venerdì 23 settembre 2011

Diario di "bRoDo"

'giorno
tempo assolutamente, più che incerto, indeciso. Non si sa cosa vuole fare. Quindi, meglio uscire con maniche corte ma giacchino, e l'ombrello, che non si sa mai. PS: oggi sto punzecchiosa rompigliona.
QUA QUALCOSA NON QUADRA - (QUA QUA QUA)
Leggendo in giro, vedo che tutti, ma tutti, dicono le stesse cose. Nel senso, si lamentano delle fregature, o che sono stanchi di capire. Ma se tutti si lamentano, significa che non c'è una controparte. Tipo il discorso dell'ipocrisia, oh, tutti quanti dicono di odiarla, ma se TUTTI la odiano, dov'è l'ipocrisia? non esiste, visto che la odiano tutti. Il problema non c'è. Stessa cosa sul capire ed essere capiti. Qualcosa non va. Da qui, il quesito del giorno (oggi è la giornata di qui que quo e qua). 
 QUESITO DEL GIORNO
Se tutti si lamentano di non essere capiti e di essere stanchi di capire, dove stanno quelli che non capiscono?
MA POSSIBILE
che si complichino sempre le cose quando sono semplicissime? Mio nipote Luciano, che ha un carattere vivacissimo, ma secondo mia mamma eccessivamente agitato, quindi preoccupante, è molto amato a scuola dalle maestre. Però, santo niente, se lui fa errori, dovrebbero correggerli, no? Continuare a mettergli "bravissimo" solo perchè quella faccetta ti squaglia, e anche se fa errori obiettivamente gravi - salta le doppie, è senza accento - è del tutto deleterio per lui. Già non va bene se si fa in famiglia, perchè poi ha il mondo esterno da affrontare, ma dalla scuola non è proprio tollerabile. Adesso c'è la corsa ai ripari, e ti credo, ma che vuoi riparare più? Non bisogna mica essere il mago di Santokam (che non so chi sia) nè psicologhe di qualche tipo per sapere che se un bambino lo imbrodi tanto, poi non lo correggi, perchè nel momento in cui inizi a rimproverarlo, lui la vede come offesa personale, non capisce perchè prima lo hai tanto esaltato e ora lo riprendi, pensa che ce l'hai con lui, e NON IMPARA UN BENEMERITO NIENTE. Già Luciano ha un caratterino niente male, mettici pure il vizio, andiamo bene. Figuriamoci se io non sono di parte. Ma so che il peggio è per lui, mica per me, se non gli insegno e gli faccio capire (ovviamente rispettando il suo carattere e senza umiliarlo o mortificarlo) che non gli è permesso e concesso tutto, e che deve imparare a conoscere e riconoscere i propri limiti ed errori. E questi sono insegnamenti di base.
SPOCCHIA LA RANOCCHIA
ma che buffa. A questa il nome Spocchia  si addice molto, ha propiro la faccia da spocchia.
CHI MEGLIO DI UNA PECORA PUO' PUBBLICIZZARE UNA SCIARPA DI LANA?
Ecco a voi, Otildo. "Il pecoro" tilda marito della Otilda, entrambi fatti da Romola, naturalmente, appositamente scelto per sfilare con la sciarpa che ho appena finito
una serie lunghina, sì, ma di dritti e rovesci! E ci ho messo un secolo per finirla...non ho parole. 
AMARE QUALCUNO 
che mi ama a sua volta, per me è come sentire il tepore di una coperta, un calore costante che mi riscalda. Ed è un senso di appartenenza. Come quando senti di appartenere ad un luogo, ad esempio, i cui colori, luci, persino odori, riconosci e senti familiari. Non è il luogo ad appartenerti, sei tu che senti di appartenere a lui. E allora capisci che sei esattamente dove devi essere. 
Ecco, è questo.

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