venerdì 1 marzo 2013

Era il 1988....

io (quella con la gonna nera. E le apine:AddEmoticons04263.gif: ) e mia cugina Alessia, in visita a Firenze (posti bellissimi!) da una sua cugina.

mamma mia che ricordi lontanissimi. Ci eravamo prese una "pausa di riflessione" da Pescara in generale, per varie situazioni. Dopo un'estate di caos e divertimenti, vissuta tutta a casa mia, che era libera perché i miei erano partiti. Ehhhh.
Di questo soggiorno ho ricordi di tante risate. A parte la meraviglia dei posti, perché Firenze ce la giravamo tutta, ogni giorno (qui eravamo sui colli, vicino Fiesole). Mi è tornata in mente l'ultima sera, al ritorno da una visita a Firenze, appunto, iniziammo a preparare le valigie, il giorno dopo dovevamo tornare a Pescara. Ed eravamo afflitte, eravamo state bene, ci eravamo divertite molto, quella malinconia tipica della partenza, insomma. E di cui poi spesso ci si pente :D E così fu. Premetto che là andavano a dormire "presto" (rispetto ai ritmi che avevamo noi, ovviamente, si era sempre fuori con la comitiva), cioè intorno alle 22.00 massimo già dormivano tutti. Tranne noi, che cavoleggiavamo ancora un po' totalmente senza sonno, a parlare, o a guardarci le cosette che avevamo comprato o a scrivere le cartoline. Quella sera, tra un "mannaggia che è finita, non voglio ripartire di qua, voglio restare ancora di là", ad un certo punto spegnamo la luce. Essendo in collina piuttosto isolate, spegnere la luce lì significava proprio buio pesto. Oltre a silenzio tombale (forse qualche grillo, se non dormiva pure lui). Dicevo, spegnemmo la luce per metterci a dormire, molto tristi per l'imminente partenza. Quando, dal buio silenzioso, uscì fuori un rumore....un fruscio, che sembrava proprio nella stanza nostra. Là per là non dicemmo niente. Ad un certo punto Alessia bisbigliò "Be'"....e io da sotto le coperte che avevo tirato su fino al naso "eh...."; lei "hai sentito?" io "sì....", il tutto sempre bisbigliadno, cosa che rendeva la situazione ancora più inquietante. Lei mi chiede di accendere la luce, ma io ero paralizzata (avevo il cuore a mille). Panico totale. Ma di botto scoppiammo a ridere. Finalmente accendemmo sta luce. Guardammo in giro: niente. Ma se era un topo? Aiuto! :D Chi aveva coraggio di mettere giù le gambe? :D Per farla breve, scendemmo giù dal letto insieme, e, guardando attentamente intorno, scappammo fuori dalla nostra stanza per svegliare la cugina e il marito che, poracci, dormivano beati. Siamo state forse mezz'ora a ridere sotto la scala (loro erano di sopra) che portava alla stanza della coppia dormiente, con lo scrupolo di chiamarli. Ma di tornare in camera così non se ne parlava. Allora iniziammo "Antonietta", un po' forte ma sempre troppo piano per poter essere sentite. Insistemmo aumentando la voce, finché non venne fuori il marito. Gli spiegammo l'accaduto e lui ci spiegò che era quasi sicuramente un topo, ma non nella camera, bensì sulle travi sopra il soffitto (che non erano nemmeno a vista), magari coperte di fogliame o altro, causa del fruscio. "tranquille tranquille" disse ridendo, e se ne tornò a dormire. E noi che avevamo pensato inizialmente ad un ladro. E quando invece avevamo pensato ad un topo ci eravamo sentite ancora peggio! Un po' perplesse, tornammo in camera e non del tutto convinte ci rinfilammo nel letto, senza spegnere la luce finché non vedemmo spuntare il giorno. Ma una cosa era certa a quel punto: tutta la tristezza della partenza era svanita di botto e non vedevamo l'ora di andarcene! :00049.gif:

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