magari a sognare qualche momento di felicità o di successo, non inseguiti a tutti i costi. Fu creato per essere un personaggio non dai grandi pregi, invece ispirò da subito grande simpatia e divenne l’antagonista del già affermato divo dei cartoon: Topolino. Paperino piaceva, perché poteva fare tutto quello che a Topolino non era concesso: poteva essere invidioso, malizioso, tenero e affettuoso. Era esattamente l’anti-eroe non ossessionato dalla vita, con mille difetti in cui tutti si sono identificati. Delle sue sventure, il pubblico ha riso con lui.
Il papero vestito da marinaio nacque come cartone, poi divenne anche un fumetto per opera di Carl Barks, il quale costruì tutto un contesto narrativo preciso: la città di Paperopoli, in cui farlo vivere; una affettuosa famiglia, i cui membri, Paperina la fidanzata, il famigerato zio Paperone ultramiliardario, i nipotini Qui Quo Qua, nonna Papera, il cugino Gastone hanno arricchito le storie.

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