lunedì 14 novembre 2011

Diario di "bRoDo"

buongiornuuuuus
come va come va? tutt'ok tutt'ok. Dimmi tu se devo avere in testa sta canzone di Al Bano e Romina Power... e dire che appena svegliata canticchiavo la musica del Carosello. Mah, che stramberie.
E A PROPOSITO DI STRAMBERIE
siccome non sono normale, ogni tanto la mia mente svalvola e se ne esce con pensieri matti e alquanto buffi. L'altra sera, avevo il computer spento davanti, e mi sono soffermata sulla mia immagine riflessa sul monitor. Da là ho constatato che nello schermo da 17" rientravo con un certo disavanzo ai due lati. Là per là mi ha soddisfatto la cosa, finchè non ho realizzato che 17" non sono pochi, quanto a cm, quindi rientrarci, pur con disavanzo, non significa che sono "stretta". A quel punto mi sono messa a ridere, perchè ho constatato che più che stretta ero scema.
MANTENENDO UN TONO DI ILARITA'
Ho visto l'ultimo film di Checco Zalone, "che bella giornata", e mi ha fatto particolarmente ridere una scena in cui lui, parlando con degli arabi, si mette a fare la "predica" (buonista) sul rispetto per le donne, che loro non hanno, visto che fanno portare il velo, le trattano da inferiori, e questo "non sta bene, non è bello, insomma", ecc ecc, e subito dopo chiude il discorso e fa "o maaaaa, porta 5 caffè, e subito! e non lo fare acqua acqua!" Tanto per rispettare le donne. Mi ha fatto troppo ridere.
Sempre vedendo il film, mi è venuto in mente un quesito. Anche lì, come in tutti i film, passati e non, ambientati al sud, specialmente le commedie e i comici, si mette in evidenza il fatto che nel meridione è tutto in sovrabbondanza, in primis per il cibo. Riunioni familiari affollate, feste e cerimonie interminabili, bomboniere, regali, tutto in eccesso. E mi sono chiesta il perchè. In effetti, al di là delle esagerazioni cinematografiche, è veramente così. Andando da nord a sud, è un crescendo. A nord sono più parchi, tirati, non hanno questa mentalità, si dice infatti che il nord è più freddo (sarà forse, come dicono alcuni, anche un fatto climatico, chissà), mentre andando verso sud si va aumentando man mano, fino al massimo: forme di pane enormi, porzioni enormi, ti riempiono di roba. Una forma di calore, generosità e anche ottimismo, se vogliamo. Da cosa dipenderà questo modo di fare? Che va avanti da generazioni e generazioni, tra l'altro. Da cosa avrà preso il via, quale evento (o eventi) avrà posto le basi di questa usanza? Sicuramente a sud danno molta importanza alla famiglia, le riunioni familiari, anche nei vari gradi e sottogradi. E poi quella tendenza ad abbondare da cosa deriverà? Di sicuro ha origini ancestrali, forse legate ai raccolti, a "riti" quali vendemmie e mietiture, quindi i frutti del lavoro quindi i segni di benessere. Non so, sto ipotizzando. Vedo di documentarmi meglio, perchè sta cosa mi incuriosisce.
MI E' RIMASTA TANTO IMPRESSA LA FRASE
"Una felicità solo felice"
sentita in un film, tra l'altro di due comici italiani. La trovo seria e significativa. Perchè parla della felicità vera e propria, che è quella SOLO felice, cioè priva di quel senso di amarezza o di incompiuto, di qualcosa che manca, fosse pure un puntino, per essere totalmente felice. Una felicità piena, fatta SOLO di felicità. Io la trovo bellissima.
OGNI GIORNO NE SUCCEDE UNA
per cui torno alle mie solite riflessioni da "santona". Specie poi se c'è di mezzo qualcuno a me caro e che non ci sta bene. La vita è difficile, si sa, per chi più per chi un po' meno, ma non è mai facile. Tutto sta a con che spirito si affrontano le cose. Vedo, con grande sconforto, che la maggior parte invece affronta male le cose più stupide, più banali. E quelle più grandi evita proprio di affrontarle. Ma a che serve fare così? Ogni persona è un mondo definito, ha un inizio e una fine. E' inutile che dica "che ne so cosa voglio domani". E perchè, chi lo sa cosa vuole domani? Dico io, perchè pensare a cosa vuoi domani? Pensa a cosa vuoi ADESSO, e segui quello. Tanto per quanto fai, non puoi evitare errori, se poi capirai che di errori si è trattato. Quello che vuoi ora lo sai, e sicuramente sai cosa non vuoi in base alle esperienze passate. Seguire quello che si vuole, come quello in cui si crede NON E' affatto un limite a se stessi, non ti impedisce niente. Al contrario, pensare che non sai cosa vuoi domani  non è essere aperti a tutte le possibilità, anzi, ti blocca, perchè per questa incertezza che ti poni davanti, l'unica cosa che puoi fare è stare fermo, e aspettare casomai che siano gli eventi a decidere per te. E questo non è limitante? La vita ti cambia davanti, ti mette svolte quando meno te lo aspetti, e nel momento in cui sai cosa vuoi, e in cosa credi, ti comporti in base a questo, segui un obiettivo, il che E' in sé una certezza per il futuro,  e assolutamente non significa accettazione nè rassegnazione. Vivere col timore di sbagliare, di fare scelte sbagliate, porta spesso solo ad agire in modo sbagliato nel presente, ad agire goffamente e alla buona, tanto per non dirsi in futuro "se avessi fatto", per poi fuggire di fronte alle conseguenze, altro grosso errore. E per forza poi in futuro ti ritrovi un passato pieno di errori, continuando a non sapere dove andare, in cosa credere o cosa volere, perchè si pensa solo a non voler fare gli stessi errori del passato. Ma così non si va avanti, e questo non va, perchè la vita è una linea, non nel senso dritta, perchè le curve le ha, intendo a senso unico. E la persona anche è lineare, è fondamentalmente la stessa nel corso del tempo, ed è innanzitutto questo che deve capire, chi è o chi vuole essere. Sentire malessere per la monotonia, o timore di non avere possibilità e quindi crearsene forzando le cose o anche la propria natura, porta solo ad altro malessere. Come diceva giustamente E.A. Poe,  per quanto fai, per quanto lontano vai, per quanto cerchi di vivere pericolosamente, metterti alla prova, puntare ad una vita che ti riservi sorprese ogni giorno per non precluderti ogni tipo di possibilità, non è altro che una fuga da te, dai tuoi pensieri e preoccupazioni, o dal malessere che provi, ma per quanta distanza metti, alla fine ti ritroverai sempre davanti te stesso, perchè da se stessi non si può fuggire.
 

2 commenti:

mothy ha detto...

Buongiorno Elas ANGELA, spegni un pò il cervello, ti prego, troppi quesiti tutti insieme e poi argomenti belli tosti tutti insieme:-)))))In questo momento commenterò solo il pensiero di Poe:.......ma per quanta distanza metterai, ti trovi sempre di fronte a te stesso.....È vero, in ogni occasione della vita si può sfuggire, trovare alibi e scuse i più credibili anche per gli altri, ma prima o poi è inevitabile scontrarsi con sè stessi. Il problema che è meglio incontrarsi subito con se stessi perchè far passare tempo crea solo un aspetto duale in cui non ti ritrovi più, perdi il vero senso della realtà... e sei un uomo vuoto

§^_^§ ha detto...

non sai quanto lo vorrei, Angyyy, ma non trovo il pulsante off :D E non immagini come mi si affollano in testa, tanto che spesso faccio solo confusione.
Dici bene, un uomo vuoto, rispecchia perfettamente la situazione a cui mi riferisco, che poi non è un caso isolato, purtroppo, ce ne sono molti che fanno così. Certo, è più facile fuggire, occuparsi la mente, distrarsi per non pensare ai problemi, e che ci vuole. Ma allora, intanto non coinvolgere altre vite, che magari a te tengono e vengono trascinate in modo sbagliato. E poi sì, puoi fuggire quanto ti pare, ritornerai solo e sempre davanti a te stesso, e con questa cosa bisogna fare i conti.