lunedì 15 luglio 2013

I frescarelli


da racconti di famiglia, ho saputo  che qui in Abruzzo, soprattutto ai tempi di guerra, si usava mangiare questa specialità, principalmente in brodo, e che, da quanto raccontano, somiglia moltissimo al couscous. Trattasi dei frescarelli, un tipo di pasta di semola che veniva sfregata con le mani e cotta direttamente nel brodo, (almeno dai racconti così era). Curiosando, ho scoperto che (cito Wiki):


Frascarelli



I Frascarelli o Frescarelli, sono un piatto della tradizione marchigiana, chiamato volgarmente polenta di riso, riso in polenta o riso corco. Si tratta sostanzialmente di una sorta di polenta di farina bianca. All'interno della polenta originariamente venivano cotti dei grumi di farina ottenuti schizzando gocce d'acqua nella farina tramite dei rametti bagnati (o frasche; da qui il nome frascarello oppure da frasca, il bastone usato per girare la polenta). Anche nella tradizione senigagliese si unirebbero le due accezioni, in quanto il termine per indicare i frascarelli, ossia brufadei, deriverebbe sia dalle dimensioni (da brufolo) che dall'azione di crearli schizzando dell'acqua (da brufar, spruzzare).

In origine quindi i frascarelli sarebbero stati una sorta di couscous di farina di grano tenero; successivamente questi grumi sarebbero stati sostituiti o integrati dal riso stracotto.



Preparazione



Una volta cotto il riso in una pentola con abbondante acqua, si aggiunge (poca alla volta) della farina bianca, mantecando il tutto a fuoco lento, fino a quando il composto non assume una corposità simile a quella della polenta. A cottura ultimata, si versa il composto su di una spianatoia e si condisce con del sugo precedentemente preparato, detto tradizionalmente sugo finto (per distinguerlo dal ragù di macinato delle feste) che viene preparato con cipolla, sedano e carota soffritti in olio, a volte assieme a pezzetti di gambuccio o al solo grasso di prosciutto oppure di lonza o salsiccia a pezzetti, a cui poi si aggiunge del pomodoro e si profuma caratteristicamente con la maggiorana: alternativamente da sole verdure, con il solo olio, odori e pomodori. Si ultima la preparazione rovesciando sopra abbondante formaggio grattugiato.

Una preparazione analoga è la cosiddetta polenta maridà, tipica del Veronese che secondo tradizione viene profumata con la cannella e dove riso (a quenelle) e salsa vengono posti a strati.

Ma pensa. Il couscous di casa nostra!
Ecco come si fanno qui:


Frascarelli al pomodoro
Ingredienti:
Per la pasta:
500 g. farina.
2 uova.
Per il sugo:
200 g. polpa di pomodoro
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva.
1 spicchio d’aglio.
100 g. ricotta.
Sale q.b.

Ricetta:
In un tegame soffriggete lo spicchio d’aglio nell’olio.
Aggiungete la polpa di pomodoro, abbassate la fiamma e cuocete , girando di tanto in tanto per 20 minuti. Mettete a bollire il tegame dell’acqua per la pasta.
Su di una spianatoia fate una fontana con la farina.
Al centro rompete le uova e sbattetele con una forchetta.
Con la mano aperta, sfregate la farina con le uova, senza impastare, molto velocemente fino ad ottenere dei granelli molto morbidi.
Buttate i frascarelli nell’acqua bollente salata e cuoceteli per venti minuti girando in continuazione con un cucchiaio di legno.
Scalateli e conditeli con il sugo e ricotta.


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