
Lungo la sponda di una riva sono venute a bere due bestie: il lupo più in alto e, molto più in basso, l'agnello: pasto eccellente per quello scannatore vorace.
Il lupo vuol fare l'offeso.
- Perchè mi hai intorbidata l'acqua mentre bevevo?
E l'agnello tutto timoroso:
- Ma, scusami tanto, in che modo, se l'acqua che mi abbevera scorre giù da te? La cosa è troppo evidente.
- Sei mesi fa - riprende il lupo - hai detto male di me.
- Veramente non ero nato, allora.
- Perdinci, fu tuo padre il maldicente.
Così, lo afferra e lo sbrana.
Morale: Chi è più forte vuole avere tutto, anche la ragione.
di Esopo
mmmm,
non mi convince molto come morale, è un po' forzata. Non "vuole" avere
tutto, se la prende. E non chi è più forte ma chi è prepotente. Visto
che, pur non avendola, cerca a tutti i costi una buona ragione per
giustificare i suoi atti crudeli.
NB:
Ecco infatti. Non convinta ho fatto una ricerca, e intanto ho trovato
la stessa favola ma attribuita a Fedro e non ad Esopo. E alla fine la
morale è più vicina a quella che avevo pensato:
Un
lupo e un agnello, erano giunti al medesimo ruscello spinti dalla sete;
il lupo era superiore (in un luogo più alto) l’agnello di gran lunga in
basso. Allora il brigante sollecitato dalla sua insaziabile fame
suscitò un pretesto per litigare. «Perché», disse, « mi hai reso torbida
l’acqua che
bevevo?». L’agnello, timoroso, di rimando : «In che modo posso di
grazia fare ciò che ti lamenti, lupo? L’acqua scorre da te alle mie
labbra». Quello spinto dalla forza della verità: «Hai sparlato di me,
sei mesi fa». L’agnello rispose: «In verità non ero nato». «Tuo padre in
verità, quello aveva sparlato di me». E così afferra l’agnello e lo
sbrana per un’ingiusta morte. Questa favola è stata scritta per quegli uomini, che opprimono gli innocenti con finti pretesti. (http://spazioinwind.libero.it/labandadeisei/fedro/fedrofav.htm)
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