domenica 3 novembre 2013

Divagazioni filosofiche .....da elucubrazioni mentali


di una serata autunnale. Considerando il periodo, non specificatamente italiano, perché tra Halloween e giorno del ringraziamento, si tratta di tradizioni d'oltreoceano, che vedono come protagonista - in tavola - il povero tacchino. Cosa c'entra questo con la filosofia, direte voi? E' presto detto. Ecco qua in cosa sono incappata poco fa. 
Tacchino induttivista
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Un tacchino, il protagonista dell'esempio sulla debolezza del pensiero induttivo
Il tacchino induttivista è una metafora ideata da Bertrand Russell e ripresa da Karl Popper, mirata a confutare le pretese di validità dell'inferenza induttiva per enumerazione, cardine dell'empirismo tradizionale di filosofi quali Francesco Bacone, John Stuart Mill e delle disquisizioni del Wiener Kreis, il Circolo di Vienna dei filosofi positivisti logici, fondato da Moritz Schlick nella prima metà del Novecento (e animato da pensatori come Otto Neurath e Rudolf Carnap).
L'esempio del tacchino
Un tacchino, in un allevamento statunitense, decise di formarsi una visione del mondo scientificamente fondata (una wissenschaftliche Weltauffassung, secondo i neopositivisti del Wiener Kreis).
«Fin dal primo giorno questo tacchino osservò che, nell'allevamento dove era stato portato, gli veniva dato il cibo alle 9 del mattino. E da buon induttivista non fu precipitoso nel trarre conclusioni dalle sue osservazioni e ne eseguì altre in una vasta gamma di circostanze: di mercoledì e di giovedì, nei giorni caldi e nei giorni freddi, sia che piovesse sia che splendesse il sole. Così arricchiva ogni giorno il suo elenco di una proposizione osservativa in condizioni più disparate. Finché la sua coscienza induttivista non fu soddisfatta ed elaborò un'inferenza induttiva come questa: "Mi danno il cibo alle 9 del mattino". Purtroppo, però, questa concezione si rivelò incontestabilmente falsa alla vigilia di Natale, quando, invece di venir nutrito, fu sgozzato.»
da ridere in effetti c'è poco, se la si vede dal punto di vista del povero volatile. Ma tra coincidenze e assurdità di queste elucubrazioni, la risata è uscita spontanea .

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