lunedì 19 agosto 2013

Il futuro dei ricordi


il futuro non esiste, è un'idea che ho da sempre. Sono convinta che ce lo costruiamo noi minuto per minuto, anzi secondo per secondo, nel presente. In questo stesso momento, per dire, sto mettendo mattoncini per il mio futuro, che magari ora sembrano significanti, o senza seguito, mentre in realtà sono basi per quello che verrà. Anche gli eventi più grandi, le svolte, della nostra vita prendono il via da questi mattoncini apparentemente insignificanti. E' così che la penso. Come penso, però, d'altra parte, che di fatto costruirci il futuro non è possibile, perché inevitabilmente le nostre singole vite si intrecciano tra loro. Una telefonata di un parente, o un amico, ad esempio, che in quel momento ha deciso una data cosa, o ha avuto un dato avvenimento improvviso, ti cambia i piani "futuri", intesi come piani della giornata, o anche semplicemente dei tuoi dieci minuti successivi, che vanno a fondersi con i suoi. E' questa l'imprevedibilità, per me, che impedisce finanche di farci programmi a breve termine, figuriamoci di costruirci il futuro. Non possiamo, d'accordo. Ma possiamo provarci. E io vorrei. Ho il "sogno" di una mia casetta, come la desidero da sempre, che non so se sarà possibile realizzare. Ma poiché ricordo nitidamente cosa dove e come sono stata felice, ho deciso di iniziare dalle piccole cose, raccogliendo "materiale", fatto per lo più di ricordi che per quanto possibile vorrei ricreare. Come se, per dire, andassi in giro per negozietti alla ricerca di oggetti da accumulare che mi ricordino quello che mi ha reso felice, che possono essere una tazza a pois, un orologio a pendolo, insomma piccoli oggetti attraverso i quali circondarmi di felicità. E' un desiderio che ho, supportato dal passato, e che, a differenza di altri sogni che non dipendono solo da me, può essere facilmente realizzabile. E intanto mi dà il "potere" di piazzare mattoncini per il futuro. Preparare la felicità attraverso il ricordo della felicità. Perché il futuro non esiste, ma il passato sì.

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