lunedì 2 gennaio 2012

Diario di "bRoDo" 2012

Buooooongiornoooooo!!!
Oggi c'è un "sole azzurro". Perchè c'è il cielo limpido, c'è il sole ma fa freddo. E l'azzurro è una delle gradazioni di colore del ghiaccio.
A proposito di sole, ho letto giorni fa che hanno "scoperto" un'altra galassia, con addirittura due pianeti simili alla terra e una stella molto simile al nostro sole. Intanto mi chiedo se possano esserne sicuri, data la distanza e gli spazi incommensurabili del cosmo. Ma poi pensavo se esisterà ET. Hanno precisato che entrambi quei pianeti simil-terra sono troppo vicini al simil-sole per essere abitabili - anche questa è un'affermazione discutibile, penso, perchè come si possa stabilire ad anni luce di distanza non lo capisco. Comunque ho sempre creduto che non siamo gli unici nell'universo, così come non ho mai creduto che eventuali altre forme di "vita" non potrebbero arrivare fin qui, per quanto tecnologicamente avanzate possano essere. Quindi non credo ai vari avvistamenti ufo segnalati nel corso della storia umana nè tanto meno ai vari rapimenti. Ma che ci siano altre forme di vita se vita si può definire, l'ho sempre pensato, anche se dubito che si riuscirà - almeno a breve - ad entrarci in contatto. E' questo un argomento su cui non mi pongo domande più di tanto, è troppo vasto. Misteri misteriosi che resteranno tali, sui quali la fantasia prende alla fine il sopravvento sulla curiosità.
ALMANACCO
La data storica 
1978: in Italia viene approvata la legge numero 180 sull'abolizione dei manicomi.
 I Santi di oggi:  Gregorio
 Il proverbio di Oggi:  Nacque per nulla chi vive sol per sé 
 Il proverbio lo condivido del tutto. Anche se ci vorrebbe una disquisizione sulle diverse opinioni relative al per cosa si vive se non per sé. Alcuni ad esempio vivono per il lavoro, per accumulare ricchezze o fama o fortuna, il che  è vivere per sé. Però ognuno dà valore a ciò che vuole. Io ad esempio dò valore a sentimenti ed emozioni, senza i quali non vivrei. E non riesco a fare niente, o meglio, non mi dà niente fare, che sia un'azione o un pensiero, se non lo condivido. Ma non tutti siamo fatti allo stesso modo.
Mi viene spesso in mente una (che io definisco cavolata) storiella che girava su facebook tempo fa, su cosa sia l'amore. E' un bambino che lo domanda alla mamma. Questa, per fare al figlio un esempio pratico, gli dice di prendere una manciata di sabbia con le mani, spiegandogli prima di tenerle aperte, per fargli vedere che in questo modo la sabbia scappa via, e poi di tenerle serrate, dimostrandogli che così ne è poca e ne resta solo per se stesso. La conclusione qual è? Cosa sarebbe l'amore? La mamma spiega al figlio che la sabbia va presa con entrambe le mani messe a cucchiaio, in modo che non siano troppo aperte per cui la sabbia vola via, nè troppo chiuse per cui si sfalda. Questo sarebbe l'amore. Dare con le mani a cucchiaio, senza sperperarlo nè tenerselo per sè.
Rettifico, definirla "cavolata" è un eufemismo. Mi fa proprio tristezza. . Tanto più che dovrebbe essere una mamma a spiegarlo al figlio. Mi vedo una serie di persone che girano con le mani a cucchiaio piene di sabbia, senza una meta o uno scopo, e si limitano a far vedere a chi incontrano la sabbia che hanno nelle mani così, freddamente, senza condividerla. Io pensavo che l'amore fosse dare, a manciate inesauribili, a chi prende la tua sabbia e ti dà la sua senza sosta, mettendo le sue mani sotto le tue perchè la tua sabbia, che tieni a cucchiaio, non venga sperperata, e tu fai lo stesso con la sua. La sabbia che cade dalle tue mani la prendo io, e te la ridò, così come tu prendi quella che cade dalle mie mani e me la ridai. Là dove non arrivi tu arrivo io.  Uno scambio continuo, in cui entrambi evitano che la sabbia dell'altro vada sperperata o trattenuta inutilmente.  Questo è l'amore. Reciproco scambio e appartenenza, confidando uno nell'altro al punto da avere assoluta certezza che niente andrà perduto. Non è così facile come dirlo, ci sono tanti aspetti da considerare, ma non è nemmeno tanto difficile farlo. 
Un tema frequente in questi giorni quello dell'amore. Come la complessa questione di fedeltà e tradimento, argomenti angoscianti di cui parlare ma non meno angoscianti  delle vicende che purtroppo li sollevano.
A PROPOSITO DI PAPPAGALLI
mi sono riproposta di non dire più parolacce, tanto non servono a niente nemmeno quando stai girato, almeno a me non aiutano a sfogare l'incavolatura. Però quasi quasi sarebbe da prendere il pappagallo, così gli insegno le parolacce, e quanto meno a sentire lui mi verrebbe da ridere. Allora sì che sbollirebbe il giramento di scatole. Ci penso su.
SONO A LIVELLO TOLLERANZA SOTTOZERO

3 commenti:

mothy ha detto...

Proverbiondel giorno, approvato in pieno....vorrei dedicarlo a tutti gli egoisti, e ce ne sono tanti....infatti non sanno cosa si perdono non condividendo la vita, le esperienze con gli altri. Io sto bene sola, però il rapporto con gli altri, una vita dedicata agli altri mi riempie di gioia, soddisfazione. Ad esempio, io adoro Madre Teresa di Calcutta, che gioia avrà provato quella donna dividendo ogni momento della sua vita per gli altri......per il momento la mia responsabilità di moglie e madre, mi porta a stare qui, ma non ho mai escluso, un giorno, di andare, anche non molto lontano e dedicare la mia vita ai meno fortunati....perchè noi anche se ci lamentiamo, siamo fortunati.... Io questi giorni guardavo la mia famiglia riunita e assaporavo l'affetto, il calore della condivisione, eravamo ingredienti perfetti per un grande menù..... Per quanto riguarda i pappagalli, sono animali dispettosi...se hai tolleranza zero, quelli te la fanno andare sotto zero.......

sonia ha detto...

ci sono veramente tanti spunti in questo articolo, tanti spunti da cui partire ed approfondire, ma uno mi ha portato indietro negli anni, l'approvazione della legge 180.
ricordo quel periodo con un'ansia particolare.
trovavo giusto che le persone con disagi o malattiei psichiche fossero fatti uscire dai "manicomi" che a quei tempi erano veri e propri luoghi di tortura , ma non trovavo giusto che fossero buttati in strada come in realtà avvenne.
certamente per loro, perchè avevano diritto ad essere curati ed accuditi con la dignità di essere umani, ma nache per le persone come me.
io lavoravo in piazza S. Giovanni, proprio davanti ad uno dei più grandi ospedali di Roma, e dal giorno in cui fu applicata quella legge per me cominciò un incubo.
andare al lavoro dalla fermata dell'autobus al negozio era un continuo scontro con persone malate di mente che giravano nude in pieno inverno.
che tiravano i propri escrementi
che entravano nel bar dove stavi prendendo il caffè e tentavano di abbracciarti e baciarti, coperti di croste e parassiti.
potrò sembrare insensibile, schifiltosa e razzista, ma io ero proprio terrorizzata.
una volta ebbi una specie di crisi isterica perchè un malato ubriaco entrò in negozio tossendo e sputano ovunque e non solo saliva, anche addosso a me, e lo schifo mi fece andare in crisi in modo imbarazzante...
mamma mia che brutti ricordi, avevo 21 anni e lavoravo in centro, magari tu, Elas che hai 10 anni meno di me potrai giudicare esagerati questi racconti, ma credimi, fu proprio un brutto periodo per chiunque orbitasse intorno ai grandi ospedali.
ci furono persone costrette a svendere gli appartamenti in zone calde, vicino al Santa Maria della Pietà o al San Filippo Neri.
va beh, non molto è cambiato da allora, o almeno, che io sappia non sono assolutamente sufficienti le strutture per l'accoglienza dei malati o per il sostegno ai familiari.
miiiiiiiiiiiiiii quanto ho scritto!!!!!

§^_^§ ha detto...

che bello quello che hai detto della tua famiglia, Angela ^_^
Sì è vero che sono dispettosi :D Una volta ne vidi uno in un negozio di animali che voleva togliere la catenella che aveva alla zampa e lo teneva attaccato al trespolo, incredibile il casino che faceva, si mordeva la catenella, si agitava e agitava anche il trespolo tanto da far cadere a terra acqua e mangime, faceva versi fortissimi. Penso siano difficili da gestire :D
Sonia, sai che stamattina volevo parlare di questa legge? Caspita, hai descritto situazioni da incubo. Non sei stata esagerata, immagino cosa potesse essere, e date le condizioni in cui finivano, è stato meglio che li abbiano chiusi. Però la dignità umana, che caspita. Da che so, tra letture, film e documentari, i manicomi sono sempre stati centri orribili, dove si utilizzavano davvero macchinari di tortura, i pazienti venivano lasciati a loro stessi, senza un'adeguata, attrezzata assistenza medica specializzata. Meglio che abbiano soppresso questo tipo di ricoveri. Ma le malattie mentali esistono e sono tutt'oggi più difficili da curare di quelle fisiche, perchè non c'è una causa "specifica" localizzabile e definibile. E un argomento delicato e che dovrebbe essere affrontato dalle autorità. Ma non ne sento parlare mai.