sabato 12 novembre 2011

Diario di "bRoDo"

'ngggiorno!
oggi se la giocano sole e nuvole. Il primo tempo si è chiuso 1-0 per il sole, ma c'è al momento una rimonta delle nuvole grigionere. Esito incerto, pronostico discutibile. Si accettano scommesse.
LE LACRIME, GOCCE DI ANIMA.
A proposito del discorso su emozioni, e dove sono andate a finire. Scientificamente parlando, tanto per "sezionare le emozioni" :D, la lacrima non è altro che questo: 
Il film lacrimale (o lacrima) è una struttura liquida che ricopre la congiuntiva palpebrale bulbare e la cornea, prodotta dall'apparato lacrimale. Esso è composto da una porzione secretoria (ghiandole e dotti secretori), che secerne la lacrima, ed una escretoria, che drena la lacrima verso il naso e la gola.

e qui la scienza si ferma. E si entra nel campo emotivo. Si piange, perchè si piange? Per un dolore o una gioia o per malinconia, quindi un'emozione, quella che sia, che letteralmente sgorga dall'anima. Non posso fare a meno di domandarmene il perchè. Vabè, giustamente, allora la risata? E' l'espressione fisica di un'emozione, la gioia. Anche le lacrime sono un'espressione fisica di un'emozione, ma hanno in sé qualcosa di poetico, forse mistico, che poi sgorgano dagli occhi, un'immagine molto significativa. Sono infatti presenti in miti ed aneddoti, soprattutto orientali: le stelle cadenti sono le lacrime di San Lorenzo; le perle sono lacrime degli dei. Il pianto è sicuramente liberatorio, uno sfogo fisico che svuota l'anima, la alleggerisce "lavandola" e liberando le emozioni. Un atto fondamentale, che di conseguenza non va sprecato. Shakespeare dice "un derubato che sorride al ladro ruba qualcosa al ladro, ma chi piange per un dolore vano ruba qualcosa a se stesso". E anche qui ci prende. Piangere per un dolore vano è uno spreco di lacrime, cioè di gocce di anima, cioè di parti di noi. Mi piace questo argomento, e mi piace notare che, dalla descrizione puramente scientifica del fenomeno fisico in sé, si arriva a parlare di anima. Quelle che ad analisi superficiale sembrano solo un fenomeno insignificante, a rifletterci, sono loro stesse "il significato".
E voglio aggiungere questo. Tempo fa, mentre piangevo per la malinconia di un avvenimento, in un attimo di razionalità, ho realizzato che due lacrime, una per occhio, stavano scendendo lentissimamente perfettamente sincronizzate. "Lacrime gemelle". Notato questo, mi sono soffermata con tutta l'attenzione. Nessuna delle due ha accelerato, neanche di poco, erano nella stessa posizione di discesa, e hanno percorso il tragitto insieme, fino alla fine, tanto da portarmi a sorridere, mettendo così fine al momento di pianto. Chissà cos'erano, tutt'ora me lo chiedo, chissà da che parte di me venivano, chissà perchè insieme, così.  Ci sarà pure un significato di questo. A me piace pensare di sì.
HO TROVATO QUESTA FRASE:
"Ti amo non per quello che sei tu ma per quello che sono io quando sto con te".
A me piace. Può suonare egoistica. E invece non lo è. Quando si sta con chi si ama e che ci ama, si sta bene con se stessi, chi ci ama tira fuori tutto da noi, e, amandolo, ci fa amare noi stessi. Pavese dice "L'amore non ha il potere di mettere a nudo uno di fronte all'altro, ma di mettere a nudo ciascuno di fronte a se stesso " e condivido del tutto. Quando due persone si trovano, e si piacciono, tirano fuori ciò che sono, "si mettono a nudo" e hanno di fronte sia l'altro che loro stessi  Nel momento in cui l'altro ama ciò che vede di noi, e quindi ci sentiamo amati in ciò che siamo, amiamo anche noi stessi e quello che abbiamo messo a nudo, ci sentiamo importanti, belli, speciali, per cui oltre all'amore per ciò che lui è, gli ridiamo amore per come ci fa sentire bene con noi stessi (=ti amo per ciò che sono io quando sto con te). Per lo stesso princìpio, di contro, avere a che fare con qualcuno che non ci ama, ci crea malessere, in alcuni casi arrivando addirittura ad odiare noi stessi, perchè, pur volendo bene all'altro, non ci si sente amati, quindi nemmeno noi ci amiamo, non ci piaciamo. Ecco perchè dico che il sentimento non corrisposto non è amore. Si può ammirare qualcuno per come è, stimarlo per ciò che vediamo, ma quello non è amore, non si è messo a nudo e non ha interesse a vedere ciò che l'altro è, quindi è un sentimento non ricambiato, che mantiene le distanze tra le due persone, senza avvicinarle, senza scambiare niente, e resta fine a se stesso. L'amore è tutt'altro. Ecco quindi che ti amo per ciò che sono quando sto con te non è egoismo, ma è sentirsi bene con se stessi, amare  ciò che siamo e sapere di poterlo essere liberamente grazie all'amore dell'altro. E per l'altro è lo stesso grazie all'amore tuo per lui. Perchè l'amore è sempre uno scambio reciproco.
....Uffa però. L'altro giorno dicevo a Romola che mi sento una santona. Ragiono troppo, penso troppo, ogni parola mi ispira un quesito. Una specie di santona sono. Indosserò una tunica, mi farò crescere i capelli fino alle ginocchia. E la barba. Anzi no, la barba la faccio crescere agli altri.

6 commenti:

mothy ha detto...

Eccoci qui, benvenuti al "mondo di elas.... "elas angela" parente di Piero Angela? Il corpo umano è una fantastica combinazione di parti meccaniche che mettono in funzione una serie di meccanismi puramente tecnici,nel contempo questi meccanismi sono coordinati alle emozioni:-) se ci soffermiamo a pensare noi viviamo in una scatola fantastica, dove abbiamo ingranaggi, che hanno una funzione multipla. Il cuore batte per pompare il sangue.......ma il cuore batte di più anche per l'emozione! Oh sto entrando in una confusione pazzesca, vivo in un corpo mega-funzione, wow. Se ho voglia di piangere non mi chiedo come avviene, piango di gioia e di tristezza....e basta:-)

§^_^§ ha detto...

ahahahaah! Elas Angela!! Eh magaari fossi parente a Piero! Davvero, è una macchina perfetta, a livello scientifico. Ma quello che ha di più straordinario -emozioni e sentimenti-non è spiegabile scientificamente. Ah dillo a me, Angy, ci sono periodi in cui piango più spesso che no. Se non mi trattengo non mi trattengo. E in quel momento piango e basta. Queste cose non sono soggette alla ragione. (tra l'altro la mia ragione "razionale) funziona poco :D)

sonia ha detto...

mamma mia che argomento!
sembra quasi che tu mi legga nel pensiero.
proprio ieri guardavo il mio cagnolone, e con mio marito ci stupivamo ancora di quanto sia intelligente, e quando lui ha ripetuto la vecchissima frase "gli manca solo la parola" io dentro di me ho pensato:"e le lacrime!"
chissà perchè gli animali non piangono?magari lacrimano, ma non nel senso del pianto.
io sono stata definita "incontinente lacrimale"
nel senso che la maggior parte delle mie emozioni mi portano alle lacrime, di gioia,dolore o rabbia.
non le tengo proprio, schizzano fuori prima che me ne renda conto ed mi rimane la faccia congestionata e gli occhi rossi per un sacco di tempo!
ma a proposito, Elas, hai accennato al tuo occhio, ma cosa gli è successo?
troppo ricamo?
troppo pc?
troppo poco sonno?
ho avuto l'impressione che eludessi le domande di Angela circa il tuo occhio...mi sono sbagliata?
baci baci sparsi ed abbondanti

§^_^§ ha detto...

:DD "incontinente lacrimale" è magnifico! Un'intera espressione verbale da adottare, Sonia :DDD Pensate che per mia mamma io non piango mai. Il pianto in effetti prima (intendo bambina-adolescente-ragazza) lo consideravo un momento intimo, con me stessa e spesso mi trattenevo per non piangere davanti agli altri (anche durante i film, alcuni dei quali per me sono veri aprirubinetti). Quando è morto mio padre c'è stato come un segno di stacco tra "pre" e "post", in cui piangevo senza versare una lacrima, non uscivano proprio, e nemmeno la voce, se non una specie di grido soffocato assolutamente afono. A lacrime asciutte. Una sensazione orribile. Dopo di allora, ne ho versate tante. NOn mi freno più, chi c'è c'è dove sto sto. Una fontanella.
Sonia, quanto al mio occhio, oddio, non mi sembra di aver eluso le domande di Angela, forse mi è sfuggito qualcosa. Ho un'infiammazione della palpebra, che tarda a passare. Prima mi ha preso l'altro occhio (che ora è guarito) e adesso questo. Sì penso sia troppo pc-troppo ricamo-troppo poco sonno tutti insieme. Una seccatura, più che altro, specie perchè gli occhi proprio non si possono non usare. Baciuzzi anche da me :))

mothy ha detto...

Propongo un incontro fra noi per dar sfogo all'incontinenza lacrimale :-), di quale origine sia: gioia, dolore, stupidità!!!!!! LACRIME NO STOP

Sonia ha detto...

Si si si, la piantoterapia ;-))) giuro che mi viene da ridere, solo il pensiero di tre pazze che si incontrano per piangere insieme e poi tornare alla vita di tutti i giorni...mi fa ridere!
Insomma,funziona !