lunedì 23 settembre 2013

Oggi ho scoperto che

siccome poco fa mi è venuta voglia dei "cicatielli", un tipo di pasta al sugo che preparava spesso mia nonna paterna e che è buonissima!, mi sono documentata sul web e ho scoperto intanto che non è tipica pugliese come pensavo e poi......

STORIA E RICETTA DEI CICATIELLI
contributo inedito  del dott. Antonio Stiscia
Di antichissime origini e legata alla tradizionale e gustosa cucina contadina, si racconta che secoli addietro una donna montecalvese, irritata dai tradimenti del marito, volle sfogare la rabbia che aveva in corpo,inventando una pasta. Il tutto appare comprensibile, se si pensa al modo in cui viene lavorato l'impasto (con buona foga), lo strappo del pezzo di pasta che viene accecato (cicato) con l'indice e il medio della mano, movimenti che ben esemplificano e testimoniano la rabbia della moglie cornuta, che riuscirà, proprio con questo piatto a riconquistare il marito.

La fantasia popolare é il sale di ogni civiltà e l'orgoglio di un paese, che con la più antica Sagra della Campania XXXIV edizione - 15 Agosto "Sagra dei Cicatielli e del pane di Montecalvo" cerca di mantenere vive le sue tradizione gastronomiche e folkloriche (Gruppo Folk la Pacchiana).

Ingredienti per 4 persone:
Farina di grano duro (saraolla) 400 grammi e acqua tiepida (per l'impasto)
Condimento: 3 varianti-connesse alla stagione:
- Ragù di carne con la braciola (braciola della moglie);
- Con i broccoli (scaldati con i cicatielli) e conditi con la scardella (pancetta a pezzetti soffritta in olio extra vergine di olive delle colline irpine; N.B. i broccoli nella tradizione montecalvese vengono considerati afrodisiaci e fertilizzanti il seme maschile "chi si magna lu ruoccolo s'adda sta fermo cu lu paruoccolo";
- Con passato di pomodoro fresco  e condimento di ricotta salata (fresca o stagionata)

Preparazione:
Si impasta la farina con l'acqua tiepida, energicamente, e fino a formare un pane di pasta elastica e compatta, che si lascia a riposare per qualche minuto.
Con un coltello si procede al taglio della pasta, ricavandone alcuni pezzi fusiformi che adagiati su di un piano di lavoro, vengono affusolati dallo sfregamento congiunto delle mani sulla pasta, che assume la forma di un lungo fuso (cingolo), dal quale con un movimento combinato (pressione dell'indice e del medio della mano) si incava la pasta che viene strappata dal cingolo per diventare cicatiello. (FONTE)
ecco perché si chiamano cicatielli! Perché vengono accecati col dito! Sì ricordo bene la loro preparazione, e mia nonna che ad uno ad uno li "accecava"!

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