domenica 4 gennaio 2009

ieri sera...

cioè...notte, è uscito un bel discorso con Emma. Per essere tra le prime considerazioni del 2009, è stata una cosa davvero interessante. Si parlava della vita di oggi, concordavamo che sembra tutto, ma proprio tutto, più difficile. E a me è tornata in mente una cosa che ho sempre pensato (e meno male che anche Emma, che è più grande di me, si è trovata d'accordo): da piccolina, svariati anni fa (:P), ogni cosa mi pareva semplice e bella, a dimensione umana. C'era più solidarietà, cioè le cose venivano semplificate, non complicate come oggi. La tv, ad esempio, parlava a te, non al vuoto. Come la pubblicità (il mitico carosello): "la gomma del ponte. Ricordate, questa è la gomma del ponte", come a dire "non vi sbagliate". Oppure, per le casalinghe, i prodotti di pulizia venivano reclamizzati (ecco, sì, la reclame :D) con tanto di dimostrazioni, e il nome del prodotto lo ripetevano di continuo. Non so, tutto sembrava informale, amichevole, fatto per accomunare, non per appiopparti qualcosa. Io ed Emma abbiamo ipotizzato varie risposte. E va bene pure chi dice che le cose evolvono, (sì, ma allora perchè alcune non lo fanno mai? Vedi la politica). Ma perchè in questo modo? Sarà che il mio desiderio di vita sarebbe in un paese con inverni di neve e estati fresche, molto verde, una chiesetta e tutti che si conoscono. Con un negozio per ogni bene di necessità, dove il panettiere riserva il pane per ogni famiglia, perchè le conosce tutte. Fermo restando questo:
che sarà oggi? Perchè non è più così? O forse non lo è mai stato?

4 commenti:

Katiuscia ha detto...

proprio ieri in tv sentivo un signore che parlava della sua azienda di Norcia e diceva una cosa bellissima: "abbiamo lavorato tanto per lasciare tutto com'era"! bello il tuo sogno....io nel mio piccolo lo ho realizzato! esistono ancora questi posti.....bisogna solo cercarli! kat

§^_^§ ha detto...

questo mi consola, kat, ma tanto tanto. E' bello quando i sogni si realizzano, bello..è il massimo. Io vorrei tanto viaggiare, vedere più possibile, ma poi tornare là, nel posto dove tornerei sempre, quello dei miei sogni.

Anonimo ha detto...

Anch'io tante volte ho fatto questa considerazione, ad esempio ireir sera quando siamo rienrati a cas mia mi sono guardata in giro per trovare un parchiggio per Camillo ma era tutto pieno e gli ho detto " Però quando sono venuta ad abitare qui più di 25 anni fa non c'erano tutte queste macchine al massimo era 3 o 4 macchine e tutto lo spiazzo era tutto nostro per giocare", avevo 13 anni quando sono venuta ad abitare in queste case popolari e in quel tempo per Vasto c'erano pochissime macchine e la gente mi sembrava che erano più alla mano e gentile ora mi sembrano così arrabbiati e vanno tanto di fretta che non ti guardano più in faccia, anche ora che siamo sotto le feste fino ad una decina d'anni fa se t'incontravano o andavi a fare la spesa ti auguravano sempre il bion Natale e Felice Capodanno ora nemmeno ti rispondono e se lo fanno ti rispondono a mezza voce, eh sì siamo proprio cambiati ma in peggio.
Annalisa

§^_^§ ha detto...

Infatti. Evolvere sì, vabè, ma perchè in peggio? Da piccola spesso stavo al paese di mia nonna (specie alle feste comandate), e mi piaceva il fatto che tutti si conoscevano. Chiunque incontravi salutava, e si fermava a parlare, chiunque nessuno escluso. Tanto che quando siamo venuti a Pescara, la prima volta che sono uscita con mia mamma per fare la spesa, le ho chiesto "ma perchè tutti non mi salutano?" :P scema ero e scema sono, ma questo per dire, a me sembrava strano che non ci si conosceva. Erano tutti estranei per me, e io per loro. Allora mi sembravano tutti più felici, oggi no. Non so perchè, forse solo perchè ero piccola. O anche perchè uno dei miei errori è sempre stato quello di dare per scontato che una cosa (soprattutto se bella) è così ovunque e per chiunque. Invece no.