Il cerbiatto e il cervo
di Esopo
Il cerbiatto ammirava il suo caro babbo e desiderava diventare grande e forte proprio come lui aspettando con ansia che gli spuntassero finalmente le stesse lunghissime corna che tutti invidiavano al suo genitore. Nell'impazienza di quel momento egli seguiva costantemente il grosso cervo cercando di imitarlo in ogni cosa.
Durante un bel mattino di fine inverno, mentre il grande cervo brucava tranquillo le foglie dei cespugli piu' bassi in compagnia dell'inseparabile figliolo, un possente ruggito squarcio' il silenzio della foresta. Era un leone! Il cerbiatto sconcertato osservo' il suo babbo e, con enorme stupore scopri' che questi tremava come un fuscello al vento. Si', il suo venerato papa' aveva paura! Come era possibile? Ma prima ancora che egli potesse chiedergli spiegazioni il cervo grido' al figlio: "Corri!" e si lancio' in una velocissima fuga.
Il cucciolo obbediente lo segui' con le lacrime agli occhi per la vergogna e la delusione. Quando finalmente si fermarono il cervo si avvicino' al figlio e scorgendo il suo pianto gli parlo' con voce dolce: "Piccolo mio, questa paura che tu disprezzi ci ha salvato la vita. Quel leone non avrebbe avuto pieta' di noi e ci avrebbe sicuramente sbranati se non fossimo fuggiti. A volte bisogna ingoiare il proprio orgoglio e sapersi arrendere di fronte a chi e' piu' forte di noi. Questo significa diventare adulti e saggi."
Quelle parole consolarono il cerbiatto. Adesso ammirava ancora di piu' quel suo babbo che non aveva esitato a dimostrarsi un fifone rischiando di perdere la stima del figlio pur di salvargli la vita. Questo era il vero coraggio.
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Uh verissimo. Le cose più difficili nella vita derivano dalle persone e dai rapporti umani, non dalla vita stessa. Mi piace questa.
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