martedì 16 ottobre 2012

Diario di "bRoDo"

BUOOOOOOOOOOOOOONGIORNO!
PENSAVO.....
il cuore è un muscolo involontario, un muscolo che non possiamo controllare. E quindi ci sta anche il discorso dei sentimenti, che vengono da là, e che non si riescono a controllare, dove andare, come uscire e quando uscire. Al cuore non si comanda, in tutti i "sensi" - uauaua :D.
Personalmente sono istintiva, ma non intuitiva, non ho intuito, che non sbaglia (quasi) mai, vado di istinto. Mi baso sulle sensazioni, non sull'intuizione, che, se ci si riflette, dipende dalla ragione, mentre le sensazioni riguardano la sfera emotiva (il cuore), e infatti sono a casaccio, incontrollabili, non si sa da dove provengano, né quando. Il cuore quindi coglie le cose a casaccio, in modo incontrollato, senza poterle ancorare a qualcosa di concreto e riscontrabile, mentre la mente, con l'intuito, segue un percorso logico e "reale" che per questo raramente si sbaglia.
MI DICEVA
Romola che dalle sue parti ci sono persone, testimoni tra l'altro attendibilissimi, che dicono di aver visto gli UFO! Delle sfere luminose fluttuanti provenire dalle montagne sostare là per un po' e poi volare via  Che interessante!!

L'AMBIENTE IDEALE.
Riflettevo poco fa che tanto fa l'ambiente in cui cresciamo. Consideravo che mio nipote Luciano è un traffichino come pochi, entra nel bar vicino casa sua, saluta tutti, fa quello che vuole :D e dovunque va è così. E io da piccolina ero come lui. Sono cresciuta nel paese di mia nonna, e non so dire quanto amavo quell'ambiente, piccolo e raccolto. Quell'ambiente me lo sento adatto. Ora non dico San Sebastiano, il paese di montagna, dove, dalla casetta nostra che era in alto, si vedeva l'inizio e la fine del paese, ma Città S. Angelo sì, non è piccolissimo, ma è comunque raccolto Dovunque andavo, tutti mi facevano le feste, salutavo tutti, conoscevo tutti e tutti mi conoscevano. Entravo nelle case, così senza pensarci. Era come una enorme famiglia. C'era spontaneità, niente fronzoli, niente timidezza, era tutto naturale. Tanto che quando ci trasferimmo a Pescara, (abitavamo in centro allora), la prima volta che uscii con mia mamma, le chiesi "perché tutti non mi salutano?". Per me è stato uno choc, gente sconosciuta, che nemmeno si guardava in faccia per strada, figuriamoci entrare nelle case, anzi, poco poco guardavi un attimo dentro dal di fuori si insospettivano.  E' stato un trauma. :D  in questo nuovo ambiente così dispersivo, grande, che bloccava la mia spontanea indole estroversa, non mi ci trovavo proprio, rispetto all'ambiente raccolto del paese. Mi rendo conto, ora sempre di più, che è quella la mia giusta dimensione.
LA LUNA NON PUO' ESSERE MAI TRISTE
i suoi quarti possono andare sempre e solo all'insù, ai lati, e va bene, ma all'ingiù mai. Può solo sorridere. Che bello.

Nessun commento: