giovedì 28 gennaio 2016

Aspettando il Carnevale


Sandrone
Sandrone è una maschera tradizionale modenese del XIX secolo. Rappresenta un contadino zotico e grossolano con faccione bernoccoluto e naso rosso. È un gran lavoratore pieno di buon senso ma ama le zuffe e menar le mani, a ragione o a torto. Gli piace bere e porta sempre con sé un fiasco di vino rosso. È una sorta di portavoce del popolo umile, maltrattato e sempre in cerca di stratagemmi per sbarcare il lunario. Indossa abiti popolani di foggia settecentesca: giubba di velluto a coste, calzoni al ginocchio, calze lunghe a righe e gilet. Ai piedi porta scarponi da contadino e in testa un cappello floscio che sembra una cuffia da notte. Circa a metà dell’800 compare anche la figura della moglie Pulonia: si inizia a formare così la famiglia Pavironica che si completa con il figlio Sgorghìguelo. Le tre maschere, da oltre un secolo, allietano i modenesi durante il Carnevale quando i cittadini si affollano in Piazza Grande per assistere al tradizionale “sproloquio”, il discorso che i tre pronunciano dal balcone del Palazzo Comunale. Parlano in dialetto modenese muovendo critiche bonarie all’amministrazione locale e facendo commenti sagaci sulla vita cittadina.

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