venerdì 27 luglio 2012

I viaggi nel passato


giusto poco fa ero alle prese con questo discorso che mi interessa tanto, sul passato e l'importanza di ciò che è stato. Per me, come per altri che per indole la vedono come me, il legame con il passato è fondamentale per non perdere noi stessi, le nostre radici, per ricordare sempre, anzi non dimenticare mai, chi abbiamo amato e ci ha amato, e tutto quello che ci ha dato, che sono punti essenziali per sapere chi siamo. C'è chi, comprensibilmente, vive male questi viaggi nel passato, li fa ugualmente, ovvio, come tutti, ma con una notevole carica di malinconia in quanto quei momenti, o luoghi, o persone, non ci sono più. Per questo è comprensibile il loro stato d'animo. Anch'io ho malinconia, e nostalgia per ciò che non è più, ma non riesco a non conservare questo legame. Vedo la vita come un insieme incessante di momenti, protesi in avanti, e che si chiuderanno in cerchio, quando tutto tornerà nel punto in cui tutto ha avuto inizio. Ecco forse va bene questo paragone: è come se fosse un gomitolo, che si dipana nel tempo lungo uno stesso filo, nel tragitto si intreccia con altre matasse, magari si ingarbuglia (e non poco) fino a svolgersi del tutto, e i due capi estremi arrivano a toccarsi tra di loro. Io sono quel filo, del prima del durante e del dopo, sono tutta lì, con i prima e il dopo che si parlano, si influenzano, si ricordano, e mi ricordano chi sono. I viaggi nel tempo dunque sono fondamentali e utili, capisco bene un animo che come il mio ha desiderio di aggrapparsi al passato, o di rivolgerci lo sguardo sempre più spesso, man mano che si va avanti. E mai, mai rinnegarlo, sarebbe come rinnegare se stessi, cosa ingiusta e tra l'altro nemmeno fattibile. Penso che il nostro passato sia insieme a noi sempre, lo portiamo dentro, nel presente che è nel nostro futuro sarà passato. La vita è continuità, per me, e il passato è la componente temporale forse più importante, perché ti condiziona nel presente sulle scelte future. E ti permette sempre di tenere d'occhio te stesso, di conoscerti fino in fondo, di capire quello che conta e di vivere in base a questo. E' un insegnante anche più dell'esperienza del momento. E soprattutto è un modo per continuare ad avere la presenza di chi è assente. Ecco perché mi piace tanto che mi tenga per mano.

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