Un quesito molto molto serio

e anche un po' triste per molti versi, mi frulla in testa da ieri. A proposito di amore di coppia. Premesso che la scomparsa di chi si ama è il dolore più grande che si possa provare. Indescrivibile. Lacerante. Irrimediabile. Ma cosa succede se, dopo la scomparsa, si scopre che quella persona in realtà aveva tradito, aveva un'altra storia in corso o faceva cose gravi, nocive per noi insomma, di cui non si era al corrente, e che la definirebbero molto diversa da quello che si credeva? Scoprire che in realtà si stava insieme a qualcuno che non si conosceva davvero, anzi, addirittura era il contrario, ci faceva del male senza che lo sapessimo, attenuerebbe in qualche modo il dolore della sua scomparsa? O almeno lo ridimensionerebbe? Il pensiero di piangere per la scomparsa di qualcuno per il quale avremmo dovuto piangere quando era accanto a noi, bloccherebbe o limiterebbe le nostre lacrime? Non dico che il dolore si trasformerebbe in gioia, perché quello che è definitivo è definitivo, e più definitivo di quello non c'è niente, però non cambierebbe l'idea di lui a quel punto, e quindi anche i nostri sentimenti nei suoi confronti? L'idea di scoprire che era una persona di cui avremmo dovuto, neanche potuto, prima o poi fare a meno quando l'avevamo accanto, perché non c'era anche quando c'era non porterebbe ad un ridimensionamento, se non una trasformazione, dell'amore che provavamo per lui? E questa scoperta sarebbe più terribile della sua scomparsa, oppure una specie di liberazione dal dolore che questa ci causerebbe? 

Non so perché mi è venuta in mente, ma mi fa riflettere tantissimo questa cosa.