venerdì 21 dicembre 2012

Solstizio d'inverno


Considerato in antichità il periodo peggiore dell'anno, perché punta massima dell'inverno, giorno più corto e notte più lunga, il solstizio d'inverno, fulcro  di riti propiziatori e arti divinatorie, viene fatto coincidere con le origini del Natale.  Perché, anche se annuncia l'inizio dell'inverno, è in realtà un segno temporale della sua fine, visto che da oggi in avanti si va incontro alla primavera, cioè alla rinascita della natura e al ritorno del sole con la sua luce e il suo calore. Ecco perché molte civiltà, tra cui la nostra, hanno fatto cadere la nascita della propria divinità il 25 dicembre (che sarebbe in realtà il vero giorno più corto con la notte più lunga). Il solstizio in pratica è il punto di arrivo del periodo invernale, il suo culmine massimo, dopo il quale le giornate tornano ad allungarsi, la temperatura diventa sempre meno rigida, e si procede verso il disgelo. Festeggiare il ritorno del sole è stato fin dall'antichità un evento importante non soltanto da un punto di vista meteorologico per via di raccolti e il sostentamento del corpo, ma anche da un punto di vista etico, spirituale, per il sostentamento dell'anima. E' un invito a rinnovarsi dentro, e a prepararsi a rinascere nella primavera che sta per arrivare. 
Una stupenda citazione dice:

Il Sole ritorna sempre, e con lui la vita. Soffia sulla brace ed il fuoco rinascerà“.

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