venerdì 3 febbraio 2012

Diario di "bRoDo"

Buongiorno innevatoooooo
oddio, proprio innevato non è, però uno sprazzo l'ha fatto. Ora continua a scendere ma è più acqua che neve. Non sufficiente per fare nemmeno il mio pupazzino.
IMMAGINEMOZIONE

Un'altra immagine che mi dà inquietudine è questa. Non so perché, ma ho notato che quando all'interno del paesaggio, che magari mi piace anche, c'è una figura umana, mi viene un senso di tristezza. Non so se dipenda dal fatto che risalta la solitudine, che poi a me la solitudine non spaventa neanche, penso che si può essere più "soli" in mezzo a tanta gente o accanto a chi non amiamo e non ci ama che quando siamo soli davvero. Sulla solitudine e la sua malinconia in me prevale lo stare bene con se stessi, altra cosa fondamentale nella vita. Che poi, appunto, molti parlano di paura della solitudine e nello stesso tempo rifuggono i rapporti veri (nel senso di profondi) perché vogliono riservarsi i propri spazi e i propri tempi per se stessi. Altra contraddizione che davvero stento a capire. Ma tornando all'immagine, dubito si tratti di solitudine l'aspetto che mi inquieta. Penso sia più il fatto che l'uomo si stia dirigendo verso un punto ignoto che sembra sparire nella nebbia. E questo lo temo, non vedere cosa ho davanti. Temo quello che non vedo. C'è un limite alla vista, un ostacolo che sa di ignoto, e questo mi dà angoscia. Ecco perché amo gli specchi d'acqua. Il riflesso dà all'occhio la possibilità di non fermarsi. Un'immagine con uno sfondo di montagne, ad esempio, che di per sé farebbero da limite visivo, è più opprimente senza uno specchio d'acqua in cui si riflettono, per quanto io ami le montagne. Ma se c'è il riflesso allora tutto cambia, e provo un senso di perfezione e di infinito, di libertà e pace.
RIDICOLA

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