mercoledì 17 agosto 2011

Diario di "bRoDo"

boooooongiorno
questo sole ha vinto l'oscar dei miei gusti. E' bello bello, proprio d'oro d'oro.
- (FANTA)SCIENZA SPICCIOLA: LE FORMICHE E IL PESO SPECIFICO
Riflettevo l'altro giorno sulle formiche. Come faranno a trasportare cose molto più grandi di loro. Al che ho pensato: forse dipende dal fatto che per noi, per la nostra (umana) forma mentale, un oggetto ha peso equivalente alla sua dimensione, più è grande e più pesa. E se invece alla dimensione "formicale" non fosse così? Cioè se rimpicciolendosi il tutto, il peso specifico si annullasse? Per cui, ad esempio, una briciola, per quanto gigantesca, per la formica non ha peso esattamente come non lo ha per noi? Sono illazioni, forse. Si dice che è sempre tutto proporzionato, ma alla fine che ne sappiamo? Siamo formiche forse? Viviamo alla loro dimensione? No. E ci chiediamo, in base alle nostre dimensioni, come possa una formica riuscire a trasportare qualcosa 80 volte più grande di lei. La mia ipotesi potrebbe non essere del tutto errata, chissà.
- RICORDI CHE AFFIORANO
Una sera a casa mia (dei miei), tanti anni fa, ma tanti, avevo circa 20 anni, non ricordo esattamente. Ero con due amici (Maurizio e Paolo, che sarebbe Paolo Paolo) a vedere un film. I miei non c'erano. Finito il film - piuttosto teso, se non erro - Maurizio e Paolo iniziano a prendermi in giro,  ben consapevoli di quanto io sia paurosa, e a dire cose sul fatto che sarei rimasta sola in casa, poteva venire qualcuno ecc ecc. Si scherzò in questo modo per un po', mentre io li accompagnavo alla porta. Ma loro insistevano "e se viene qualcuno si arrampica sui muri" ecc, con sempre più sadismo, e io che dicevo loro di smetterla (sempre ridendo). Alla fine, io dentro loro fuori - in procinto di andarsene, insistendo "e se arriva un pazzo con un'accetta, inizia a sfondare la porta" aggiungendo particolare tipo "inizia a spaccare la porta, tu chiami e non ti risponde nessuno, ma continuano a battere con l'accetta, finchè vedi un occhio che sbircia dentro, e..." al che io esasperata dico "...ed è mio padre che ha dimenticato le chiavi", alleggerendo(mi) l'atmosfera, visto che stavo per andare a dormire. A quel punto tutti a ridere, anche se a loro caddero (comprensibilmente) le braccia. Ci siamo divertiti parecchio quella sera.

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