martedì 3 giugno 2014

Sagittario

 

« Ho vissuto per molto tempo nell'oscurità perché mi accontentavo di suonare quello che ci si aspettava da me, senza cercare di aggiungerci qualcosa di mio... »
Questa frase è imputabile a John Coltrane unico figlio di John Robert Coltrane, sarto e con l'hobby della musica (suonava l'ukulele e il violino) e di Alice Blair, crebbe con la cugina Mary a High Point. A dodici anni perse il padre e fu poi colpito da altri lutti familiari. A tredici anni entrò nella banda dei boy scout come clarinettista e al liceo iniziò a suonare anche il sax contralto.
Seleziono e incollo da Wikipedia: "quando Sonny Rollins tornò a ritirarsi dalla scena, come faceva di tanto in tanto, Miles Davis dovette trovare un sostituto. Philly Joe Jones convinse Miles a chiamare Coltrane per un provino. Davis all'inizio non era entusiasta perché aveva ascoltato Coltrane anni prima in una sessione con Rollins, che era stato nettamente superiore. Dopo il provino, però, ne fu impressionato. Coltrane conosceva tutti i brani, teneva anche i tempi velocissimi, aveva un'esecuzione fluida, armoniosa, senza intoppi.
Coltrane si comportò come sempre: sfruttò l'occasione di incontro con un collega più esperto per fargli mille domande. Davis era un uomo che guardava la realtà con occhio lucido, disincantato, talora cinico. Era privo di autentica fede religiosa, in fondo anzi diffidava delle religioni. Nell'organizzare la sua musica non diceva nulla, non spiegava niente a nessuno, manteneva il segreto sulle strutture, sulle soluzioni armoniche, su tutto. Spesso dava le spalle al pubblico per inviare, non visto, segnali gestuali ai suoi. Oppure sussurrava loro all'orecchio.
La musica di Davis si offre all'ascolto come un oggetto sonoro liscio, perfetto, senza cuciture visibili, che non si può capire e smontare. Coltrane, al contrario, aveva una visione del mondo intrisa di irrazionale: divorava libri su qualunque argomento che non fosse scientifico, e talora anche libri di scienza, che comunque leggeva come se fossero libri sapienziali. Però in musica era concreto, pragmatico, materialista: di ogni nota, accordo, progressione, voleva sapere che cos'è, come si fa, come si chiama".
Perchè ti racconto questo Sagittario?
Perchè vorrei invitarti a diventare il John Coltrane che sei sempre stato e invitarti a considerare che non sei il Miles Davis della situazione.
La musica apparentemente è la stessa ma l'approccio è diametralmente opposto.
Usa queste due ultimi termini come parole chiave per ciò che farai in futuro. (da Oroscopo Spiritual)
bello, stavolta mi piace

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