mercoledì 27 agosto 2014

Viaggiamo?


ma sì, dai.
Questo per me è uno dei migliori modi di viaggiare, anche se ci sono luoghi in cui, francamente, mi piacerebbe essere, e non solo con gli occhi. Il fatto è che nel mio caso, ed è una caratteristica di famiglia, sono sempre andati molto meglio i viaggi improvvisati di quelli organizzati. Questi ultimi hanno sempre avuto contrattempi, piccoli e grandi, che li hanno sistematicamente guastati. Poi c'è il fatto che prepararsi per partire è una fatica assurda, perdi in pratica due giorni (uno all'andata e uno al ritorno) solo per racimolare quello che stabilisci di portarti dietro. Per non dire poi della differenza tra quello che ti propongono (foto in primis) quando devi scegliere il viaggio, e il posto vero e proprio. Mettiamo le Hawaii, per dirne una ambita e notoriamente da sogno. Mare verde trasparente, vegetazione folta ed accogliente, posti bellissimi e poi vieni a sapere che piove quasi per i 3/4 dell'anno, le attività vulcaniche sono tutt'altro che sopite, ci sono animali esotici di ogni tipo, e, "dulcis" in fundo, il pericolo tzunami. E questo sarebbe il paradiso? Per carità. I vari posti esotici che ti fanno uscire gli occhi dalle orbite quando li vedi in foto, ma anche quelli italiani, senza voler andare lontano, sono stupendi solo se vissuti in resort o hotel decenti, altrimenti diventano poco più che casa tua, senza i tuoi confort. Sono anni ormai che penso che per quanto mi riguarda mi muoverò soltanto verso una meta, specie se lontana, in cui mi stabilirò per vivere. Questo però non mi impedisce di sognare, e internet è un pozzo dei desideri a riguardo. Ecco qui ad esempio un posto che ispira molto la fantasia, la quale, ne sono sempre più convinta, supera di gran lunga la realtà:


CAMINI DELLE FATE
Siamo in Cappadocia (regione della Turchia), una natura selvaggia e affascinante per la sua formazione geologica unica al mondo, caratterizzata dalle incredibili architetture naturali dette “Camini delle fate”, pinnacoli conici sormontati da cappucci di roccia. Questo nome fiabesco fu attribuito dai popoli della regione secondo una leggenda che racconta che i massi posti sulle cime delle rocce sono dei soldati che un dio anatolico pietrificò per salvare gli abitanti da un’invasione nemica. La loro formazione è dovuta ad antichissimi depositi di tufo dei due vulcani Hasan Dagi ed Erciyes Dagi, inoltre all’azione dell’erosione del vento, della pioggia o dei corsi d’acqua che, durante il loro cammino, trasportarono delle rocce dure di basalto che sono rimaste in equilibrio sulla cima delle guglie, il tutto avvenuto circa 8 milioni di anni fa, che ha dato vita a curiose forme coniche, torri, grotte, canyon, passaggi sotterranei. Uno splendido paesaggio dove l’uomo, in millenni di storia, scavando la roccia friabile, ha ricavato abitazioni, chiese, santuari e, all’occorrenza, nascondigli. “I Camini delle fate”, un paesaggio surreale.
Bello, vero?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sbreeeeeeeeee da una vita non entravo nel tuo blog (ma nemmeno in altri ) , ti lascio un segno del mio passaggio : PROTTTTTTTTTT :D

§^_^§ ha detto...

uaaaaa grazie scemolaaaaaaa! :D Un segno indelebile! :P